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Cabala, storia, numeri: tra Juve e Real vincerà…

Allegri-Zidane, sfida inedita in finale di Champions. Per Max sarebbe la prima, il francese ha già vinto lo scorso anno. (Getty)

Riti propiziatori, scaramanzie, tecniche “anti gufate”. I tifosi di bianconeri e quelli merengues possono aggrapparsi a corsi e ricorsi storici, calciatori portafortuna e tabù da sfatare. In una finale dove sembra impossibile individuare una netta favorita, ecco i cinque motivi per cui Buffon e compagni possono stare tranquilli e i cinque che li faranno tremare

di Domenico Motisi

La decide Dybala o Cristiano Ronaldo? Le parate di Buffon o un cabezazo di Sergio Ramos? Ognuna di queste opzioni è verosimile, di fuoriclasse a Cardiff ce ne saranno tanti e ciascuno di loro potrebbe regalare la Champions a Juventus o Real Madrid. I colpi del campione però, in quanto tali, sono imprevedibili e – statisticamente – è improbabile che tutti quelli presenti al Millennium Stadium rispondano all’appello. Ciò che invece risulta più facile è studiare la cabala, la storia e i numeri che accompagnano Juventus e Real Madrid al fischio d’inizio del tedesco Felix Brych. Da questi elementi è possibile “prevedere” chi sarà campione al termine del match. Ecco, dunque, le cinque ragioni che vedono la Juventus sul tetto d’Europa per la terza volta nella sua storia:

1 – Nessuna squadra ha mai vinto due edizioni consecutive della Champions League

Da quando la Coppa dei Campioni è diventata Champions League nel 1992, nessuno è riuscito ad alzare il trofeo per due anni di seguito. Ad andarci vicino furono il Milan, che vinse nel 1994 per poi perdere nel 1995, l’Ajax che batté proprio i rossoneri nel 1995 salvo poi perdere la finale nel 1996, la Juventus vittoriosa a Roma nel 1996 ma sconfitta dal Borussia Dortmund nel 1997 e il Manchester United che vinse contro il Chelsea nel 2008 ma perse la finale successiva nel 2009 contro il Barcellona di Messi. Ovviamente non c’è bisogno di ricordare ai tifosi di Juve e Real chi ha vinto la scorsa edizione…

2 – Ogni sette anni dal 1989 vince una squadra italiana

Una statistica curiosa ma innegabile. Esattamente come la nazionale azzurra (che dal 1970 va in finale dei Mondiali ogni 12 anni e vince ogni 24) anche le squadre italiane in Champions possono vantare una “ciclicità” importante: dal 1989, anno in cui il Milan di Sacchi batté la Steaua Bucarest, ogni sette anni la coppa va a una squadra di Serie A: Juventus 1996, Milan 2003 (proprio contro la Juventus), Inter 2010 (e fu triplete) e nel 2017…. 

3 – Amuleto Dani Alves

Con il brasiliano in campo, tra Coppa Uefa e Champions League, né il Siviglia né il Barcellona hanno mai perso una finale. In maglia andalusa ha vinto le edizioni 2006 e 2007 di quella che oggi è chiamata Europa League, mentre con i blaugrana il terzino della Seleção s’è laureato campione d’Europa nel 2009 a Roma, nel 2011 a Wembley e nel 2015 a Berlino proprio contro la Juventus. Dani Alves, inoltre, diventerebbe il primo calciatore nella storia a fare tre volte il triplete: quello bianconero si aggiungerebbe ai due vinti con il Barcellona nel 2009 e nel 2015.

4 – La dura legge dell’ex

Cos’hanno in comune Morientes, Morata, Robben, Huntelaar, Snejider e Zamorano? Sono tutti ex calciatori del Real Madrid che hanno punito la squadra spagnola quando si sono trovati nel suo cammino in Champions. Morientes, Morata e Robben, in particolare, hanno segnato gol decisivi per un’eliminazione del blancos in semifinale. A guardar bene, un paio di ex illustri in maglia bianconera ci sono…vero, Khedira e Higuaín? 

5 – Trasferta Real, trasferta fatal

Le finali si giocano in campo neutro, questo è risaputo, ma da prassi una delle due squadre risulta in casa e l’altra in trasferta. Il Real di finali ne ha giocate 14 vincendone 11 ma in tutte quelle che ha perso (nel 1962 contro il Benfica, nel 1964 contro l’Inter e nel 1981 contro il Liverpool) le merengues risultavano sempre in trasferta. È anche vero che non tutte le 11 vinte le hanno giocate in casa, ma se la storia può dare una mano ai bianconeri, è giusto ricordare che a Cardiff i “padroni di casa” sono gli uomini di Allegri…

Vittoria facile per la Juve? Gli scaramantici staranno già facendo tutti gli scongiuri possibili e immaginabili, ma se pensano che i ricorsi storici (o le “gufate”, come probabilmente vengono chiamate dai tifosi bianconeri) siano tutti a favore di Buffon e compagni, si sbagliano di grosso. Ecco i cinque motivi per cui, secondo la cabala, sarà Sergio Ramos a ricevere la duodécima del Real Madrid…

