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Elvis Presley: quarant’anni fa moriva il re del Rock Roll 

Elvis Presley: quarant’anni fa ci lasciava l’indiscusso re del Rock & Roll. Il 16 agosto preparatevi a ricordarlo nel migliore dei modi.

Elvis Presley morte 40 anni fa. Copyright foto: Creative Commons.

Il 16 agosto 2017 ricorre l’anniversario della morte di Elvis Presley; a 40 anni dalla sua morte l’idolo del Rock & Roll fa ancora parlare di sé. Scomparso a soli 42 anni, nella maestosa villa di Memphis (dove è sepolto) ottenne grande successo con la sua musica e con le sue movenze sensuali, che gli valsero l’appellativo di Elvis the Pelvis. Per celebrare una delle più grandi icone musicali di tutti i tempi, e per mantenerne vivo il ricordo, qualcuno ha pensato di mettere su delle iniziative degne di nota.

I fan più sfegatati, ed anche più ricchi, potranno partecipare ad una particolare asta; eBay si prepara infatti a vendere al migliore offerente il pianoforte bianco del cantante. Il celebre Knabe Baby Grand Piano sarà aggiudicabile, in Italia, a partire da giovedì 11 agosto alle ore 01.00 fino a lunedì 21 agosto alle 01.00. Acquistato da Elvis nel 1957 e riadattato secondo le sue esigenze, è stato per lui un fedele compagno che vale ora tra i 2,5 e i 5 milioni di dollari. Questo pezzo unico con il quale hanno suonato W.C. Handy, Duke Ellington, Count Basie e Cab Calloway,  si aggiunge agli altri 350mila articoli in vendita su eBay relativi ad Elvis Presley.

Da piccolo ero un sognatore. Leggevo i fumetti e diventavo l’eroe della storia. Guardavo un film e diventavo l’eroe del film. Ogni sogno che ho fatto si è avverato un centinaio di volte.

Se anche voi siete dei sognatori potreste avere voglia di trascorrere qualche giorno in un posto da favola: la villa di Elvis Presley a Los Angeles. Tra il 1967 e il 1973, il cantante visse con sua moglie Priscilla e la figlia Lisa Marie, a Beverly Hills in una grande villa; ora è possibile affittarla per la modica cifra di 4.000 dollari al giorno, con l’obbligo di soggiornarvi per almeno cinque notti. La casa è immersa nel verde, ha ampie vetrate, quattro grandi stanze, sei bagni, una splendida piscina ed una sala benessere. Divenuta meta di pellegrinaggio, la villa è stata abitata anche da altri personaggi illustri come: Frank Sinatra, Ray Charles, Richard Nixon e Stevie Wonder.

 In Italia il re del Rock & Roll sarà celebrato attraverso una mostra, dal 2 al 30 settembre al Palazzo delle Arti di Napoli i visitatori potranno ammirare alcuni cimeli appartenuti al cantante: la sua camicia militare, il distintivo della Contea di Shelby alcune lettere e molto altro. Milano invece  ospiterà il 10 ottobre la prima tappa del tour di ELVIS: the Musical, uno spettacolo musicale che ripercorrerà gli anni della carriera di Elvis Presley.

