Sì, adesso è tutta un’altra musica. Una sinfonia puramente rossonera, vera, orchestrata da un Montella pieno di carica e voglia di rivincita. Perché il Milan a Vienna, sul campo in cui vinse la Coppa dei Campioni nel 1990, domina in lungo e in largo. Diverte. Dalla botta di Calhanoglu alla stupenda prestazione offensiva di André Silva, ovvero il primo milanista a fare tripletta nelle coppe europee dopo l’ultima di Kakà nel 2006. Ah, vietato scordarsi di Suso: lo spagnolo è l’emblema della squadra, l’anello di congiunzione dal vecchio al nuovo corso. Inevitabile, dunque, la gioia e il gran desiderio dell’allenatore rossonero di proseguire su questa strada: “C’era rimasta addosso la partita di Roma. Oggi mi è piaciuta l’interpretazione e lo spirito, abbiamo chiuso la pratica subito e anche in modo cinico. C’è stato solo un piccolo calo di tensione, per questo dobbiamo ancora lavorare sulla nostra crescita di squadra. Siamo un gruppo in divenire, con Bonucci abbiamo pensato alla difesa a tre. Anche Romagnoli inizia a stare bene, questo mi ha tardato a cambiare il sistema di gioco. Siamo stati bravi ad attaccarli alti e a uscire dal basso. André Silva ha fame, questo tipo di partita sono diverse dalle nostre. Oggi ho sfruttato le sue qualità, ha tenuto palla meglio, questi gol gli daranno più fiducia, ne aveva davvero bisogno”.Queste le parole di Montella ai microfoni di Sky Sport nel dopo partita.
L’Europa fa bello il Milan
Nel secondo tempo, dopo un quarto d’ora di discreta sofferenza, un’accelerata rossonera fa tornare tutto alla normalità. Certo, un gol subito non fa mai bene, ma la risposta della squadra è stata netta e concreta. 3-5-2 e via, con Bonucci uomo verticale, bravo ad impostare da dietro e muoversi da regista aggiunto. Ma l’elemeno chiave, qual è stato? “Abbiamo iniziato con grande autorevolezza, siamo stati bravi a sbloccare la partita e scioglierci. Dobbiamo ricercare la perfezione e aumentare la tenuta mentale durante la partita. Calhanoglu ha fatto una prestazione di grandissima qualità, ha la giocata facile in verticale. Eravamo più corti e compatti, anche rabbiosi. La sconfitta ci è servita. Ora dobbiamo alimentare il tutto”.
La consapevolezza di Mirabelli
Nel pre partita tutto era ancora un’incognita. Il Milan, però, aveva un’immensa volontà di scordarsi dello scivolone contro la Lazio e ripartire. Sì, proprio come ammesso dal direttore sportivo Mirabelli prima del fischio d’inizio ai microfoni di Sky Sport: “Lazio? Abbiamo capito che così non va bene, non dobbiamo fare quel tipo di prestazioni sennò poi le squadre ci danno quattro sberle e ci mandano a casa. Abbiamo capito come non dobbiamo giocare”. E poi sulle critiche personali: “Non sono d’accordo sul fatto che giocano le mie scelte: ho scelto tutti quelli riconfermati. Dovremo essere una squadra, stiamo lavorando per questo e speriamo di trovare presto la nostra identità”.
Una difesa migliore
“Abbiamo analizzato la brutta sconfitta di Roma, questa sera l’approccio è stato perfetto”, parola di Antonelli. “A me il 3-5-2 piace tantissimo, era la seconda partita che lo utilizzavamo. I giocatori che abbiamo acquistati sono quelli giusti, ora lo devono dimostrare sul campo”.
Fonte: SkySport