Italia, De Rossi e Immobile battono 2-0 l’Albania
Grazie a un gol per tempo, la Nazionale di Ventura batte 2-0 l’Albania e rimane in scia alla Spagna che ha battutto senza problemi Israele. Apre De Rossi su rigore (20esimo gol in azzurro, raggiunto Paolo Rossi), raddoppia Immobile di testa nella ripresa. Gara interrotta per 5 minuti a causa di un fitto lancio di fumogeni e petardi da parte dei tifosi dell’Albania
IL TABELLINO DI ITALIA-ALBANIA
Barbera, ma senza Champagne. D’altronde, anche nel caso, sarebbe stato Prosecco. Siamo l’Italia, prendere o lasciare, ma in questo caso la prendiamo eccome. Anche perchè, se è vero che nel primo tempo gli azzurri hanno faticato per trovare le misure di un Albania arrocatta sulla sua difesa a 5, nella ripresa, guidata da uno straordinario Verratti, la Nazionale ha trovato quelle geometrie e quelle occasioni che nella prima frazione erano mancate. Subito un brivido per Buffon, arrivato allo straordinario traguardo delle 1000 partite ufficiali in carriera, poi l’astuzia di Belotti che ha mandato sul dischetto un Daniele De Rossi che quando veste l’azzurro e gioca a Palermo fa sempre gol: terzo centro al Barbera, a quasi 13 anni dal primo in assoluto con l’Italia, e 20esima rete azzurra, che significa aggancio all’eroe dell’82 Paolo Rossi. Poi normale amministrazione, altro brivido allo scoccare del 45′ e una squadra tutta nuova (anche se uguale negli uomini) nella ripresa. E’ proprio dal secondo tempo, allora, che Ventura dovrà ripartire sia nel prossimo impegno ufficiale contro il Liechtestein, ma soprattutto in Spagna, dove il 2 settembre l’Italia si giocherà il primo posto nel girone. Bisognerà cercare l’impresa e provare a vincere, con la quasi certezza però che il secondo posto a questo punto non ce lo potrà togliere più nessuno. Per volare bisogna osare, per andare in Russia basterà continuare a fare l’Italia.
Primo tempo – L’Albania evidentemente sente tantissimo la partita e i ragazzi di De Biasi provano subito a sorprendere gli azzurri grazie anche a con una ferocia agonistica che nei primissimi secondi trova impreparata la squadra di Ventura. Nemmeno 40 secondi e Chikalleshi sfiora il gol con un diagonale scagliato a pochi passi di Buffon dopo un buco di Zappacosta sulla destra. Il 4-2-4 di Ventura rinforza le fasce ma scopre il centrocampo, dove Verratti e De Rossi devono sdoppiarsi per difendere e costruire ma non riescono a stoppare la ripartenza di Roshi dopo un errore di Candreva. Due minuti, due conclusioni dell’Albania: suona il campanello sulla panchina azzurra, ma ancora non è un allarme. Le due sortite albanesi almeno hanno come effetto quello di svegliare l’Italia che in pochi minuti comincia a trovare le distanze giuste tra i reparti e a fare gioco. Fino all’11’, quando basta scodellare un pallone dentro l’area per mettere in crisi la difesa di De Biasi: Belotti scappa, Basha lo trattiene e per l’arbitro Vincic è rigore: 13 anni dopo il suo primo gol in Nazionale, segnato all’esordio proprio al Barbera, De Rossi si presenta dal dischetto e vince il suo personalissimo derby contro Strakosha. 20esimo gol in azzurro e un certo Paolo Rossi è raggiunto. Passata in vantaggio la Nazionale cominicia a gestire la gara soffocando il pallone grazie al maggiore tasso tecnico: il ritmo ne risente e di conseguenza anche le occasioni faticano ad arrivare. Belotti si batte e sgomita come suo solito, Insigne è poco coinvolto ed è chiamamto a profondi ripiegamenti difensivi per rincorrere il compagno di squadra Hysaj, Immobile non riesce mai a tirare in porta. E allora tocca ancora a De Rossi andare vicino al raddoppio con un colpo di testa su angolo di Candreva che termina alto. Comunque poco, troppo poco. Anche contro questa Albania rocciosa e arroccata sulla sua difesa a 5. Serve un’intuizione, magari di Verratti, come quella con la quale il regista del Psg libera Belotti davanti a Strakosha a 2 minuti dal 45′: tiro potente, ma centrale e il portiere della Lazio riesce a deviare in angolo. Il primo tempo sembra finito, ma così come nei minuti iniziali è proprio al termine della prima frazione che l’Albania costruisce la sua migliore occasione con Roshi, il cui destro a giro da buona posizione termina di pochissimo a lato. Meglio così, ma ora c’è bisogno di riposo.
Secondo tempo – L’Italia del secondo tempo è la stessa negli uomini ma non nella determinazione e nella lettura della partita. Gli azzurri ripartono controllando il gioco ma sviluppandolo in maniera molto più veloce e verticale. Dopo 4 minuti è Immobile a trovare lo scatto giusto sull’imbucata di un Verratti sempre più a suo agio col numero dieci sulle spalle: l’attaccanzte della Lazio riesce a calciare a pochi metri dal compagno di squadra Strakosha, ma Ajeti ci mette una mano (che Vincic non vede) e l’azione sfuma tra le proteste azzurre. Nonostante lo svantaggio l’Albania non ha alternative al rimanere arroccata in difesa, anche perché l’Italia non perde quasi mai la palla e quando lo fa la recupera in pochissimo tempo. E allora, a spezzare il monologo azzurro ci pensano non i giocatori ma i tifosi albanesi, che non contenti del cospicuo lancio di fumogeni e di petardi del primo tempo dopo 10 minuti nella ripresa decidono che devono possono fare ancora di meglio. Ovvero, di peggio. Vincic questa volta non può far finta di nulla e dopo due minuti di reiterai lanci nei confronti soprattutto di Buffon (che oggi celebrava le 1000 presenze in carriera in gare ufficiali) deve sospendere la partita per quasi 5 minuti. Annuncio dello speaker, il tempo di far diradare la nebbia e la partita può riprendere. Verratti continua ad aumentare la qualità della sua manovra e di conseguenza di quella di tutta l’Italia, Candreva trova Strakosha sulla strada del suo destro ma poi pesca la testa di Immobile con un gran cross dalla destra: è il 2-0, che l’attaccante laziale mette destro incrociando con precisione sul secondo palo e impedendo, questa volta sì, l’intervento del suo compagno di squadra. La festa è completa, gli azzurri riescono senza troppi affanni a completare il proprio dovere e la Spagna resta sempre li, in testa al nostro girone solo grazie alla differenza reti. Che comunque ora costringerà i ragazzi di Ventura ad andare a vincere in terra iberica il prossimo 2 settembre. Evidentemente servirà un altro piglio, soprattutto rispetto a quello del primo tempo, ma alla fine Venutra può essere soddisfatto: tanti giovani lanciati, 4 vittorie e un pareggio il suo bilancio. Con queste premesse la strada che ci deve portare in Russia inizia a essere molto meno in salita.
Fonte: SkySport