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Reina, Napoli e Psg: incomprensioni di fine mercato e dintorni

Pepe Reina durante una seduta di allenamento del Napoli a Dimaro per il ritiro precampionato 10 luglio 2016 training preseason SSC Napoli at dimaro Italy

La questione legata a Reina-Psg non servirà ad animare il mercato azzurro negli ultimi giorni, ma serve solo ad evidenziare quanto MALE sia stata gestita la situazione-portieri in casa Napoli.
Credo che un tale livello di cattiva gestione sia comprensibile solo considerando le vedute diametralmente opposte tra De Laurentiis e Sarri. Da una parte la società, giustamente, non se l’è sentita di puntare con decisione su Reina -un portiere dal rendimento negativo e al di là con gli anni- se non con un contratto adeguato ad un ruolo non più di primissimo piano. Questo ha causato malcontento nel portiere spagnolo e una situazione che si sarebbe logicamente conclusa con un divorzio tra le parti, se non fosse stato per la volontà del tecnico.
Sarri è un allenatore a cui non piace cambiare la via vecchia per la nuova e che vede in Reina un elemento utile allo sviluppo della sua manovra ragionata sin dalla difesa. A questo si aggiunga poi la limitata conoscenza del calcio internazionale del tecnico (da lui stesso più volte ammessa), che lo avrà reso poco entusiasta al sentire i nomi di Rulli o eventuali altri sostituti.
Tutto ciò ha creato una situazione di stallo, in cui De Laurentiis si è sentito -per così dire- legittimato a non andare con forza alla ricerca di un portiere titolare (come avrebbe dovuto essere fin dall’inizio), ma solo di un elemento da affiancare eventualmente a Reina, magari sostituendolo dalla prossima stagione, una volta che Sarri avrebbe avuto modo di fare la conoscenza del nuovo arrivato. Spendere 20 milioni o più per un co-protagonista (a tal ruolo avrebbero dovuto essere relegati i vari Rulli, Leno e così via) non sarebbe stata una mossa da Napoli, per cui, alla fine, la decisione è stata quella di accontentare tutti per non accontentare nessuno: “fingiamo” di puntare su Reina, ma lasciandolo scontento, senza contratto e con il musone, e tiriamo a campare un altro anno.
Poi ad un certo punto arriva il Psg.
Reina, quello che ama Napoli e fa i patti scudetto, si vede già a Parigi a fare le gare di tiri in porta con Neymar (smentite in tal senso non sono arrivate), De Laurentiis e Giuntoli, nel panico, cercano nel cestino i numeri di telefono di tutti i portieri contattati per tre mesi per fare i vice allo spagnolo, Sarri si incavola perché ha visto un video in cui Rulli sbagliava un passaggio di 30 metri in una partitina in parrocchia dell’argentino a dieci anni e teme che il suo gioco palla a terra possa essere compromesso. Questa, in maniera volutamente ironica e romanzata, è stata la situazione raccontataci dagli esperti di mercato, quelli bravi. Ma anche io non credo che la situazione descritta sia più di tanto lontana dalla realtà.
Alla fine, è facile pensare che non cambierà nulla. Il Napoli difficilmente troverà il tanto agognato portiere in cinque giorni, dopo tre mesi di vane ricerche, e alla fine Reina verrà “costretto” a rimanere, ancora più demotivato di quanto non lo fosse quindici giorni fa, e solo gli dei sanno quanto questa situazione potrà influire su un rendimento già di per sé negativo nelle ultime due stagioni.
E per il resto? Anche qui, si presume, non cambierà nulla. Così come per il portiere, si è da tempo capito che il terzino destro che pareva necessario non arriverà. E Bereng…ehm…coff coff, l’esterno d’attacco? Quel vice-Insigne che, si diceva, era stato richiesto dallo stesso Sarri? Eh…no, pare che alla fine non arrivi nemmeno lui, nonostante gli esperti di mercato (quelli bravi, sempre loro), ogni tanto ci raccontino di offerte faraoniche per Keita o Schick (si, certo…),e dell’interessamento per i vari Castillejo o Denis Suarez. Rimaniamo in attesa di colpi di scena…
Ma tanto ci sono Reina, Maggio e Giaccherini: che problema c’è? O no?

 

E.L.

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