FATTURATO IN CRESCITA – Il fatturato del gruppo Milan è salito a 236.1 milioni, in crescita rispetto ai 213.4 milioni dell’esercizio 2015. L’incremento di 22.7 milioni è dovuto, tra le altre voci, a maggiori entrate da plusvalenze del mercato calciatori, maggiori incassi derivanti dal raggiungimento della finale di Coppa Italia e dalla differente collocazione delle partite di cartello del campionato (+10.7 milioni) e alla Supercoppa di Doha che ha portato in cassa 1.2 milioni. Leggero calo dei costi da 296.4 milioni a 294.3. Tra le pagine del bilancio si trova traccia dell’ammontare preciso dell’indennizzo dovuto a Fiera Milano per chiudere la vicenda giudiziaria relativa al progetto di nuovo stadio al Portello mai realizzato: 5.5 milioni.
L’ELENCO DEI PEGNI – Vengono descritte anche le ricadute finanziarie immediate della cessione del club alla nuova proprietà. Il Milan riceve due iniezioni di liquidità: 10 milioni per la gestione ordinaria degli ultimi mesi, sottoscritto dai nuovi proprietari, e 73 milioni oggetto di un prestito da parte del veicolo Project RedBlack – partecipato dal Fondo Elliott e da Blue Skye (la società italiana è entrata nell’operazione con un contributo di circa 10/12 milioni) – che rientra nello schema del bond collocato alla Borsa di Vienna. Le cifre erano già note, interessante però notare nel bilancio l’elenco dei pegni iscritti a tutela di questi prestiti: il conto corrente ricavi del Milan presso la Banca Popolare di Milano, il marchio del club rossonero, la cessione di crediti relativi a sponsor e diritti tv, i diritti di archivio del Milan, il 100% di Milan Entertainment e per quanto riguarda tutto il resto dell’operazione anche il 99.93% delle quote del Milan. Quindi sono stati impegnati quote e ricavi del club, sui quali si potranno rivalere Elliott e Blue Skye in caso di mancato rimborso del prestito da parte di Yonghong Li al termine del periodo transitorio di 18 mesi. milan ac
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Fonte: Repubblica