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Juventus, Allegri: ”Inizia la stagione vera. Più forti? Lo vedremo a marzo”

TORINO – Szczesny, Matuidi, Douglas Costa e forse Howedes. Largo ai nuovi, domani (ore 18) per Juventus-Chievo, anticamera di Barcellona-Juventus di martedì al Camp Nou nonché prima tappa del primo tour de force stagionale: “Abbiamo sette partite in un mese, di cui due di Champions – segnala Massimiliano Allegri -. Siamo pronti per ripartire, adesso inizia la stagione vera”.
A risposo Buffon, assenti gli infortunati Chiellini e Khedira (oltre a Marchisio e Pjaca), a mezzo servizio Cuadrado e Dybala. Il tecnico toscano può consolarsi con un Higuain tirato a lucido e affamato di riscatto: “La mancata convocazione nell’Argentina gli ha fatto bene sia dal punto di vista fisico che mentale: riconquistare la Nazionale, se mai l’avesse persa, deve essere il suo obiettivo”. L’obiettivo della Nazionale, invece, è andare al Mondiale recuperando la propria identità: “Non dimentichiamo le caratteristiche del calcio italiano, noi dobbiamo fare le cose che sappiamo fare”. Suona quasi come un rimprovero al Ct Ventura, chiamato a rivedere un 4-2-4 un po’ presuntuoso se non addirittura spregiudicato per la nazione patria del catenaccio.

Massimiliano Allegri, la Juve è più forte rispetto all’anno scorso?
“La teoria non conta. Conta la pratica, cioè essere a marzo in lotta su tutti e tre i fronti, anche se quest’anno la Coppa Italia si gioca prima, a dicembre avremo già i quarti di finale”.
Dal mercato poteva arrivare qualcosa in più a centrocampo, in ottica 4-3-3?
“Assolutamente no, gli imprevisti ci sono sempre ma vanno gestiti in totale serenità. Se mancano due giocatori per una o due partite non è un problema. Non si possono avere otto centrocampisti e altrettanti terzini solo perché alcuni giocatori si perdono per strada. Abbiamo una rosa competitiva in ogni reparto. Se non gioca uno, gioca l’altro”.
La chiusura anticipata del mercato estivo sarebbe anche per lei una buona notizia?
“Sarebbe una buona notizia non soltanto per me ma per tutti. Poi bisognerà valutare se anticipare il mercato invernale a fine novembre, oppure lasciarlo a gennaio ma accorciando il periodo”.
Il Var nelle prime die giornate ha assegnato due rigori contro la Juve. Cosa cambia per chi gioca in difesa?
“Non cambia assolutamente niente. Il Var è uno strumento importante e utile, ma bisogna decidere per quali episodi usare la tecnologia e in quale direzione deve andare il calcio. Domenica a Genova quei due episodi hanno fatto perdere sei minuti di gioco in un tempo, ma ne sono stati recuperati soltanto tre. Credo che la tecnologia sui casi oggettivi sia importante, come ad esempio le situazioni di gol-non-gol. Ma in una partita ci sono altri episodi in cui l’interpretazione si sposta dal campo al televisore. Il Var aiuta, ma va usato bene”.
Il ko dell’Italia contro la Spagna ha scatenato troppe polemiche?
“Iniziamo con il dire che la Nazionale deve innanzitutto raggiungere l’obiettivo di andare al Mondiale, dopodiché in Russia sarà tutta un’altra storia. Non conta giocare più o meno bene. E’ difficile vedere delle Nazionali fare bene: l’Argentina, ad esempio, rischia di fare il playoff contro la Nuova Zelanda. E’ normale, quando ci si vede ogni tre mesi. Detto questo, non vuol dire che uno stage in più potrebbe cambiare tutto. La Nazionale è questa. Al Mondiale del 1982 fu supercriticata contro il Camerun, poi però è riuscita a vincere il titolo. Non dimentichiamo quali sono le caratteristiche del calcio italiano, noi dobbiamo fare le cose che sappiamo fare”.
Quanto è difficile scegliere la formazione anti-Chievo tra rientri dei Nazionali e debutti dei nuovi?
“Non sarà difficile, devo soltanto scegliere i giocatori più adatti. Khedira e Chiellini sono out, Marchisio è in fase di ripresa, speriamo rientri presto. Cuadrado è rientrato tardi, perché io ieri non l’ho visto (il colombiano ha lavorato a Vinovo da solo nel tardo pomeriggio; ndr), mentre Dybala ha fatto soltanto un lavoro differenziato. Chi è rimasto qui, però, ha lavorato bene”.
Farà un turnover scientifico per risparmiare alcuni titolari in vista del Barcellona?
“Non sarà un turnover assoluto, ci saranno dei giocatori nuovi nell’undici ma la maggior parte della squadra sarà formata da chi c’era già l’anno scorso. Quella di domani è la partita più importante, perché dobbiamo prendere i tre punti in palio. Quella di Barcellona non è una finale, nemmeno una semifinale e neppure un quarto. E’ una sfida del girone. Il nostro obiettivo è passare il turno, arrivare primi può dare un piccolo vantaggio nel sorteggio, ma non è sempre così. Per passare il turno e accedere agli ottavi, comunque, credo che basteranno nove punti”.
Domani riposerà Buffon? E’ arrivato anche il momento di Howedes e Matuidi?
“Sì, gioca Szczesny, mentre Barzagli, al rientra oggi dopo due giorni di riposo, è a disposizione. Howedes sta bene, si sta adattando al nostro lavoro, sono contento, ma devo ancora valutare se schierarlo. Matuidi domani agirà con Pjanic, ma devo ancora valutare se giocare a due oppure a tre. Blaise è un giocatore internazonale che non scopro certamente io. Ha giocato con tutti gli allenatori che ha avuto, e questo è il dato più imprtante per qualsiasi tecnico”.
Bentancur è compatibile con Pjanic?
“Sì, può esserlo. Rodrigo si sta inserendo bene, come Bernardeschi, ma non dobbiamo caricarlo di responsabilità. Hanno bisogno di fare un percorso di inserimento, come gli altri giovani che li hanno preceduti”.
Le è dispiaciuto escludere Lichtsteiner dalla lista Champions?
“Sì, molto, ma Stephan sarà un giocatore importante in campionato e a gennaio avremo un’altra lista da compilare. Ho dovuto fare delle scelte tecniche. Con Marchisio non al meglio, ho messo dentro un centrcampista in più”.
Bernardeschi potrebbe rimpiazzare Dybala?
“Non lo so, potrebbe giocare anche Douglas Costa, che è tecnico, veloce e bravo a saltare l’uomo. Douglas ha soltanto bisogno di adattarsi ai metodi di allenamento che in Italia sono più fisici, ma sarà un acquisto importante per la Juventus. Quanto al ruolo di Bernardeschi, può giocare da esterno sulla tequarti o addirittura in certe partite può fare la mezzala”.
Come si affronta il Chievo?
“Il Chievo è squadra ben organizzata, ottimamente guidata da Maran, che da tanti anni conquista la salvezza con largo anticipo. Ha vinto a Udine e perso a un minuto dalla fine in casa contro la Lazio. Ma noi dobiamo ripartire conquistando i tre punti. Ci attende un test importante. Servirà una prova tosta e attenta in fase difensiva, un aspetto sicuramente da migliorare”.
 

Fonte: Repubblica

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