La casa natale del re del rock, la sua scuola, lo studio che l’ha lanciato, i suoi sarti, e uno sguardo, stanza per stanza, nella mitica residenza, Graceland, meta del ‘pellegrinaggio’ di milioni di persone (è la seconda casa più visitata dopo la Casa Bianca). Sono tanti gli indirizzi legati alla vita di Elvis Presley che Ezio Guaitamacchi, giornalista critico, scrittore e autore e conduttore, uno dei massimi esperti di musica rock in Italia, ha raccontato tra i centinaia del suo dell’Atlante Rock – Viaggio Nei Luoghi Della Musica’ (Hoepli)
Si parte da una cittadina, Tupelo, in Tennessee, dove il 5 aprile del 1936, in una casetta di legno (ancora oggi visitabile), costruita un paio di anni prima da papà Vernon, al 306 di quella che è stata ribattezzata Elvis Presley Boulevard, nasce il musicista. Da lì si può seguire, in un parco, creato ad hoc un vero e proprio percorso (The Walk Of Life) ”scandito da targhe in cemento che raccontano anno per anno sino al fatale 16 agosto del 1977, i momenti principali della vita del re del rock” spiega Guaitamacchi. Di fronte a quella del 1948 c’è la grande statua intitolata Elvis At 13, che commemora il momento in cui il rocker lasciò Tupelo. Lì è stata anche trasportata la chiesa frequentata da Elvis da piccolo e in cui conobbe il gospel. Poco lontano c’è anche l‘Elvis Presley Memorial Chapel, luogo di meditazione e preghiera, voluto dallo stesso Elvis, realizzato due anni dopo la morte, nel 1979. Nel parco troviamo anche la Plymouth Sedan verde del 1939 con cui, nel novembre del 1948, la famiglia Presley si trasferì a Memphis, un altro luogo ricchissimo di tappe legate Presley. Come le tante case in cui ha vissuto con la famiglia: al 370 di Washington Street per poi andare al 570 di Poplar Avenue, e a Lauderdale Courts (185 Winchester Street, tuttora visitabile affittabile), e quella dove ha vissuto prima di Graceland, ad Audubon Drive (quattro camere, due bagni e piscina), acquistata nel 2006 dall’illusionista israeliano Uri Geller.
Da adolescente Elvis ha frequentato la Humes High School (659 North Manassas Avenue) dove si è diplomato nel 1953. Andava nella chiesa della First Assembly of God, dove amava ascoltare il gospel, come faceva all’Ellis Auditorium (Poplar e Front Street). Per vestirsi, ha sempre privilegiato la boutique di Bernard Lansky, originariamente al 126 Beale Street.
Uno dei suoi ristoranti preferiti era l’Arcade (540 S. Main Street), dove è stato conservato il tavolo al quale amava mangiare. Il barbiere preferito da Elvis, che oggi non c’è più era il Jim’s Barber Shop ( 207 S. Main Street), mentre esiste ancora il cinema dove passava i pomeriggi, il Malco Theater, che oggi si chiama Orpheum (203 S. Main Street). C’è ancora anche il Baptist Memorial Hospital (899 Union Avenue) dove Elvis andava a disintossicarsi e aveva una suite sempre prenotata al 13/o piano: lì è nata sua figlia Lisa Marie è nata ed è stata ufficializzata nel 1977 la morte del musicista. La città celebra Elvis anche con due statue: una a Beale Street e una nel Welcome Center (119 N. Riverside Drive). 
C’è poi naturalmente Graceland, al 3764 dell’Elvis Presley Boulevard. Il musicista, allora 22enne, l’acquistò il 26 marzo 1957. Costruita sulla cima di una collinetta, la villa in stile coloniale (ideata dagli architetti Furbringer & Erhmanis) è su due piani e con due ali, a nord e a sud, su un unico piano. Nei 1600 metri quadrati ci sono 23 stanze di cui otto camere da letto con relativi bagni. In uno di questi, al secondo piano (non accessibile ai visitatori), Elvis fu trovato morto il 16 agosto del 1977. All’esterno, nel Meditation Garden la sua tomba è a fianco di quelle dei genitori e della nonna Minnie Mae Hood.
Sono invece sulla Union Avenue a Memphis gli studi della ‘Sun Records’, dove nacque la sua carriera. Il 5 luglio 1954 vi registrò, quasi per caso, una sua originale versione di un pezzo del bluesman Big Boy Crudrup, That’s All Right. Il creatore degli studi, Sam Phillips lo mise subito sotto contratto e pubblicò il 45 giri. Quel giorno nacque il rock ‘n’ roll. Bisogna invece andare a Nashville, all’angolo tra Music Square West e Roy Acuff Place, per trovare lo Studio B della Rca, dove Elvis ha effettuato circa 200 registrazioni.

Tra le location dei suoi concerti, sempre a Nashville, Ryman Auditorium (al 116 della 5th Avenue North) e , lo Henry J. Kaiser Auditorium (10 Tenth Street) a Oakland in California, dove nel 1956 tenne uno storico concerto, C’è poi Los Angeles, dove Il re del rock passava lunghi periodi, durante le riprese dei suoi film. Una delle sue abitazioni era al 565 Perugia Way, di Bel Air, dove nel 1965 incontrò, nel suo salotto circolare, i Beatles. La casa oggi non c’è più mentre esiste ancora quella al 1174 di Hillcrest Road, dover abita oggi l’ex moglie Priscilla Presley, decisa a non lasciarla perché ”dentro ci sono troppi ricordi di Elvis, il grande amore della mia vita. Nonostante il divorzio nel 1973, siamo rimasti in contatto. Elvis adorava questo posto”.

Carlo Ferrajuolo

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