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Dopo il Fila, il Toro rivuole lo scudetto del ’27

Nelle scorse ore il Torino ha visto rinascere lo storico Filadelfia (LaPresse)

Il Torino ha messo piede nella sua nuova vecchia-casa il Filadelfia è rinato e queste sono ore di celebrazione per il club granata. Dopo la prima giornata – che ha visto la società di Urbano Cairo svelare l’impianto ristrutturato in cui il Toro ha fatto la storia – e dopo il taglio del nastro avvenuto nella mattinata di ieri, è tornata di attualità anche una storia mai chiarita fino in fondo, quella che riguarda lo scudetto vinto dalla squadra piemontese e poi revocato nella stagione 1926-27. A riaprire una questione più volte sfiorata ma mai approfondita né risolta è stato l’attuale presidente del Torino Urbano Cairo, che a margine della prima giornata di celebrazioni ha ammesso di aver presentato un’istanza alla Federazione per riavere indietro quel titolo (che sarebbe l’ottavo della storia granata).

La richiesta di Cairo

“Abbiamo fatto richiesta al presidente Tavecchio per riavere quello scudetto”, ha ammesso il numero uno del club. Ma perché quel titolo venne sottratto alla squadra? L’asterisco sull’albo d’oro del campionato italiano sottolinea che i titoli del Torino sono sette più uno, e questo “uno” fa proprio riferimento alla vittoria della squadra del trio delle meraviglie Baloncieri-Rossetti-Libonatti che riuscì a vincere per due volte il campionato; ma soltanto il secondo titolo è rimasto di fatto del Torino, perché il primo venne revocato per una storia di corruzione mai approfondita né accertata. Quella squadra fece la storia proprio al Filadelphia, ma poi passò un po’ in secondo piano a causa delle vicende che – nel bene e nel male – hanno riguardato il Grande Torino.

Tante promesse, nessun riesame

Dopo la tragedia di Superga, infatti, l’allora responsabile della Bederazione Barassi promise di restituire al club devastato dal dolore per la perdita degli Invincibili lo scudetto del 1927. La promessa non venne mantenuta ma venne poi ripetuta nel 1976 – in seguito allo vittoria del titolo firmato dai gemelli del gol Pulici e Graziani. Nel 1978 inoltre Antonio Matarrese chiese di formare una commissione apposita per chiarire una volta per tutte la vicenda e scrivere così finalmente il numero otto alla voce scudetti vinti in casa Torino. Ma nulla di fatto nemmeno quella volta. La certezza ora è che dallo scorso 28 aprile sulla scrivania di Tavecchio è presente un’istanza formale di riesame della posizione del Torino riguardo i fatti avvenuti dopo un derby contro la Juventus costato poi il titolo ai granata.

I fatti

La vicenda che ha scatenato questo terremoto risale al 5 giugno 1927: i fatti (mai chiariti fino in fondo) dicono che il terzino sinistro della Juventus Luigi Allemandi sarebbe stato corrotto da un dirigente del Torino con 25.000 lire prima della partita – fondamentale per l’assegnazione del titolo. Il calciatore bianconero risultò però tra i migliori nella partita che i granata vinsero 2-1, raggiungendo così la conquista del titolo. Un articolo pubblicato in seguito sul Tifone arrivò però poi nelle mani della FIGC, che decise così di squalificare il terzino della Juve e di revocare il titolo appena vinto dal Toro. Ma Allemandi non ha mai confessato la propria consapevolezza, né ha mai avuto modo di confrontarsi con chi l’ha accusato di essere un corrotto. Inoltre, la principale prova d’accusa (che consisteva in una lettera che metteva nero su bianco l’accordo tra le parti) sarebbe stata ritrovata a pezzi soltanto un mese dopo, nel cestino della carta di un ufficio.

Nessuna punizione per i dirigenti granata dell’epoca

Per questi fatti, nessun dirigente del Torino venne mai indagato o processato e l’unica decisione punitiva per il club granata fu proprio quella di revocare il titolo appena assegnato al club piemontese. La vicenda è tornata più che mai di attualità, con i tifosi che non hanno mai smesso di chiedere un riesame della storia. All’annuncio di Cairo seguiranno le verifiche del caso che spettano alla Federazione la quale, in seguito a una valutazione oggettiva, potrà decidere il destino dell’ormai famoso scudetto del 1927. Una giusta analisi potrebbe poi nel caso restituire al Torino un titolo che potrà ritrovare nel nuovo Filadelfia la sua nuova-vecchia casa.

Fonte: SkySport

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