Da Cassano a George: un primo giorno da ricordare
Il figlio di William d’Inghilterra e di Kate Middleton è stato accompagnato dal padre per il suo primo giorno di scuola. Il principino non sembrava entusiasta di questa nuova esperienza ma nel mondo del calcio ci sono stati “prime volte” ben peggiori. Dall’abbigliamento di Cassano ai palleggi di Dembélé, ecco le presentazioni da dimenticare
Non tutti si ricordano il primo giorno di scuola. Vuoi perché si è piccoli o perché in realtà è un evento che in tanti vogliono – più o meno inconsciamente – dimenticare. Quello del principino George, figlio di William e Kate ed erede al trono d’Inghilterra dopo il nonno Carlo e il papà, non poteva passare inosservato con il suo broncio che fatto il giro del mondo. Come sia andato il primo giorno di scuola non lo sappiamo ma in occasione di questo “esordio principesco” vogliamo ricordare altri “primi giorni di scuola”, questi sì decisamente imbarazzanti, che sono rimasti nella storia del calcio.
La pelliccia di Cassano a Madrid
Era il gennaio del 2006, Antonio Cassano arrivava a Madrid dopo aver lasciato la Roma. L’accoglienza per il fantasista barese è da Galáctico, peccato che lui si presenti con un giubbotto di pelliccia che sarà ricordato più delle sue performance in campo. “Arrivo nel club più importante del mondo, venendo qui sono sicuro che Lippi mi convocherà per i Mondiali. Fuori forma? Mi allenerò e poi il mister deciderà quando farmi giocare”. Furono queste le parole di Cassano nella sala stampa del Bernabéu. Non andò esattamente in quel modo ma di quella pelliccia se ne parla ancora. Un “primo giorno di scuola” non proprio esaltante, come il resto dell’avventura nella capitale spagnola.
Il girocollo di Bendtner in pieno agosto
Il giubbotto di Cassano era, diciamo così, particolare, ma quantomeno il barese aveva azzeccato il concetto di abbigliamento se non proprio lo stile. Era il 6 gennaio e un pellicciotto poteva anche starci. Esattamente il contrario di quanto avvenuto a Nicklas Bendtner, gigante danese arrivato alla Juventus nell’estate del 2012. Sì perché la mise dell’attaccante non sarebbe stata criticabile se non fosse che s’è presentato con un maglioncino girocollo e la giacca in pieno agosto. I tifosi bianconeri non ricordano le sue prestazioni in campo ma hanno ben presente com’era conciato in quel suo “primo giorno di scuola estivo”.
Il vestito di Pizzi al Valencia
I calciatori, si sa, possono essere un po’ bizzarri e qualcuno – come Cassano o Bendtner – talvolta esagera in fase di presentazione. A un allenatore, invece, è richiesto un aplomb diverso: l’eleganza, la sobrietà e la compostezza sono quelle caratteristiche che non dovrebbero mancare durante il primo giorno in un nuovo club. Eleganza e sobrietà che Juan Antonio Pizzi avrebbe anche voluto sfoggiare il giorno della sua firma al Valencia, se non fosse che il suo vestito era di quattro se non cinque taglie più grandi rispetto alla sua. Un’immagine che ancora fa discutere in Spagna e un’avventura che, come vestito, non fu un successo.
Il “disguido” di Götze
Non sempre è questione di stile. Su quello sfoggiato da Mario Götze il giorno della sua presentazione al Bayern nell’estate del 2013 nessuno avrebbe avuto nulla da ridire. Nessuno tranne lo sponsor tecnico del nuovo club. Nel suo “primo giorno di scuola”, il fantasista pensa bene di andare in conferenza stampa con una maglia in cui era visibile a caratteri cubitali la scritta (Nike) dello sponsor con tanto di marchio. Piccolo dettaglio: il Bayern Monaco è legato ad Adidas e non ha per nulla gradito che il calciatore tedesco sfoggiasse il brand americano. Primo giorno, subito dietro la lavagna. Non benissimo, Mario.
La presentazione “in maschera”
Quello che è successo durante la presentazione di Marvin Ducksch è assolutamente incredibile. Un “primo giorno di scuola” impossibile da dimenticare. L’attaccante tedesco è in sede per firmare il suo contratto con il St. Pauli ed è pronto per essere presentato dal club dell’omonimo quartiere di Amburgo. C’è un solo problema: l’allenatore non può andare per la classica foto di rito con tanto di stretta di mano, ma è qui che arriva la mossa geniale della direttiva tedesca che manda un misterioso personaggio con la maschera di Lienen (sì, il “dirigente” a sinistra nella foto sta indossando una maschera). Un po’ come se il primo giorno di scuola mandassero qualcuno con la maschera della maestra a fare lezione.
Dembélé, Theo e tanti altri: i palleggi improbabili
Uno dei momenti più attesi dai tifosi il giorno della presentazione del nuovo idolo è quello dell’immancabile serie di palleggi e gesti tecnici. La madre di tutte le presentazioni fu quella di Maradona che a Napoli negli anni ’80 riempì il San Paolo e mostrò al suo nuovo pubblico tutto ciò di cui il suo sinistro era capace. Non sempre, però, le cose vanno nel verso giusto. Un po’ perché di Maradona ce n’è uno, un po’ perché la tensione e gli occhi puntati addosso possono giocare brutti scherzi. Ecco così che anche un calciatore pagato quasi 150 milioni fa una figuraccia al Camp Nou. Per Ousmane Dembélé è stato un “primo giorno di scuola” non proprio esaltante.
Se può consolare, il francese sappia che è in ottima compagnia. Il giovane Theo, nuovo acquisto del Real Madrid e presentato al Bernabéu come lo “sgarbo” delle merengues ai rivali dell’Atlético Madrid, non ha fatto tanto meglio rispetto all’ultimo arrivato in blaugrana.
Non solo Real e Barcellona, anche i tifosi dell’Atlético Madrid hanno assistito ad un “primo giorno” non proprio da ricordare. Almeno per “El Pato” Sosa, ex centrocampista colchonero che durante i suoi palleggi (stilisticamente rivedibili) sul prato del Vicente Calderón scivola e cade facendo sorridere tutti i presenti.
Ancor più memorabile (e ancor più ridicola) la figuraccia del colombiano Marco Pérez al Saragozza nel 2010. Un tentativo a dir poco improbabile di imitare Cristiano Ronaldo (o chissà chi) fallito miseramente e che ha fatto il giro del mondo. Diciamo che anche in questo caso il “primo giorno di scuola” poteva essere migliore. Speriamo e auguriamo al piccolo George che la sua carriera scolastica sia diversa rispetto a questi “primi giorni di scuola”.
Fonte: SkySport