Var, il punto debole? Non è chiaro cosa è chiaro
Il re è nudo. La veste l’ha tolta Buffon, ma anche i sarti che l’hanno cucita sapevano che qua e là qualche strappo sarebbe stato inevitabile. Sapevano dov’è il punto debole. Una semplice domanda: che cos’è un errore chiaro? Un interrogativo, e soprattutto una impossibile risposta, e quindi un’impossibile uniformità, che è già il terreno di scontro dell’arbitraggio al tempo del video. Per la prima partita tra big il neo designatore Rizzoli aveva scelto il migliore VAR su piazza: quell’Orsato che l’anno scorso era puntualmente privilegiato per dirigerle in campo, queste sfide, e che ora è la prima scelta per guardarle in televisione. La Fifa lo ha designato per la gara fin qui più importante disputatasi con la video assistenza, la finale del Mondiale Under 20 in Corea, e ai Mondiali in Russia con ogni probabilità ci andrà per sedersi davanti al monitor.
Per Orsato – non a caso il più allenato a stare in cabina e l’unico – con Rocchi – reduce dagli stage internazionali – non punire questo fallo di Skriniar su Perotti – sull’1-0 per la Roma – non è un errore chiaro, condizione necessaria per intervenire e suggerire all’arbitro – Irrati – una revisione personale. Ci sta, se si tratta di evitare soltanto gli errori palesi, diciamo pure gli scandali: se non fosse che a Marassi, poche ore prima, era stato considerato un errore chiaro non dare questi rigori prima al Genoa e poi alla Juve.
Errori più vistosi di quello di Roma? A ognuno la sua sentenza. Buffon l’ha già data: “Così non è calcio, non si può controllare ogni contatto, ci avevano detto che serviva per evitare sviste clamorose”. Il tutto tacendo del fuorigioco di Galabinov non rilevato dai VAR a Marassi in occasione del videorigore dato al Genoa. Quello si un peccato di gioventù, figlio probabilmente di un controllo più rapido che accurato dopo le eccessive perdite di tempo della prima giornata. Non è quella la questione, ma altro: cioè quando intervenire e quando no. Dopo solo una dozzina di partite il Re VAR è già nudo, e l’inverno non così lontano.
Fonte: SkySport