Europa League: Lazio, l’analisi del girone
La squadra di Inzaghi è stata inserita nel gruppo K insieme a Nizza, SV Zulte Waregem e Vitesse. Si propone ancora una volta l’incrocio di Mario Balotelli con una squadra italiana, dopo il preliminare perso in Champions contro il Napoli
Poteva andare meglio, ma anche peggio. E’ questo il riassunto del sorteggio della fase a gironi della prossima Europa League, che vedrà la Lazio impegnata nel gruppo K insieme a Nizza, SV Zulte Waregem e Vitesse. Se dalla terza fascia sono usciti i belgi, non certamente irresistibili, dalla quarta la squadra olandese è tra le peggiori clienti possibili. Ovviamente, però, tutti gli occhi saranno puntati sulla sfida con il Nizza di Balotelli, ennesimo incrocio per Super Mario contro una squadra italiana, il secondo consecutivo dopo il playoff di Champions perso con il Napoli. L’attaccante azzurro sarà di scena all’Olimpico il prossimo 2 novembre, mentre la gara di apertura del 14 settembre vedrà la squadra di Simone Inzaghi impegnata in casa del Vitesse. La Lazio evita lunghe e faticose trasferte e soprattutto finisce nel girone dei vincitori di Coppa: sia gli olandesi che i belgi hanno staccato il pass per l’Europa League grazie ai successi nella competizione nazionale.
NIZZA
Reduce dall’eliminazione ai preliminari di Champions contro il Napoli, il Nizza rappresenta l’ostacolo maggiore per la Lazio al primo posto del girone K. Mina vagante della scorsa Ligue 1, con un campionato condotto per buona parte al comando e chiuso al 3° posto a quota 78 punti con soli 4 ko all’attivo, la squadra della Riviera vanta un organico di livello internazionale, forte di giocatori come Balotelli, Dante, Sneijder, Jallet. L’inizio in Ligue 1 del Nizza non è stato certo dei migliori, con appena 3 punti conquistati in tre giornate e ben due sconfitte, contro St-Etienne e Troyes. In generale, ha conquistato appena un successo nelle 7 partite ufficiali già disputate.
L’allenatore
Classe 1957 ed ex centrocampista di buoni livelli, Lucien Favre guida il Nizza dall’estate 2016 dopo aver raccolto il testimone da Claude Puel passato al Southampton. Vittorioso in patria con lo Zurigo, l’allenatore svizzero ha raggiunto risultati positivi in Germania con l’Hertha Berlino e soprattutto nei 4 anni al Borussia Monchengladbach: il suo calcio fondato sul 4-2-3-1 (o 4-3-1-2 dopo l’arrivo di Sneijder), possesso palla e vocazione offensiva conquista il pubblico tedesco e la stima del calcio internazionale. Fortemente voluto dalla nuova proprietà cinese, Favre ha subito trovato continuità nella squadra laureatasi campione d’inverno nell’ultima Ligue 1. Solo i mezzi superiori di Monaco e Psg l’hanno confinato sul terzo gradino del podio, fino ai preliminari persi piuttosto nettamente con il Napoli.
Precedenti
Non ci sono precedenti tra le due squadre.
La stella
Non può che essere Mario Balotelli il primo pericolo per la squadra di Inzaghi, d’altronde l’attaccante italiano ha ritrovato numeri e serenità in rossonero dopo le precedenti parentesi da dimenticare con Liverpool e Milan. Prossimo ai 27 anni ma dal 2007 stabilmente sotto i riflettori, Super Mario ha archiviato la sua prima stagione a Nizza con 17 centri totali e un’ottima intesa con i compagni di squadra. Al momento vanta 3 presenze e un gol (segnato nel preliminare con l’Ajax), con un inizio di stagione già condizionato da un infortunio che ne ha limitato la presenza in campo.
Come gioca
Squadra aggressiva come imposto da Favre, allenatore votato a reparti stretti e ripartenze letali, il Nizza risponde ad un calcio offensivo all’insegna del gol come ribadito in Ligue 1 (63 reti alle spalle solo di Monaco, PSG e Lione). Il leader della retroguardia è il capitano Dante, brasiliano ex Bayern, aiutato sulla destra da Jallet, pronto rimpiazzo di Dalbert, finito all’Inter. La qualità è piuttosto dalla cintola in su: Seri (in caso di permanenza in Costa Azzurra) e Koziello coniugano fisicità e geometrie, Eysseric gode della licenza di offendere come il 24enne Plea, spalla di Super Mario e attaccante da 14 reti nell’ultima stagione. Senza dimenticare l’ultimo gioiello atterrato a Nizza, quel Wesley Sneijder che ha esperienza da vendere con le sue 95 presenze (e 17 gol) in campo internazionale. Questa la formazione tipo: Cardinale; Souquet, Le Marchand, Dante, Jallet; Tameze, Seri, Walter; Sneijder; Balotelli, Saint-Maximin.
