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Bologna-Juventus 1-2: bianconeri chiudono in bellezza col gol di baby Kean

Bologna-Juventus 1-2: bianconeri chiudono in bellezza col gol di baby KeanMoise Kean (lapresse) BOLOGNA –  Il campionato della Juventus finisce con il gol di un ragazzo del 2000, Moise Kean, 17 anni compiuti a febbraio, un talento cristallino e un carattere non dei più semplici. Il ragazzo nato a Vercelli da genitori ivoriani e scoperto dagli osservatori del Toro, cui la Juve riuscì a strapparlo dopo un paio danni, ha regalato ai suoi l’ultima vittoria dell’anno (in attesa di Cardiff, naturalmente) segnando praticamente all’ultimo secondo, visto che allo scadere del quarto minuto di recupero ne mancavano giusto una dozzina, di secondi: il ragazzo ha anticipato Masina incrociando di testa la punizione di Pjanic e lasciando che la sua gioia esplodesse sotto la curva occupata dai tifosi bianconeri, che hanno già imparato a identificarsi in questo minorenne che può diventare tutto e il contrario di tutto (il suo idolo è Balotelli, il suo procuratore Raiola) e che la dirigenza juventina si sta dannando perché cresca con la testa sulle spalle, e non chissà dove.

LE PAGELLE

Kean ha dato la svolta a una partita che si stava indirizzando verso un pareggio incolore e indolore e che la Juve ha giocato sulle punte, badando a non fare a fatica e a non mettere a rischio muscoli e giunture, a una settimana dalla finale di Champions, “anche è più facile farsi male quando cerchi di evitare il contrasto, non quando lo fai nella maniera giusta” ha osservato Allegri, un po’ seccato per la ritrosia (“forse a livello inconscio”) di qualcuno dei suoi. Per una questione d’orgoglio, però, i bianconeri si sono ribellati all’idea della sconfitta che stava maturando dopo lo splendido gol di Taider il quale, al 7’ st, ha eluso Marchisio con una giocata di sinistro e poi battuto Audero con uno splendido destro a giro dal limite. Un gol bellissimo, che Dybala ha tentato di imitare qualche minuto più tardi, quando però le punte delle dita di Da Costa si sono spinte un poco più in là. Dopo la rete subita, la Juve si è in effetti risvegliata dal torpore. Allegri ha aggiunto classe e qualità (le giocate di Pjanic saranno decisive in entrambi i gol della rimonta) e ha evitato di chiudere con una figuraccia. Da Costa ha detto di no anche a Higuain, oltre che a Dybala, ma nulla ha potuto quando la Joya lo ha punito da un metro raccogliendo la respinta del portiere sul colpo di testa di Higuain. Poi, la svolta dell’ultimo secondo, quando tutti si stavano trastullando in un pareggio che stava soddisfacendo tutti quanti e, anzi, proprio nel momento i cui il Bologna stava rimettendo il naso fuori dalla tana.
 

Ad Allegri, in ogni caso, importava soprattutto sapere di Khedira, che a Bologna ha sostenuto un test decisivo in vista di Cardiff: il tedesco, al rientro dopo l’infortunio, ha giocato un’oretta discreta, o comunque in linea con le aspettative dell’allenatore. “Volevo che provasse due o tre strappi, l’ha fatto, dieri che va bene così”. Il peggiore è stato invece (e di nuovo) Cuadrado, che se si giocava un minima possibilità per la finale l’ha buttata via. Higuain e Mandzukic sono usciti con qualche acciacco, che però Allegri ha giudicato irrilevante. “Ci tenevamo a vincere e a chiudere a 91 punti: significa che per conquistare scudetto abbiamo dovuto fare un grandissimo campionato, perché il livello è stato alto”, ha chiuso il tecnico dando un’ultima amarezza a Dondoni, che aveva a lungo pregustato un successo di prestigio. Nel primo tempo (un’occasione per parte, Destro e Higuain) il Bologna aveva controllato bene i bianconeri, nel secondo li ha colpiti ma poi non ha saputo difendersi, beccando due reti sul filo del fuorigioco ma soprattutto per colpe proprie, perché l’ultima linea si è sistemata malissimo in entrambe le circostanze.

Per chiudere, due parole sull’arbitro Mariani, che aveva per le mani una partita molto facile da dirigere e da interpretare ma che ha commesso due errori tecnici piuttosto gravi, prima rinnegando la norma del vantaggio mentre il Bologna stava affondando un contropiede pericoloso (ha fermato gioco dopo qualche secondo di esitazione per punire il fallo di Cuadrado su Destro, ma era chiaro che dovesse lasciar correre) e poi (42’ st) risparmiando il secondo cartellino giallo al colombiano, colpevole di una brutta tacchettata sulla coscia di Viviani.
 

serie A

juventus
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Protagonisti:
moise kean

Fonte: Repubblica

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