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Arabia Saudita: indossare maglia Barca è reato

Le maglie del Barcellona (Getty)

Pochi giorni fa l’Arabia Saudita, gli Emirati Arabi Uniti, l’Egitto, lo Yemen e il Bahrein hanno deciso di chiudere i rapporti diplomatici e le frontiere con il Qatar, accusato di sostenere l’ISIS. Un provvedimento che sta influenzando anche il mondo dello sport, nel quale lo stato qatariota è diventato protagonista grazie ai petroldollari. Sul Mondiale 2022 rimangono diverse ombre, nonostante le rassicurazioni della Fifa, ma la crisi sta iniziando a mettere in difficoltà anche alcuni club.

Il reato blaugrana

Il Barcellona è stata la prima società a subire le conseguenze della crisi diplomatica. Infatti indossare, o posare per una foto, con la camiseta blaugrana che riporta come sponsor la scritta la scritta “Qatar Airways” è diventato reato in Arabia Saudita. Una decisione controversa che però potrebbe essere applicata anche da altri stati del golfo. I fan arabi che indossano la maglia del Barcellona rischiano 135 mila euro di multa e 15 anni di reclusione a causa dello sponsor sulla maglia. Un problema relativo per i blaugrana, che dall’anno prossimo cambieranno main partner. Infatti dalla stagione 2017-2018 sulle maglie apparirà il marchio Rakuten, colosso dell’e-commerce giapponese.

Problemi anche per il PSG

Rischia ripercussioni economiche anche il Paris Saint Germain. Il fondo proprietario del club parigino è qatariota, ma lo sponsor sulle maglie è Fly Emirates. La compagnia degli Emirati Arabi Uniti ha sospeso i voli verso il Qatar, ma nonostante questo la proprietà ha dichiarato al giornale Le Parisien che “la crisi diplomatica non avrà alcun effetto su di noi, non c’è nessuna preoccupazione. Fly Emirates è legata con noi fino al 2019 e ci garantirà i 25 milioni all’anno previsti”.

Fonte: Sky

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