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Lazio-Sampdoria 7-3, show biancoceleste e Europa matematica

ROMA – Europa League matematica per la Lazio. Show dei biancocelesti in un Olimpico finalmente vestito a festa: oltre 40mila gli spettatori, forse è questa la vittoria più significativa per Simone Inzaghi e la sua bellissima squadra. Travolta 7-3 la Samp, che dopo un minuto e 57 secondi è già sotto: passaggio verticale millimetrico di Milinkovic a Keita, che di destro in diagonale piega i guanti a Puggioni. Il senegalese arriva a 14 gol stagionali. È sempre lui, lo scatenato Keita già decisivo nel derby, a procurarsi il rigore del 2-0: lancio di Lulic e fallo da ultimo uomo di Skriniar, ovviamente espulso. Così l’attesissimo Schick è costretto a uscire e Giampaolo quasi si scusa con lui. Dal dischetto Immobile non sbaglia. In precedenza, sull’1-0, due strepitose parate ravvicinate di Strakosha su conclusioni da due passi di Djuricic e Linetty. Quest’ultimo però al 32′ riduce le distanze su disattenzione della difesa biancoceleste.

Ma bastano 4 minuti alla Lazio per chiudere i conti. Stavolta tocca al difensore olandese Hoedt, da corner. E dopo altri 2′ torna al gol Felipe Anderson, su rigore concesso per fallo di Regini su Lulic. È in grande forma, il bosniaco, acclamato dai tifosi soprattutto perché uomo-derby. Al festival del gol partecipa anche de Vrij con un piattone da fuori area: male Puggioni. Nella ripresa a segno Lulic su assist di Patric e poi splendida combinazione Keita-Immobile conclusa dal centravanti campano: 7-1 e Ciro eguaglia il suo record di reti nel Torino 2013-’14, quando vinse la classifica cannonieri con 22. Sono 30 i suoi gol stagionali, tra Lazio (25) e nazionale (5). E la coppia con Keita in campionato tocca quota 36, a due passi dal tandem più prolifico della storia biancoceleste, cioè Signori-Casiraghi ’95-’96 (38 centri). Dai tempi di Zeman la Lazio non segnava 7 gol in una partita.

C’è gloria poi per l’indomito Quagliarella, a segno al 27′ st e su rigore nel finale (fallo del distratto Wallace su Torreira), ma la squadra di Inzaghi ormai pensa solo alla finale di Coppa Italia contro la Juve in programma molto probabilmente in 17 maggio: sostituiti (con standing ovation) de Vrij, Milinkovic e Biglia. A Firenze, sabato alle 18, si prevede un ampio turnover. E Inzaghi è a soli 2 punti dal record storico di punti della Lazio, quello con Eriksson in panchina nell’anno dello scudetto 2000: allora il campionato era a 18 squadre, ma i numeri di questa squadra restano comunque da urlo. Meritata la passerella finale per festeggiare il ritorno in Europa dopo due stagioni. Volti cupi invece alla Samp: imprevedibile una resa del genere.

Lazio-Sampdoria 7-3 (5-1)
Lazio (3-5-2): Strakosha; Wallace, de Vrij (19′ st Patric), Hoedt; Felipe Anderson, Milinkovic-Savic (19′ st Murgia), Biglia (23′ st Lombardi), Lulic, Lukaku; Immobile, Keita (55 Vargic, 31 Adamonis, 26 Basta, 11 Crecco, 80 Javorcic, 9 Djordjevic,71 Tounkara). All.: S. Inzaghi.
Sampdoria (4-3-1-2): Puggioni; Bereszyski (24′ st Sala), Silvestre, Skriniar, Dodò (1′ st Pavlovic); Barreto, Torreira, Linetty; Djuricic; Quagliarella, Schick (20′ pt Regini). (12 Krapikas, 30 Falcone, 4 Simic, 11 Alvarez, 21 Cigarini, 10 Fernandes, 18 Praet, 9 Muriel, 47 Budimir). All. Giampaolo.
Arbitro: Mazzoleni di Bergamo
Reti: 3’pt  Keita, 19’pt e 25′ st Immobile (rig), 32′ pt Linetty, 36′ pt Hoedt, 38′ pt Felipe Anderson (rig), 45′ pt de Vrij. 20′ st Lulic, 27′ e 45′ (rig) st Quagliarella Angoli: 9 a 3 per la Lazio
Recupero: 2′ e 0′
Espulsi: al 18′ pt Skriniar per gioco scorretto Ammoniti: Quagliarella per gioco scorretto Spettatori: 40 mila circa.

ss lazio

sampdoria
serie A
Protagonisti:

Fonte: Repubblica

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