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Sarri: “Sbagliato approccio, ma nessun dramma”

Il Napoli stecca la prima e parte con il piede sbagliato nella sua nuova avventura in Champions League. Eppure Sarri aveva avvisato tutti, sottolineando l’importanza della gara e la difficoltà dovuta alla pericolosità dell’avversaria. Avvertimenti che non sono bastati, uniti a scelte non indimenticabili: un Napoli sottotono scivola contro uno Shakhtar invece in grande spolvero. E l’ingresso, forse tardivo, di Mertens non basta a limitare i danni. Maurizio Sarri, al termine dell’incontro ha esaminato la sconfitta: “L’approccio è stato difficile, al gol subito abbiamo reagito più di nervi che di logica. Di conseguenza abbiamo rischiato e ci siamo messi in situazioni pericolose. Male il pressing in zona alta, troppa distanza tra i giocatori. Peccato, con un approccio diverso e con più determinazione potevamo stare più dentro la metà campo”.

Inevitabile la domanda sul mancato impiego di Dries Mertens dal primo minuto: “Lui è un giocatore straordinario, ma deve essere fresco e non può fare 45 partite in una stagione. La scelta di Milik è stata fatta pensando alle condizioni fisiche. Il playoff è stato dispendioso anche dal punto di vista morale: averlo superato ci ha provocato un senso di appagamento che ora dobbiamo necessariamente superare”. Anche Hamsik non sta attraversando un momento brillante: “Sì, non è brillantissimo ma succede a tutti i giocatori. A breve Marek ci ripagherà, ha soltanto bisogno di tempo”. In ottica qualificazione, per Sarri questa sconfitta può svegliare il Napoli: “Abbiamo perso 2-1 in casa della testa di serie del girone, siamo tornati sulla terra”. Ma cosa è mancato a questo Napoli, una versione sbiadita della solita squadra ammirata in Italia: “È mancata anche determinazione, non credo invece che ci sia stato un problema fisico, piuttosto mentale perché il playoff ci ha tolto tante energie da questo punto di vista. Mertens poteva  darci più possibilità e vivacità. Dobbiamo lavorare più a fondo, ma il tempo è poco, il calendario è ristretto. E l’unica risorsa che ha un allenatore è quella di chiedere alla società di comprargli i giocatori. In difesa hanno fatto i miracoli, erano esposti ai trequartisti che li puntavano, senza aiuti. Non hanno responsabilità, davanti hanno pressato male, con gli attaccanti che non si sono sacrificati in fase difensiva. Niente drammi però, in fondo lo sapevamo che senza una grande prestazione sarebbe andata così”.

Fonte: SkySport

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