Italia, Ventura: “Siamo sulla strada giusta”
L’Italia vince e convince nell’amichevole contro l’Uruguay di Oscar Tabarez giocata a Nizza e terminata con un rotondo 3-0. La nazionale ha vinto la prima delle due partite che si disputano a giugno, in attesa di quella più importante che si giocherà l’11 con il Liechtenstein per le qualificazioni mondiali.
“Approccio giusto”
Pienamente soddisfatto Giampiero Ventura a fine gara: “Questa vittoria significa che alcuni degli obiettivi prefissati piano piano li stiamo centrando. Quello di stasera era innanzitutto di avere l’approccio giusto – continua il c.t. – le amichevoli di solito non sono interessanti e invece i ragazzi hanno bissato Amsterdam”.
“Non hanno mai tirato in porta”
L’allenatore sottolinea soprattutto l’ottima prova difensiva degli azzurri, unita alle numerose occasioni da gol avute dall’Italia: “Loro non hanno mai tirato in porta, mentre noi abbiamo avuto sei o sette palle gol pulite e giocato con raziocinio e determinazione, e questo anche se abbiamo avuto poco tempo a disposizione. Volevamo verificare l’immagine che vogliamo trasmettere, quella di una squadra, che gioca da squadra, e sono contento dei miei”.
“Non servono proclami”
La prestazione della nazionale fa ben sperare anche pensando alla delicata sfida contro la Spagna di settembre: “In embrione ci son cose buone, ora bisogna metabolizzarle – afferma Ventura – loro sono stati bravissimi, eravamo insieme da appena tre giorni e ho visto lo spirito giusto di chi voleva vincere. Sono nel calcio da anni e credo che i proclami servano a poco: serve la capacità di chi capire chi sei, e se lavoreremo bene niente ci è precluso. Continuo a ripeterlo: abbiamo la possibilità di diventare qualcosa di estremamente importante in futuro”.
“Balotelli in nazionale solo se sarà un protagonista”
Nella conferenza stampa post-gara Ventura parla anche di Mario Balotelli, per cui non chiude le porte della maglia azzurra, ma sottolinea: “Credo che non possa essere semplicemente uno dei ventitre. Se Balotelli avrà la capacità di essere un punto di riferimento, allora le porte della nazionale per lui saranno aperte. Alcuni giocatori non possono essere dei comprimari, ma hanno l’obbligo di essere protagonisti. Io sono stato chiaro con lui, dicendogli che se capirà che dovrà essere un punto di riferimento, allora sarebbe difficile rinunciarvi. C’è ancora un anno davanti per prendere le dovute decisioni. Sono andato io da Balotelli, e questo la dice lunga sul fatto di essere interessato o meno al giocatore”.
Fonte: SkySport