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Roma, Spalletti contro i giornalisti: “Sfigati, non fate articoli ma oroscopi”

Roma, Spalletti contro i giornalisti: "Sfigati, non fate articoli ma oroscopi"Luciano Spalletti (agf) ROMA – Una squadra con “la sensazione di non aver più niente in mano, di aver perso tutto”. Questa la fotografia di Luciano Spalletti nella conferenza stampa alla vigilia del match con il Sassuolo: dopo una lunga analisi sulla complicata reazione emotiva del suo gruppo, reduce dall’eliminazione in Europa League, l’allenatore della Roma si intrattiene con i cronisti presenti in sala stampa correggendo il tiro delle sarcastiche dichiarazioni di giovedì sera. Nessuna sfortuna, nessuna ‘sfiga’: “Io sono fortunatissimo, professionalmente ho raggiunto un livello e, che piacciano o no, i miei risultati sono questi”.
 
“SENSAZIONE DI AVER PERSO TUTTO. MA LA GARA HA DETTO ALTRO” –
Tranquillo ed equilibrato quando analizza gli aspetti di campo che hanno provocato la brusca picchiata delle motivazioni del suo gruppo, dopo il 2-1 con il Lione.  Talmente tanto da arrivare a fotografare uno spogliatoio chiamato a reagire in fretta al calo di certezze da lui stesso riscontrato: “Ho visto buonissime intenzioni a voler mettere a posto quello che può venir fuori da una sconfitta del genere: la pesantezza dei duelli, quando esci sconfitto, fa ancora più male. E’ una di quelle partite che, il giorno dopo, ti fanno alzare con la sensazione di non avere più in mano niente, di aver perso tutto, di voler rimanere al buio. E’ una sconfitta – dice Luciano Spalletti – che brucia, ma dobbiamo renderci conto che la partita ha detto che abbiamo invece in mano tutto. Ci mancherà lo spessore della competizione, ma i giocatori avrebbero meritato la qualificazione. Volevo giocassero quel tipo di partita e l’hanno fatta al meglio. Se tiri per 25 volte in porta contro avversari come il Lione è segno che si è fatto bene e se così continueremo, porteremo a casa tante vittorie”.

Un auspicio che sottintende il lavoro necessario a correggere limiti e difficoltà: “Abbiamo margini di miglioramenti paurosi. Non abbiamo avuto molto tempo per lavorare sull’autorevolezza nel possesso palla dalla difesa: Rudiger e Mario Rui non hanno fatto la preparazione, Fazio è arrivato una settimana prima dell’inizio del campionato. Poi le tante partite ravvicinate ci hanno impedito di allenarci al meglio. Una partita si può perdere, poi bisogna riproporsi immediatamente, per far vedere la forza mentale necessaria a sopperire ai momenti di difficoltà. I giocatori – ribadisce il tecnico – hanno la sensazione di aver perso tutto, ma l’analisi è stata corretta. Tenteremo di replicare la gara, contro il Sassuolo, ma non sarà facile. Ho visto comunque segnali importanti, dettagli e particolari fondamentali da ragazzi di spessore sotto il profilo umano e professionale”.
 
“SFIGA? IO SONO FORTUNATISSIMO” – Una situazione delicata, come evidenziato da alcune scelte del registro comunicativo adottato dal tecnico: un mese fa, quando il leitmotiv dell’ossessione della vittoria aveva permeato i discorsi dell’intero ambiente, sarebbe venuto difficile pensare che Luciano Spalletti potesse utilizzare l’argomento “sfortuna” nelle analisi relative alla sua squadra. “Secondo me sono io che porto sfiga”, aveva dichiarato – più o meno sarcasticamente – nella conferenza al termine del match con il Lione. Poi, intercettato da Striscia la Notizia, aveva aggiunto: “Porto sfiga a quelli che sono davanti a me in conferenza stampa perché gli sfigati sono loro, che sono costretti a farmi delle psicoanalisi tutti i giorni”. Proprio in conferenza stampa, torna sull’argomento: “Ho 60 anni, la sfortuna non può togliermi niente del livello che ho raggiunto, se non il risultato di una partita. Io sono fortunatissimo, professionalmente ho raggiunto un livello e, che piacciano o no, i miei risultati sono questi. La fortuna, e la sfortuna, hanno una connessione con l’impegno: e io sudo di molto. Chi fa la psicoanalisi quotidiana a uno come me, fa un lavoro sfigato. Siete sempre qui a tentare di capire che luna ho: a volte, invece che articoli sportivi, mi sembra che facciate oroscopi”.
 
“RESTARE AGGRAPPATI PER LA VOLATA FINALE” –
Un cielo senza stelle, quello su Trigoria: spazzare via le nubi è compito che Spalletti intende portare avanti da subito. Già a partire dal match contro il Sassuolo: “Sono una squadra forte, non stanno evidenziando tutte le loro qualità ma hanno giocatori di livello come Defrel e Berardi, un gioco corale a forte vocazione offensiva e un allenatore serio, eccezioanle e di assoluta qualità”. La sua, di squadra, è chiamata a reagire in fretta, onde evitare di perdere il treno delle prime della classe: “Dentro uno spogliatoio si usa analizzare dei momenti e dei perché: ora i ragazzi hanno 4-5 partite davanti che possono vincere. Dopo – continua l’allenatore – ci attenderà un altro raggruppamento di gare dove può succedere di tutto e gli scenari possono cambiare. E’ la volata che conta se resti nel gruppetto in cima. Alla squadra è stato detto che queste 4-5 partite possono determinare la volata”.

Senza entrare in argomenti legati alla visita romana di James Pallotta, o riferite alle possibilità del suo rinnovo di contratto, l’argomento extra affrontato dal tecnico toscano riguarda la possibilità che Claudio Lotito possa assumere la guida della Lega di Serie B: “Mi sentivo più dalla parte dei giocatori prima delle elezioni della presidenza, non essendo a conoscenza delle trattative e dei programmi mi sono reso conto delle varie differenze di pensiero soltanto dopo, e qualcosa non mi garba. Faccio parte della mia Associazione e sono stato con la mia associazione, ma ho da chiarire degli aspetti che non mi garbano”. Attività piuttosto ricorrente, per il tecnico, nell’ultimo periodo.

serie A

as roma
Protagonisti:
luciano spalletti

Fonte: Repubblica

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