Dopo le accuse di gara venduta contro l’Ancona, i calciatori gialloblù si sono presentati in conferenza stampa: “Se c’è stato qualcosa di anomalo siamo i primi a volerlo sapere, siamo padri di famiglia e che ha rivolto certe accuse deve portare cose concrete, non voci”
Dopo la brutta figura dell’ultimo turno, che ha visto il Parma sconfitto in casa 2-0 contro l’Ancona, la squadra gialloblù si è compattata per rialzare subito la testa e chiudere nel modo migliore questa stagione. Il club aveva annunciato per questo pomeriggio una conferenza stampa di tutta la prima squadra al termine della seduta di allenamento pomeridiano e così Alessandro Lucarelli e compagni hanno parlato ai presenti e ai media del clima che circonda il gruppo. A prendere la parola è stato proprio il capitano, che ha risposto a un articolo de Il Mattino di Napoli che lasciava pensare a una combine proprio in occasione della gara contro l’Ancona.
“Servono prove”
“A chi ha ricevuto questa presunta ‘soffiata’ chiedo di fare nome e cognome di chi ha detto che il Parma avrebbe perso 0-2 – ha detto Lucarelli – serve avere dati certi prima di sparare queste cose, altrimenti è terrorismo mediatico. C’è un organo che controlla il flusso delle scommesse e chiediamo di aprire un’indagine sulla nostra partita se sarà necessario. Se c’è stato qualcosa di anomalo siamo i primi a volerlo sapere. Metto la mano sul fuoco per tutti i miei compagni, io sono qui da dieci anni e faccio da garante. Servono dati precisi per fare certe accuse. Oggi non siamo qui per difenderci ma vogliamo che chi ci ha rivolto certe accuse porti cose concrete e non voci. Ho tre figli e li devo poter guardare in faccia la sera, a chi ha scritto certe cose chiedo di portare testimonianze e prove”.
“I tifosi devono avere fiducia in noi”
“Se c’è qualcuno da attaccare al muro lo attacco, ma voglio che chi sa qualcosa parli. Ombre? Se ci sono, sono sui flussi delle scommesse, ma non sulla squadra che si è venduta la partita. Da cinque giorni ci riempiono di m***, qualsiasi cosa vogliano fare noi siamo qui, aperti, vogliamo essere i primi a saperlo, non abbiamo nulla da nascondere. L’indagine del Viminale? Ho portato qui tutta la squadra apposta, non abbiamo niente da nascondere. Ho segnato chi ha detto che ci siamo venduti alla partita, poi magari se andiamo in Serie B sono tutti a festeggiare… Ma quello relativo al mio post su Facebook è un discorso mio, non c’entra la squadra. I social sono un problema, fanno più danni della grandine. Se ora siamo qua è anche perché qualcuno vuole metterci in mezzo e ci sta riuscendo, abbiamo un campionato da vincere e vogliamo fare chiarezza per i tifosi: devono avere la totale fiducia nella squadra. Da sabato ripartiremo per vincere tutte le partite rimaste e i playoff. Dopo cinque giorni era giusto fare chiarezza dopo un articolo di questo tipo. Non abbiamo nulla da nascondere”.
Fonte: SkySport