Fiorentina, Sousa spegne le polemiche: “Penso solo a vincere”
Paulo Sousa FIRENZE – Peggio avversario non poteva capitare, probabilmente. La Fiorentina incrocia sulla strada del sesto posto, attualmente occupato dal Milan con tre lunghezze di vantaggio, una Lazio sorprendente, brillante e spettacolare. Quella di Simone Inzaghi, capace in pochi mesi di restituire allegria e spensieratezza (e tanti risultati concreti) alla propria squadra: mercoledì 17 maggio, non a caso, affronterà in finale di coppa Italia la Juventus. Prima, però, la sfida alla Fiorentina. I viola viaggiano emozionalmente in senso opposto: nelle ultime due gare una sconfitta a Palermo e un pareggio ottenuto al 94′ contro il Sassuolo con gol (e poi frecciatina all’ambiente) di Federico Bernardeschi. Futuro in bilico e Stefano Pioli a un passo dal ritorno a Firenze, stavolta da allenatore però. Paulo Sousa, in conferenza stampa alla vigilia, risponde così alle domande dei giornalisti presenti.
Sarà una gara simile a quella con l’Empoli in casa?
“Sono due gare differenti, per qualità e giocatori. Badelj e Gonzalo Rodriguez (che mancheranno contro la Lazio, ndr) sono due giocatori importanti e senza di loro abbiamo sempre avuto problemi: però nella nostra squadra ci saranno altre alternative valide”.
La Lazio è una delle squadre più in forma: cosa teme di più?
“La loro convinzione, la capacità di gioco, la fisicità e la concretezza in ogni azione. E poi le ripartenze: sono molto forti con qualità individuali capaci di determinare ogni partita”.
Bernardeschi e il suo momento: come sta?
“Ha avuto dei periodi dove fisicamente non stava bene, in altre occasioni invece gli altri giocatori mi davano più garanzie. Vediamo se ci sarà contro la Lazio, è al pari degli altri”.
Le polemiche dopo la gara col Sassuolo: che ne pensa?
“Sono tranquillissimo, penso solo a vincere”.
Crede realmente nel sesto posto in classifica?
“Lavoriamo ogni giorno per vincere ogni partita, è quello che mi aspetto anche contro Lazio”.
Che appello farebbe ai tifosi della Fiorentina?
“I nostri tifosi ci sono sempre stati, anche nei momenti più difficili. Non ho bisogno di invitarli, ci sono sempre e su questo non ho dubbi”.
Lo scarso impiego di De Maio: si aspettava qualcosa in più?
“Sono il primo a pensare che come allenatori dobbiamo lavorare sulla crescita del giocatore: è cresciuto ma ho preso altre decisioni verso altri giocatori in base a come vedo io il gioco. Mi spiace, gliel’ho detto anche davanti al resto del gruppo. Siamo noi tecnici i responsabili dei nostri giocatori”.
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Fonte: Repubblica