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Genoa, Preziosi: ”Costretti a scappare, non lo accetto”. Squadra già a Milano

Genoa, Preziosi: ''Costretti a scappare, non lo accetto''. Squadra già a MilanoEnrico Preziosi (ansa) GENOVA – È scontro frontale tra la tifoseria organizzata del Genoa ed il presidente Preziosi. Ieri mattina i gruppi che si riconoscono sotto la sigla “Gradinata Nord” hanno emesso un durissimo comunicato nel quale viene annunciata contestazione ad oltranza ed i tifosi sono chiamati a raccolta per questo pomeriggio al Pio. In serata a “We are Genoa” su Telenord la replica del presidente. “Siamo costretti a scappare da Genova e questo non lo accetto. Ai tifosi dico di lasciare stare la squadra, chiedo un armistizio non nei miei confronti ma nei confronti della squadra. Quando il Genoa vince è dei tifosi, quando perde è di Preziosi. È sempre stato così e non è un problema. Contestino me, ma lascino tranquilli i giocatori. Si spacciano per veri tifosi del Genoa, ma in un momento di grande difficoltà voltano le spalle alla squadra. Io non posso entrare nelle loro teste, evidentemente si sono convinti dell’equazione Preziosi uguale distruttore del Genoa. Liberissimi di pensarlo e contestarmi, anche se non sanno i sacrifici che ho fatto in tutti questi anni”.

Pochissimi gli interventi da studio, Preziosi è stato come un fiume in piena. “Abbiamo perso il derby per un passaggio sciagurato e come sempre quando ci sono dei problemi emergono i paladini del tifo. Dicono Preziosi vattene! Benissimo, io me ne vado in qualunque momento, sono pronto a fare non uno ma mille passi indietro però prima ho il dovere di mettere il Genoa in sicurezza. Non vorranno mica che faccia fallire la società? Cosa cambia se mi dimetto se intanto non arriva un nuovo proprietario? Devo fare gli interessi miei e del Genoa”.
Uno sfogo lungo e accorato: “Ho fatto quello che ho potuto, ma evidentemente non è ritenuto sufficiente per le loro aspettative. Però non posso accettare che si distruggano dieci anni di lavoro. E le maledette plusvalenze hanno consentito al Genoa di sopravvivere in questo mondo dove c’è una sperequazione esagerata nella divisione dei diritti tv. Ripeto: contestino me e lascino tranquilla la squadra. Ce ne dobbiamo andare via da Genova e questa è una vergogna. Il Genoa siamo noi però io ci metto i soldi. In questi anni ci ho rimesso centinaia di milioni, ancora quest’anno la mia famiglia è intervenuta in prima persona con 13 milioni. Vogliono un presidente che ogni anno ci rimetta trenta, quaranta o cinquanta milioni? Lo trovino. E soprattutto mi dicano cosa devo fare. Se c’è qualche capo ultras che mi indica la strada da seguire in questo periodo. Anzi, se uno di loro viene da me la società la do a lui”.

Assicura Preziosi che non c’è e non c’è stata alcuna trattativa seria per la cessione della società. Si sono presentati in tanti, almeno una cinquantina. Ma tutti avventurieri. Tranquilli, appena c’è la salvezza matematica nominerò un advisor incaricato di cedere la società. Ma sino ad allora lasciate stare la squadra”.
La contestazione in programma questo pomeriggio al Pio (ma la squadra questa mattina è partita per raggiungere una località nei pressi di Milano) è rivolta all’attuale proprietà, ma anche ai giocatori che in questi ultimi tre mesi non si stanno certo coprendo di gloria. Questo il testo del comunicato: “Vergogna! Non ci sono molte parole per definire quello che è l’unico sentimento possibile da provare per chi in tutte le sue componenti rappresenta indegnamente il Genoa. Ora basta, questo non lo permettiamo più. Diamo appuntamento giovedì alle ore 14 al Pio XII a tutti quelli che hanno davvero a cuore le sorti della squadra più antica d’Italia e non vogliono più vivere una realtà triste, squallida e senza prospettive come quella attuale. Tutti uniti diremo basta a questa società e a questa squadra e soprattutto che la nostra pazienza è finita”.

genoa

serie A
Protagonisti:
enrico preziosi

Fonte: Repubblica

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