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Lega Pro, Parma-Alessandria: ultimo posto per la B

Tutto in una notte, quasi come fosse una finale di Champions League. E di finale si tratta: nessuna coppa in palio, forse ci si gioca qualcosa di più. Un posto nella prossima serie B, viatico necessario per poter pensare a un futuro in grande stile. Specie se ad affrontarsi sono due nobili decadute come Parma e Alessandria. Più vicina ai giorni nostri la storia dei gialloblù che da due anni lottano nelle retrovie del calcio italiano per riconquistare un blasone perduto dopo le vicende legate al fallimento societario. Si torna un po’ indietro negli anni per ritrovare i “Grigi” nella seconda serie del calcio nazionale: da 42 anni l’Alessandria non gioca in B, in molti, delle nuove generazioni, non ne ricordano neppure il colore della maglia, molti però sanno che all’Alessandria fece il suo esordio un ex campione come Gianni Rivera. La cornice dello Stadio Artemio Franchi è la giusta destinazone per un quadro di finale che ha portato all’ultimo atto le due squadre che per qualità tecniche ed esperienza sono state superiori alle altre.

La stagione del Parma

La squadra di D’Aversa, subentrato a dicembre ad Apolloni, ha dovuto battagliare, nel girone B con il Venezia di Inzaghi, promosso nella regular season. Ha dovuto tenere a bada una squadra agguerrita come il Pordenone, giunto terzo in campionato, e poi battuto nella semifinale playoff solo ai rigori. Eppure i gialloblù vantano in rosa giocatori dal passato importante. Su tutti Alessandro Lucarelli, storico capitano che garantisce al reparto arretrato qualità ed esperienza. Tanti i giocatori da categoria superiore: Scaglia, Iacoponi, Munari e quel Calaiò che forse ha reso meno per quanto ci si aspettava. I giovani Baraye e Edera rappresentano il futuro, determinante sarà la possibilità di mettersi in evidenza in un campionato di categoria superiore.

La stagione dell’Alessandria

Semplicemente incredibile, ma non nel seno positivo del termine. I “Grigi” hanno comandato il campionato dall’inizio ma si sono poi persi nel finale concedendo alla Cremonese una rimonta addirittura da -12 punti salvo poi finire a pari punteggio ma penalizzati dallo scontro diretto perso allo Zini di Cremona. L’Alessandria ha così mancato la promozione diretta, la dirigenza ha cambiato allenatore prima (Pillon al posto di Braglia) e ds poi (Sensibile al posto di Magalini) e la squadra ha ripreso a marciare giusto in tempo per la coda post season. Gonzalez e Bocalon hanno chiuso la stagione regolare con 20 centri a testa, Pillon può contare su gente del calibro di Piccolo, Celijak, Sosa e Gozzi, e in mezzo al campo la personalità di Cazzola e la qualità di Nicco e Marras si fanno sentire. Sestu, per via degli infortuni, è l’uomo che è mancato, ma a 90′ o 120′ dal termine sono vietate scuse.

Uomini e scelte alla vigilia

Da un punto di vista degli uomini l’Alessandria si presenta in condizioni leggermente migliori: ha un solo squalificato, Bocalon, che sarà probabilmente sostituito da Felice Evacuo (ceduto a gennaio proprio dal Parma ai “Grigi” piemontesi). Potrebbe essere lui ad affiancare Gonzalez in attacco. Più complicate le scelte di D’Aversa che dovrà fare a meno sicuramente di Scaglia e Corapi (due centrocampisti centrali) squalificati e probabilmente sarà costretto a rinunciare a Scozzarella (altro centrocampista centrale) uscito malconcio dalla sfida con il Pordenone. Davanti Edera potrebbe essere preferito a Nocciolini per fare coppia con Calaiò e Lucarelli rientrerà dal 1′.

Il regolamento

Non ci saranno vantaggi di classifica. Entrambe le squadre hanno chiuso al secondo posto, ma come accaduto per quarti e semifinali, in caso di parità si proseguirà con i tempi supplementari ed eventuali rigori.

Fonte: SkySport

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