Gol a grappoli e bomber in vetrina: è stato il campionato dei record
ROMA – Francesco Totti, il grande decano del campionato, che entra in campo assieme al quasi 17enne esordiente del Chievo, Emanuel Vignato. Sette giorni dopo, il gol di un ragazzino ancora più giovane, 16 anni e spiccioli, Pietro Pellegri del Genoa, nell’ultima recita all’Olimpico del 10 giallorosso. E poi l’incredibile salvezza del Crotone. Solo tre scatti del campionato dei primati, 1123 reti complessive, torneo più prolifico tra i top cinque europei, davanti alla Liga (1118), che pareva aver scritto le sue sentenze mesi prima e poi ridiscusso tutto negli ultimi turni. L’ultimo capitolo è stato scritto dai calabresi, salvi dopo un girone d’andata da nove punti e un distacco anche di 11 punti dall’Empoli quart’ultimo (21esima giornata). Impresa che quasi decolora il miracolo del Venezia di Walter Novellino e Alvaro Recoba, ondivago artista dal sinistro di pietra che nel 1998/99 girava penultimo a 15 punti, chiudendo il torneo al decimo posto.
Pellegri con Juric
E poche ore prima della festa in Calabria veniva tracciata la favola di Pellegri, il primo 2001 a calpestare l’erba della A lo scorso dicembre, incubo ieri della Roma nella corsa alla Champions. Il genoano si è piazzato al terzo posto nella storia dei calciatori più giovani andati a segno nel campionato italiano, preceduto da Amedeo Amadei (15 anni e 287 giorni, Serie A 1936-37, Roma) e Gianni Rivera (16 anni e 68 giorni, 1959-60, Alessandria). Riuscendo anche a sfilare il primato del più precoce timbro nei top cinque campionati europei allo juventino Moise Kean, a segno meno di 24 ore prima, a Bologna. E lo stesso Kean è stato il secondo esordiente più giovane in A in questa stagione, dopo Pellegri e avanti per soli quattro giorni (16 anni, otto mesi e 22 giorni) alla stellina del Chievo Vignato che a Verona si è incrociato con Totti. E a proposito del fuoriclasse della Roma, quasi 41 anni, non è stato neppure il calciatore più “esperto” del torneo. Roberto Colombo, Cagliari, 41 anni, sette mesi e 22 giorni, è sceso in campo il 21 aprile a difendere la porta degli isolani contro il Chievo.
La festa dell’Atalanta
Mandando un attimo in pausa i primati personali, c’è da ricordare che le prime cinque della classifica finale di A vantano almeno un motivo per collocare per sempre questo torneo in vetrina. Della Juventus e i sei titoli in fila è stato raccontato tutto nel dettaglio la scorsa settimana. Poi ci sono Roma (87) e Napoli (86) con record di punti. I giallorossi erano arrivati a quota 85 con Rudi Garcia in panchina nel 2013-14, stagione delle prime dieci vinte in fila. Gli azzurri di Sarri avevano raggiunto 82 punti nel precedente torneo, stavolta s’intestano anche il primato di reti nella format a 20 squadre (94), con 50 in trasferta (altro primato), primi anche per tiri in porta (553, fonte sito della Lega Calcio) e con più km percorsi (quasi 110 di media). Il terzetto al vertice è andato oltre gli 85 punti, prima volta assoluta nell’era a 20 squadre. E non è finita. L’Atalanta quarta con 72 punti segna un momento storico vincendo per la prima volta il minicampionato lombardo (avanti a Inter e Milan) e anche la Lazio di Simone Inzaghi con 70 punti centra il punto più alto dell’era Claudio Lotito.
Dzeko, re dei bomber con 29 gol
C’è poi il capitolo bomber che è finito sui quotidiani e siti di tutt’Europa, l’ondata anomala del gol con sei punte (Dzeko primatista a 29 gol, poi Mertens, Belotti, Higuain, Icardi, Immobile) oltre quota 20 gol, come accaduto solo tre volte nella storia del torneo (1949-50, 1950-51, 1997-98). E l’ultimo della sestina, Immobile con 23 gol ha fatto meglio rispetto a tre anni fa con il Torino (22 gol e titolo di capocannoniere). Ma ci sono anche otto squadre con più di 60 gol subiti, di cui tre oltre i 70 (Pescara 81) che suscitano più di un dubbio sulla reale competitività del campionato.
E una menzione speciale va riservata anche a Francesco Acerbi, difensore centrale del Sassuolo, in campo dal primo all’ultimo minuto del campionato, 3420 minuti, primo nello speciale torneo Stakanov, assieme a Szczesny e Donnarumma, eguagliando il primato centrato da Azipilicueta (Chelsea) in Premier League. Ma s’iscrivono nel libro stagionale della A anche i “cattivi” Bellusci dell’Empoli (15 ammonizioni, con i toscani primatisti nei cartellini gialli, 106) e Paletta del Milan, espulso ben cinque volte (12 rossi in totale per il Milan, più di tutte), come lui nessuno quest’anno nei top 5 tornei europei, eguagliando Luigi Apolloni (Verona) nel 2001-02.
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Fonte: Repubblica