“L’ALLENATORE E’ IL PRIMO A PAGARE” – “Bisogna vedere di chi parliamo, qualcuno c’è ma a volte, come è capitato a me, nel caos societario i dirigenti devono adattarsi alla situazione. Ma è difficile parlare per altri”, aggiunge Mancini ai microfoni di Sky Sport 24. Molti accostano il suo nome alla Roma in caso di addio di Luciano Spalletti, ma l’ex numero 10 della Sampdoria glissa sull’argomento difendendo però la sua categoria: “L’allenatore è sempre il primo a pagare, ma voglio pagare solo se la squadra la faccio io, non uno che viene dall’altra parte del mondo o che non c’entra niente col club (altro riferimento all’Inter?). Ma credo che questo sia il pensiero di tutti gli allenatori”.
“NON SONO PENTITO” – Il Mancini-bis non ha funzionato in casa Inter. In estate c’è stato l’addio a pochi giorni dall’inizio del campionato, ma il tecnico jesino rifarebbe tutto: “Se mi sono sentito maltrattato? No, la decisione è stata mia, ero nel mezzo del caos che c’è stato tra luglio e agosto e non si capiva bene. Non ho deciso a cuor leggero, mi è dispiaciuto molto: quando torni in un posto dove hai vinto speri di rivincere, ma ovviamente ci vuole un po’ di tempo. Quando si pensa di avere fatto il peggior risultato del mondo alle volte si gettano le basi per poter ripartire”.
Inter
- Protagonisti:
- Roberto Mancini
Fonte: Repubblica