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Lazio, Milinkovic-Savic l’indispensabile: ma ora Lotito deve blindarlo

ROMA – “Ancora insieme, con l’aquila sul petto”. È il messaggio con cui la Lazio ufficializza il rinnovo di Cristiano Lombardi: l’esterno classe 1995 ha firmato il prolungamento dell’accordo fino al 2022, tre anni in più rispetto alla precedente scadenza fissata nel 2019. È il primo tassello nel mosaico che porterà il club biancoceleste a blindare i talenti promossi dalla Primavera: i prossimi saranno Thomas Strakosha e Alessandro Murgia. L’attaccante nato a Viterbo non poteva festeggiare in modo migliore la prima stagione in Serie A: dopo i prestiti a Trapani e Ancona, la permanenza di Simone Inzaghi sulla panchina laziale gli ha permesso di giocarsi le proprie carte in prima squadra.

LOMBARDI PRIMO RINNOVO TRA I GIOVANI – L’esordio assoluto con la maglia biancoceleste, lo scorso 21 agosto in casa dell’Atalanta, è coinciso anche con la sua prima rete nel massimo campionato. Considerando anche la Coppa Italia, Lombardi ha collezionato finora 13 presenze (4 da titolare). Tra le file della Primavera, prima con Alberto Bollini e poi con lo stesso Simone Inzaghi, aveva conquistato un campionato, una Coppa Italia e una Supercoppa Italiana: il rinnovo con vista sui prossimi cinque anni, insomma, è il sigillo a un percorso iniziato nel 2011, quando la Lazio decise di acquistarlo dal Siena. Mentre rimangono in piedi i casi spinosi legati a Keita e de Vrij e si attende la stretta di mano definitiva con Biglia, il club di Lotito porta a termine nel frattempo il discorso con i prodotti del vivaio. A breve sarà la volta, come anticipato, di Strakosha e Murgia, ma anche di due giovani colpi della scorsa stagione come Wesley Hoedt e Sergej Milinkovic-Savic.

CHE NUMERI PER IL SERBO: SEMPRE PRESENTE NELLA TOP 5 BIANCOCELESTE – Innanzitutto, per il numero di partite disputate: 26 gettoni in campionato, quarto miglior bottino dopo gli irrinunciabili Parolo, Immobile, Felipe Anderson e alla pari di un altro senatore come Lulic. Seguono di pari passo i minuti in cui è sceso in campo: 2.160 (dati Lega Serie A), al quinto posto dopo i compagni di squadra già citati. Un jackpot da insostituibile, confermato dal fatto che, solamente in 3 occasioni, Milinkovic è partito dalla panchina. Prima di Cagliari, in particolare, l’ex Genk aveva collezionato 18 presenze consecutive, di cui appena una a gara in corso (contro l’Udinese). Considerando anche le tre sfide di Coppa Italia disputate in quest’arco temporale, le apparizioni salgono a 21 di fila. Altra voce fondamentale, i gol realizzati: sono 4 quelli messi a segno in campionato, tesoretto che lo rende il terzo miglior marcatore della rosa alle spalle del capocannoniere Immobile e di Keita. Grazie poi alle due reti firmate in coppa contro Genoa e Roma, Milinkovic ha già superato il suo precedente record personale di 5 marcature (nel 2014/15 in Belgio). Medaglia di bronzo anche per quanto riguarda gli assist: quattro suggerimenti vincenti, dietro solamente a Felipe Anderson e Lulic.

IMPRESCINDIBILE PER INZAGHI, LA LAZIO VUOLE BLINDARLO – Un po’ centrocampista, un po’ trequartista, un po’ centravanti aggiunto, il 22enne Sergej è tra i giocatori che crea più occasioni da gol per la squadra di Inzaghi: ben 25, al quinto posto come rendimento dopo i tre tenori del tridente offensivo e Parolo. Di piede o di testa (3 le reti segnate in elevazione), il talento serbo è anche il terzo laziale che cerca maggiormente la conclusione: 41 tiri totali, superato in questo da Immobile e Parolo, ma non da Felipe Anderson e Keita. Tanta qualità, ma anche molta sostanza: Milinkovic mantiene una media di 11, 3 km percorsi a partita, seconda solamente agli 11,86 di uno stakanovista come Parolo. Quello del gioiello strappato alla Fiorentina nell’estate 2015, insomma, è un mosaico di numeri da Top 5 all’interno della rosa a disposizione di Inzaghi: ecco spiegato perché l’allenatore emiliano lo consideri così imprescindibile per la sua creatura. E perché la Lazio voglia blindarlo al più presto con un rinnovo fino al 2022 e un adeguamento dell’ingaggio (attorno agli 1,5 milioni di euro annuali a salire).

Fonte: Repubblica

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