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Enzo Bearzot: “La pipa di mio padre Enzo al Bernabeu”

Enzo Bearzot: "La pipa di mio padre Enzo al Bernabeu"(afp) MADRID. “ITALIA-GERMANIA la guardammo in tv a casa a Milano. Io, mia madre, mia sorella e alcuni compagni d’università. Festeggiammo in modo sobrio, con la bandiera in strada, in Porta Romana”. Glauco Bearzot è uno dei due figli del ct campione del mondo ’82, scomparso sette anni fa (“Amava il greco e mi chiamò Glauco come la divinità”). Ha insegnato religione, si è dedicato all’orientamento scolastico, oggi è autore di poesie e testi di canzoni: una, dedicata proprio a Enzo, parla del terremoto in Friuli.

Signor Bearzot, che ricordi ha della notte del Bernabeu?
“Penso al telefono di casa, squillava in continuazione: avevamo tolto il numero dall’elenco ma tanto lo avevano tutti. Rispondeva mia madre, le chiedevano della nostra festa, lei prometteva che al rientro di mio padre avrebbe preparato una torta, niente di più. E quando effettivamente lui tornò, lo abbracciammo forte sulla porta: “Bravo, papà!”. Ci portò al ristorante, con i miei zii e mia nonna. Una cosa semplice, volevamo stare per conto nostro “.

Fu un momento di identità collettiva per il Paese. Come lo spiega?
“Quella Nazionale ancora ci rappresenta perché in quella fase storica gli italiani lessero la propria vita nel riscatto di quei giocatori. Per mio padre erano i suoi ragazzi, gli sono rimasti legati come figli, fu un risultato di grande valore umano. Lui non era severo: era friulano, è diverso. Ma al Mundial fu più contestato che amato. Il calcio era tutta la sua vita e lui riusciva a fare quello che aveva in mente, contro il volere di tutti. Nei giorni più duri in Spagna, quando ci davano per spacciati, non potevamo disturbarlo: aspettavamo a sera la sua telefonata. Diceva a mia madre: “Ce la facciamo, Luisa. Mi accusano di aver sbagliato tutto, ma ti garantisco che ce la facciamo””.

Avete mai provato a fargli abbandonare la pipa?
“Mille volte, invano. Entrare nella sua stanza era come attraversare una nuvola, non si respirava. Prima fumava moltissime sigarette, ma in una visita in Inghilterra i medici gli dissero che così gli sarebbe venuto il cancro. Allora passò alla pipa. Tutte quelle che ci sono a casa sono regali di amici”.

Stasera l’Italia torna al Bernabeu, c’è in palio un altro Mondiale. Vedrà la partita?
“Non so. Io preferisco l’hockey su ghiaccio. Però adesso non lo danno più in tv, peccato”.

Interviste sport

Protagonisti:
Enzo Bearzot

Fonte: Repubblica

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