PUNTO PER PUNTO, ripercorriamo le tappe dell’inchiesta relativa al “caso biglietti” e alle presunte relazioni tra calcio e criminalità. Da dove è partita l’indagine che ha coinvolto la Juventus? Perché il presidente Andrea Agnelli è stato deferito? Cosa rischia il club? Sono alcuni degli interrogativi a cui abbiamo dato una risposta
Dall’inchiesta sui presunti legami tra calcio e criminalità al deferimento del presidente della Juventus Andrea Agnelli. Abbiamo ricostruito tutta la vicenda, passo dopo passo, per chiarire cosa è successo, da dove tutto è cominciato e, infine, a cosa potrebbe andare incontro il club bianconero.
1. Da dove si parte?
Da un’inchiesta della Procura di Torino “Alto Piemonte” che prende in esame le attività di un clan della ‘Ndrangheta a Torino in cui entra marginalmente la Juventus per presunte attività di bagarinaggio. Un’inchiesta che è durata 4 anni e che prende in considerazione soprattutto gli anni 2013 e 2014. La Procura di Torino ha prodotto 5.000 pagine di indagine che poi sono state girate anche alla Procura della Figc, proprio per approfondire eventuali responsabilità del club bianconero in merito a questo tipo di attività.
2. Che cosa c’era in queste 5.000 pagine?
L’attività di indagine è stata capillare, con intercettazioni telefoniche e ambientali. Per la Procura di Torino, dipendenti e dirigenti della Juventus sono dei testimoni e questo “ruolo” non è mai cambiato: ad indagine chiusa nessuno della società è stato rinviato a giudizio. Il processo partirà il 23 marzo, con l’udienza preliminare.
3. Perché allora la Procura Federale ha deferito Agnelli, Calvo e due dipendenti della Juve?
La Juventus non è colpevole, secondo la Procura della Repubblica, di alcun reato (penale). Secondo la Procura Federale, invece, potrebbero essere state violate alcune norme della Figc sulla vendita e distribuzione di biglietti (art. 1 e art. 12, comma 2).
4. Qual è il ruolo della Commissione Antimafia allora?
La Juventus, con l’avvocato Chiappero, è stata ascoltata nei giorni scorsi per chiarire la propria posizione. Non è stata accusata di nulla. L’appunto di Rosy Bindi (la Presidente della commissione) era relativo proprio a questo: veniva chiesta una collaborazione della società per risolvere il problema (non per dichiararsi innocente).
5. Cosa rischia ora la Juventus?
Un’ammenda, se dovesse essere ritenuta colpevole di aver contravvenuto alle norme Figc.
6. Il commento alle dichiarazioni di John Elkann e Andrea Agnelli.
Appoggio totale ad Andrea Agnelli da parte della proprietà. Sostegno di sicuro importante. In un clima molto teso con alcuni riferimenti alla vicenda Calciopoli fatti dallo stesso Agnelli (senza mai nominarla direttamente).
Fonte: SkySport