1 – Il Real Madrid è imbattuto in una finale di Champions League

Abbiamo detto che i galácticos hanno perso tre finali, tutte in trasferta, ma si trattava della vecchia Coppa dei Campioni. Da quando è diventata Champions League, il Real ha giocato quattro finali (1998 contro la Juventus, 2000 contro il Valencia, 2002 contro il Bayer Leverkusen, 2014 e 2016 contro l’Atlético Madrid) e le ha vinte tutte. Si tratta di un vero e proprio record che diventa ancora più significativo se si pensa che la Juventus è la squadra che di finali di Champions ne ha perse più di ogni altra squadra europea (quattro su cinque: 1997, 1998, 2003, 2015 rispettivamente contro Borussia, Real Madrid, Milan e Barcellona) stabilendo – a sua volta – un altro, triste, primato. 

2 – Regno Unito, feudo spagnolo

Se c’è una terra dove le spagnole si sentono a proprio agio, questa è la Gran Bretagna. Qui, infatti, le squadre iberiche non hanno mai perso una finale: a Londra, nel 2011 il Barcellona ha battuto il Manchester United, a Glasgow nel 2002 fu Zidane a regalare la nona Champions al Real con un sinistro magico contro il Bayer Leverkusen, ancora a Londra, nel 1992 “Rambo” Koeman fece piangere i tifosi della Samp nella finale vinta dal suo Barça, mentre Puskas e Di Stefano annientarono l’Eintracht Francoforte all’ Hampden Park di Glasgow nel 1960. La Juventus, invece, non è fortunata sul suolo britannico: l’unica finale giocata nel regno di Sua Maestà è quella di Manchester del 2003… 

3 – Cristiano il cannibale

Sarà banale, ma il grande spauracchio della Juventus è proprio lui: Cristiano Ronaldo. Il fuoriclasse portoghese, eccezion fatta per la Coppa del Re appena vinta dal Barcellona, ha trionfato in tutte le competizioni a cui ha partecipato negli ultimi 12 mesi. Dalla Champions di Milano, ha fatto percorso (quasi) netto tra club (Supercoppa Europea, Mondiale per club, Liga), nazionale (Euro 2016) e premi individuali (Pallone d’oro). Inoltre, quando s’è presentato in finale da capocannoniere o con la possibilità di diventarlo ha sempre vinto, segnato o è stato decisivo. È successo a Mosca con la maglia dello United (suo il gol del vantaggio in favore del Manchester e la classifica cannonieri finale), a Lisbona (per lui la rete del 4-1 finale e il record di gol in una edizione della Champions League) e a Milano dove segnò il rigore della vittoria. Prima della finale di Cardiff, il numero sette del Real Madrid è a quota 10 gol in Champions, uno in meno rispetto al rivale Leo Messi…

4 – Invincibile armata

Negli ultimi 20 anni tra Europa League e Champions League su 18 finali con almeno una spagnola, soltanto in un caso ha vinto una squadra non spagnola: era il 2001 e il Liverpool batté l’Alavés per 5-4 nella finale di Coppa Uefa. A parte questo piccolo incidente di percorso, considerando come vincente il caso in cui una finale abbia visto affrontarsi due squadre dello stesso Paese, Real Madrid, Barcellona, Siviglia e Atlético Madrid non hanno lasciato nulla ai propri avversari. Non si può dire la stessa cosa per le italiane che negli ultimi 20 di coppe europee hanno giocato 10 finali vincendone la metà.

5 – Attacco da record

La Juve ha la miglior difesa d’Europa: Buffon, Barzagli, Bonucci e Chiellini rappresentano una garanzia, ma tanto sono forti i bianconeri dietro, tanto lo è Real Madrid davanti. Zidane e i suoi fuoriclasse, infatti, hanno stabilito il record di partite consecutive con gol: 64. L’ultima volta che non ha segnato è stato lo 0-0 nella semifinale d’andata a Manchester contro il City. Un attacco stratosferico che può anche concedersi il lusso di lasciar seduti in panchina campioni come Morata, James Rodríguez e (forse) lo stesso Gareth Bale. I numeri dicono che quando gioca il Real si parte sempre dall’1-0 (se va bene) per i blancos. Chissà se Allegri saprà neutralizzare il potenziale atomico degli spagnoli. 

Appuntamento con la storia

Com’è evidente, la anche il passato, la cabala e i numeri dicono tutto e il contrario di tutto. Il calcio, per fortuna, non è una scienza esatta e prevedere come andrà realmente la finale di Cardiff è pressoché impossibile. Qualcuno di questi dati verrà confermato, qualche statistica sarà smentita e altri tabù verranno sfatati. L’unica cosa certa è che, comunque vada, al fischio finale del match di Cardiff, una tra Juventus e Real Madrid avrà davvero riscritto un pezzo di storia, resta soltanto da capire se sarà una storia tutta blanca o con qualche sfumatura nera…

Fonte: SkySport

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