Juventus, Allegri è sicuro: “E’ l’ora dello scudetto”
TORINO – La Juve conta le ore che la separano dallo scudetto numero 33, il sesto consecutivo. “Arriva la partita più importante del campionato, quella che dovrebbe decidere il tricolore”, trancia Allegri alla vigilia dell’ultima recita stagionale allo Stadium contro il Crotone. Il titolo potrebbe già arrivare questa sera, se la Roma dovesse perdere con il Chievo e il Napoli non batterà la Fiorentina.
Il tecnico livornese convoca il dodicesimo uomo, come faceva il suo predecessore Conte (“domani servirà l’aiuto di tutti i nostri tifosi”), indica la strada (“scudetto, vacanza e poi Cardiff”) e mette la squadra spalle al muro: “Non abbiamo vie di uscita. Domani ci attende un’altra finale, un’altra partita che non va giocata ma vinta. Così ci prendiamo anche un po’ di riposo, ché a furia di vederci tutti i giorni ci veniamo reciprocamente a noia”. Turnover minimo, quasi nullo: Buffon tra i pali protetto da Bonucci e Chiellini, sugli esterni Dani Alves e Alex Sandro, in mediana Marchisio e Pjanic, con Cuadrado-Dybala-Mandzukic alle spalle di Higuain.
Massimiliano Allegri, la Roma che questa sera potrebbe trovarsi a -1 vi mette qualche preoccupazione?
“Non credo, assolutamente. Noi dobbiamo comunque vincere, domani contro il Crotone. Pensiamo unicamente a noi stessi. Ci attende una sfida difficile. Alle 15 ci sarà una temperatura elevata, Crotone ha fatto 17 punti nelle ultime 5 giornarte, subendo pochissimi gol. E’ tra le prime tre squadre per intercettazione palla e ripartenza in contropiede e nelle ultime quattro trasferte credo abbia fatto 10 punti. Tocca fare tutto con serenità, semplicità ma anche con la cattiveria dismotrata dopo la partita contro la Roma”.
In caso di scudetto sarà festa?
“Speriamo che succeda già domani. Anzi, deve succedere”.
Quanto è scaramantico?
“Per niente. Ora c’è da prendere. E non bisogna dirlo ma farlo”.
Il calo finale in campionato a cosa è dovuto?
“Non c’è una spiegazione scientifica ma fisiologica: un calo ci può stare. Detto questo, a Bergamo abbiamo preso un gol un po’ da polli e con il Toro abbiamo subito un solo tiro su punizione, quello del gol di Ljajic. Contro la Roma, invece, abbiamo giocato una bella partita a livello tecnico, ma ci è mancata la cattiveria di cercare il risultato a ogni costo. La gara di domani sarà sulla falsariga di quella di mercoledì contro la Lazio”.
Quali segnali ha visto in Coppa Italia?
“Ho visto un’ottima condizione a livello mentale. Vincere la terza Coppa Italia ci ha dato forze importanti per affrontare la partita contro il Crotone. La squadra domani farà una grande prova e credo che conquisterà lo scudetto. A quel punto potremmo riposare qualche giorno prima di cominciare a pensare alla finale di Champions”.
Khedira convocato potrebbe giocare? E Dybala come sta?
“Sami è convocato ma non giocherà sicuramente, resterà in panchina. Paulo sta bene ed è a disposizione”.
Farà turnover in difesa? Chi ha bisogno di rifiatare?
“Dietro giocheranno Buffon, Dani Alves, Bonucci, Chiellini e Alex Sandro”.
Marchisio può disputare la seconda partita nel giro di quattro giorni?
“Claudio sta bene, ha recuperato. Domani sarà in campo”.
Quali sono stati i passaggi cruciali della stagione?
“Un’annata è fatta di tanti momenti, ma la squadra ha dimostrato sempre carattere vincendo anche certe partite ‘sporche'”.
DYBALA: “ABBIAMO LE STESSE POSSIBILITA’ DEL REAL” – Paulo Dybala mostra i muscoli dalle frequenze di Radio Deejay: “La finale di Champions? Abbiamo le stesse possibilità del Real Madrid, entrambe le squadre sono arrivate a Cardiff battendo grandi avversari. Abbiamo tanta voglia di vincere. Quale regalo farei ai nostri tifosi in caso di vittoria? Beh, alzare la Coppa sarebbe già un bel regalo”. La Joya vede “la Juve all’altezza dei top club europei”, come dimostrano due finali di Champions negli ultimi tre anni. Prima però c’è da chiudere la pratica tricolore: “Quella di domani sarà una partita decisiva per il titolo. Oggi abbiamo fatto un allenamento davvero duro. Battere il Crotone non sarà facile”. Dybala commenta il suo arretramento tra le linee per interpretare meglio il ruolo di regista avanzato: “Ovviamente mi piace giocare vicino alla porta e segnare tanti gol, ma adesso devo fare quello che chiede Allegri: aiutare la squadra in fase di copertura è comunque un ruolo che mi piace”. L’ex Picciriddu torna quindi sulla retrocessione del Palermo, la sua ex squadra: “Mi dispiace tantissimo, è un brutto momento. Spero che i rosanero possano tornare presto in serie A”. Infine, in merito all’attesa convocazione di Icardi nella Nazionale argentina: “Mauro è un grande giocatore che potrà dare sicuramente una mano alla Seleccion”, sentenzia il numero 21 bianconero.
Fonte: Repubblica