SV ZULTE WAREGEM
Lo Zulte Waregem è arrivato ai gironi di Europa League per la terza volta nella propria storia: la squadra belga c’è riuscita questa grazie alla vittoria della Coppa nazionale. Rispetto alla formazione che lo scorso anno ha superato in finale ai rigori l’Oostende, non ci sono più un paio di pedine fondamentali come il centrocampista Meite, acquistato dal Monaco e Lerager, centrale passato al Bordeaux. Per il resto, l’urna sembra aver riservato un buon sorteggio alla Lazio: curiosità per vedere in porta Nicola Leali, appena arrivato in prestito dalla Juventus dopo l’esperienza in Grecia con l’Olympiacos, mentre in mezzo al campo spicca Julien De Sart, ex Middlesbrough. Lo Zulte Waregem occupa attualmente la terza piazza della Jupiler League con 9 punti in 4 giornate, frutto di 3 successi e una sconfitta e ha perso a fine luglio la Supercoppa del Belgio contro l’Anderlecht.
L’allenatore
Classe 1957, Francky Dury è da quasi sei anni alla guida dello Zulte Waregem, guidato in 255 partite e alla vittoria di due Coppe del Belgio. In passato aveva allenato anche il Gent e la Nazionale Under 21 (4 partite nel 2011-12, con un bilancio di una vittoria, un pareggio e due sconfitte), in cui ha lanciato un giovane Benteke. Il suo modulo preferito è il 4-2-3-1, adattato a un 4-4-1-1 in fase di non possesso palla. Una curiosità: ha da poco rinnovato il contratto fino al 2023, con la speranza di diventare il Ferguson dello Zulte Waregem.
Precedenti
Non ci sono precedenti tra le due squadre.
La stella
Qualche anno fa, Nicola Leali aveva ricevuto in dote la pesantissima etichetta di “nuovo Buffon”. Il portiere, classe 1993 di proprietà della Juventus e debuttante in Serie A appena 18enne, si è rilanciato prima in B con le maglie di Lanciano e Spezia, prima di trovare una maglia da titolare tra i ‘big’ con Cesena e Frosinone. Rimasto sempre nell’orbita bianconera, è passato dalla Grecia (scudetto e titolare fisso in Europa League con l’Olympiacos, avversario proprio della Juve in Champions) fino al suo approdo allo Zulte Waregem, con cui deve ancora esordire.
Come gioca
Dury fa giocare ai suoi un calcio offensivo e propositivo, come si vede anche dai moduli adottati finora. Il 4-3-3 di inizio campionato è stato subito modificato in 4-2-1-3 che ha dato i suoi frutti, come dimostrano i ben 12 gol segnati in quattro giornate. Attenzione al giovane bomber nigeriano Peter Olaynka e al turco Onur Kaya, già due reti in campionato. Questo l’undici ideale: Bostyn; Hamalainen, Heylen, Baudry, De Fauw; De Sart, Coopman; De Pauw; Doumbia, Olayinka, Kaya.
VITESSE
Poteva andare decisamente meglio alla Lazio il sorteggio dalla quarta fascia. Il Vitesse, infatti, è un avversario difficile, considerato da molti la società satellite del Chelsea. Non a caso, infatti, ben 5 elementi della rosa arrivano direttamente da Stamford Bridge e un paio di questi sono giocatori di grande talento, come Mount e Miazga. In più, troviamo l’ex interista Castaignos (in prestito dallo Sporting Lisbona) e lo sloveno Matavz, visto con scarsi risultati anche in Italia con la maglia del Genoa. La squadra di Arnhem si è qualificata per l’Europa League grazie al successo dello scorso anno in Coppa d’Olanda, primo trofeo di prestigio nella bacheca del club giallonero, che ha messo la ciliegina sulla torta a una stagione chiusa al 5^ posto in Eredivisie. L’entusiasmo dei tifosi può essere un ostacolo in più per la Lazio, che ha comunque evitato trasferte troppo lunghe in questo girone K. In campionato, il Vitesse è primo a punteggio pieno dopo due giornate, ma ha perso con il Feyenoord la Supercoppa olandese ai rigori.
L’allenatore
Arrivato lo scorso anno, Henk Fraser è subito entrato nel cuore dei tifosi del Vitesse, regalando al club la sua prima coppa d’Olanda. Dopo essere cresciuto in panchina tra i settori giovanili di Feyenoord e PSV, il nativo del Suriname è stato prima assistente di Maurice Steijn, per poi prenderne il posto alla guida dell’ADO Den Haag, formazione che ha guidato fino al giugno del 2016.
Precedenti
Non ci sono precedenti tra le due squadre.
La stella
Ai più potrebbe sembrare una stella cadente, ma attenzione al fiuto del gol di Tim Matavz. L’attaccante sloveno classe 1989 non ha lasciato il segno nella sua breve esperienza al Genoa (7 presenze, nessuna rete), ma sa come si colpisce sotto porta. In carriera è a quota 115 realizzazioni tra Eredivise e Bundesliga, con la punta raggiunta con il PSV, con cui vanta 12 gol in 16 presenze in Europa League. In stagione, si è sbloccato nell’ultimo match di campionato, segnando la rete del momentaneo 1-0 contro il Roda. Attenzione anche a Rashica, ala destra 21enne kosovaro-albanese, di cui si dice un gran bene.
Come gioca
Il Vitesse non schioda dal collaudato 4-3-3, che gli ha garantito l’accesso alla fase a gironi di Europa League dopo quattro anni. Questo l’undici ideale: Pasveer; Dabo, Kashia, Miazga, Buttner; Bruns, Serero, Foor; Rashica, Matavz, Linssen.
Fonte: SkySport