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E ora che farà Totti? 10 idee per voltare pagina

Caro Francesco, ci permettiamo di scriverti solo perché sei stato tu a chiedere il nostro aiuto. Ci vuole coraggio ad ammettere di avere paura, ne serve molto di più per cambiare vita come ti appresti a fare tu: da un giorno all’altro, dopo 25 anni scanditi da partite e allenamenti. La domanda che il giorno dopo tutti si fanno è: e adesso cosa farà Totti? Noi proviamo a darti 10 consigli con cui riempire le tue nuove giornate senza calcio: piccole cose, dietro alle quali si celano grandi piaceri che forse non ti sei mai potuto concedere.

Edicola, cappuccino e brioche (pardon: cornetto)

Una delle piccole gioie della vita. Giornale sotto al braccio, entri in un bar, ti fai largo al bancone come faresti in area di rigore su corner e scontrino alla mano segnali la tua presenza, agitando il braccio come quando si protesta con l’arbitro che non ti ha fischiato un fallo plateale. I primi giorni saranno i più duri. Inizialmente dovrai parlare, addirittura spiegarti se sei uno del genere “cappuccio con poca schiuma, tiepido, in tazza grande”. Tu non mollare, non cambiare bar. In breve tempo vedrai premiato il tuo attaccamento e anche tu potrai godere del sottile piacere di essere accolto con la formula riservata ai clienti più fedeli: “Signor Totti, buongiorno! Il solito?”.

Portare i figli a scuola

“Ilary, stamattina porto io i bambini”. Boato da stadio in casa Totti. Colazione tutti insieme in stile famiglia del Mulino Bianco, alle 8 carichi i bambini in macchina e via, ti incastri anche tu nel traffico di Roma. Parcheggio in seconda o terza fila, quattro chiacchiere con i genitori degli altri bimbi: “Ah lei è il papà di Chanel… L’ho vista ieri in tv!”, “Capitano, tu partecipi al regalo per le maestre? Mio figlio dice che so’ laziali”, “Stiamo organizzando la pizzata di fine anno, ma se Ilary è nella chat delle mamme lo sa già”, e robe del genere. Se incontri un tizio che gira col sorriso stampato in faccia e un pallone stretto sotto al braccio, è quello che ieri è riuscito a impossessarsi della palla autografata che hai calciato tra i tifosi, all’Olimpico. Si vede che anche lui ha figli.

La spesa di mattina

Uno dei privilegi di cui gode chi non fa turni da ufficio. Per loro, la spesa al supermercato è una pratica per nulla gioiosa che va sbrigata frettolosamente dopo le 18, o al sabato mattina, quando ci si esibisce nella classica “spesona con la famiglia”. Ti aggiri con il carrello tra gli scaffali rimpiangendo il traffico di quando porti i bambini a scuola, stacchi il bigliettino per la salumeria con il numero 24, alzi lo sguardo e sono ancora al 7. Vuoi mettere con il piacere di bighellonare nel supermercato semivuoto, scegliendo con calma i biscotti, leggendo gli ingredienti (scommetto che Ilary ci tiene) e facendo attenzione alle date di scadenza? Ah, mi raccomando: quando il tabellone luminoso della salumeria indicherà il 10, devi resistere alla tentazione di rientrare in campo.

Dormire fino alle 10

Hai ragione: finora abbiamo parlato solo di levatacce. Non avevamo considerato che prima della tua ultima gara non avrai chiuso occhio, per non parlare delle energie mentali che ti avrà levato una giornata come quella di ieri: la vittoria all’ultimo minuto, i saluti, il discorso, le lacrime. E poi un’altra notte insonne, senza dubbio. Dimentica la spesa, quella si può anche rimandare.

Basta rinunce

Fare il calciatore è il sogno di tutti, ma quanti poi reggerebbero veramente a quel ritmo? La vita da atleta è fatta di rinunce. Adesso è ora di darsi alla pazza gioia. Tipo quando stai vedendo una serie in tv, finisce un episodio e vorresti subito vedere quello dopo, e poi un altro ancora, ma non puoi perché sai che devi andare a letto presto, perché il giorno dopo c’è allenamento. France’: adesso puoi anche tu.

Basta rinunce/2

La bresaola di Inzaghi ha fatto scuola. Ma possiamo immaginare anche il resto del menù al quale ti sei sottoposto per 25 anni: pasta con l’olio, petto di pollo, riso in bianco, verdure grigliate… Sarà mica vita, questa? Ora, nessuno dice che bisogna passare da un giorno all’altro al barattolone di Nutella morettiano, ma un maritozzo con la panna ogni tanto adesso si potrà anche fare…

Programmare una vacanza ad agosto

Per noi comuni mortali è il mese in cui, sulla sdraio vista mare (o vista “altre sdraio davanti; il mare dev’essere laggiù in fondo da qualche parte”), giornale alla mano, ci si concentra su un’attività che può portare via ore e ore. Lo studio della rosa del “fanta” per la stagione calcistica che sta per cominciare. Il tutto mentre tu e i tuoi compagni (con le orecchie che vi fischiavano per quanto venivate nominati sotto gli ombrelloni) sudavate in salita o sui gradoni (quelli li hai sperimentati anche tu, eh?) e correvate nei boschi delle più belle località di montagna d’Italia, senza potervele godere, però. Non ti viene voglia di una vacanza in Trentino? Anche perché Pallotta ti consiglia il mare…

Sfogliare un giornale senza leggere più il tuo nome

Per qualche giorno ancora dovrai continuare a sopportare: la tua festa d’addio ha fornito spunti con cui potremmo andare avanti a parlare di te ancora per un campionato, anche se tu non sarai in campo. Poi però, pian piano, l’effetto svanirà: arriverà un giorno in cui potrai fare una rassegna stampa senza leggere “Totti” da nessuna parte. Certo che se Cristian promette bene come dicono, presto dovrai rifarci l’abitudine.

Sempre presente alle feste

A proposito di figli: ora che allenamenti, ritiri e trasferte saranno solo un ricordo, non ci saranno più scuse per mancare a un saggio di danza di Chanel o alle feste di compleanno degli amici di Isabel. Visti i tuoi trascorsi potrebbero addirittura chiederti di fare il mago. E Cristian? Adesso, ogni volta che si volterà verso la tribuna dopo un gol, sarà certo di trovarti. Tornerete a casa in macchina insieme, discutendo della partita e poi… E poi non è che ti viene voglia di fare l’allenatore?  

Una passeggiata per Roma

Occhiali da sole, barba finta, cappellino calato sulla fronte. A questo punto puoi goderti una passeggiata a Via del Corso. Ti immaginiamo inoltrarti in un parco di Roma, dove alcuni ragazzini hanno fatto le porte con gli zaini e dato vita a una partitella improvvisata (esistono ancora scene del genere?). Li osservi con il cuore che sorride, poi ti fai avanti e chiedi se sia possibile fare due tiri. Magari ti guadagni anche un rigore. Ecco, se non vuoi essere smascherato immediatamente, cerca di resistere alla tentazione: non je fare er cucchiaio.

Fonte: SkySport

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