Scontro Juventus-Rai Sport su Benatia: “Niente alibi, ora verifiche”
Mehdi Benatia, difensore della Juventus. (agf) TORINO – E’ bufera tra Benatia e la Rai. Il caso è scoppiato nel post partita di Juve-Toro. “Mi hanno detto marocchino di m…”. Il difensore bianconero, durante un collegamento con la trasmissione “Calcio Champagne” su Rai 2, ha sentito in cuffia un insulto nei suoi confronti. Dallo studio hanno provato a giustificarsi (“ci sono interferenze, non siamo noi”), mentre Benatia infastidito abbandonava la postazione. Oggi il comunicato ufficiale della Rai, con presa di posizione dell’azienda di Stato: “Rai è sinceramente dispiaciuta per il deplorevole episodio di razzismo che ha coinvolto il calciatore della Juventus Benatia durante la trasmissione “Calcio Champagne” e che per fortuna non è stato accessibile ai telespettatori non essendo andato in onda. Rai ha messo in moto tutte le verifiche del caso per individuare il responsabile dell’accaduto e al momento gli approfondimenti tecnici istruiti portano a escludere che a pronunciare le inaccettabili frasi possa essere stato un dipendente dell’azienda. La ricerca andrà comunque avanti ma vista la gravità dell’accaduto Rai porge intanto la sua piena e totale solidarietà al calciatore e alla società per cui è tesserato”.
“INSULTI TRAGICI” – A stretto giro di social, il commento dello stesso Mehdi Benatia, tornato sul disdicevole fatto di ieri dalla sua pagina Instagram: “A seguito degli sconvenienti avvenimenti che hanno avuto luogo durante la mia intervista con il canale Rai Sport dopo la partita disputata con il Torino, ci tengo a confermare le parole che ho sentito nell’auricolare. Sappiate che altre due persone hanno sentito le stesse cose che ho sentito io. Il male che è stato commesso è tragico, ma la cosa più grave è non riconoscere i propri errori. Un’indagine è in corso! Voglio ringraziare il mio club, la Juventus, per il suo sostegno e i miei fans che mi hanno lasciato tanti messaggi. L’Italia è un Paese che ho nel cuore da anni, ma purtroppo come potete constatare esiste una minoranza intollerante. Sono marocchino ed estremamente fiero di esserlo! #Dimamaghrib #Forzajuve”. Sembra proprio che il nostro calcio non voglia farsi mancare niente. Il brutto episodio accaduto infatti nella sera in cui mezzo Stadium ha urlato “zingaro” a Mihajlovic (“vengano a dirmelo in faccia, sanno dove vivo, vediamo se hanno le p…”) e a meno di una settimana dagli ululati a Muntari. L’ambiente sembra sempre più malato. Bella cioè bruttissima scoperta.
PARLA LA JUVE – Ma nella “guerra” a colpi di comunicati è intervenuta anche la Juventus: “Juventus Football Club a seguito dell’increscioso insulto sentito in cuffia da Medhi Benatia in occasione della trasmissione Calcio Champagne esprime il proprio sconcerto per l’incidente – si legge in una nota pubblicata sul sito Juventus.com -. Pur prendendo atto del comunicato Rai, che esprime solidarietà, è doveroso che tutti, in primis il calciatore, ricevano una spiegazione convincente sull’accaduto”. Il club bianconero ha quindi respinto ogni tipo di addebito, assicurando che quelle odiose parole non sono state pronunciate dai curatori e tecnici della produzione gestita dalla stessa Juventus: “Alcune dichiarazioni informali e sui social network tendono infatti ad addebitare tale “interferenza” al servizio di produzione fornito da Juventus a Raisport presso lo Juventus Stadium. Tale circostanza è fattualmente incredibile e tecnicamente inverosimile, poiché la linea audio (n-1) parte direttamente dalla sede Rai di Milano e arriva sugli auricolari. La produzione in loco, infatti, non interloquisce con l’ospite. Juventus confida che le verifiche in atto da parte di Raisport proseguano senza indulgere in alibi che tendono a minimizzare quanto accaduto o a distorcere i fatti”.
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- Protagonisti:
- mehdi benatia
Fonte: Repubblica