Chievo, i segreti di Birsa: “Non fermiamoci ora”
Uno dei segreti della squadra di Maran: “Vogliamo continuare a stupire”. Poi la moglie: “E’ una grande cuoca!”. Infine i figli e la dedica a speciale: “Mi sta nascendo il terzo, il gol è per lui”. Fair play e punizioni, il mondo di Valter
Dopo il gol all’Empoli ha infilato il pallone sotto la maglietta: “Ero felicissimo!”. Chiaro, scontato, ma il motivo? Altrettanto semplice: “Ho voluto festeggiare l’arrivo di mio figlio”. Il terzo. La famiglia Birsa si allarga. Anche se i gol potevano essere anche 4, ma Pellissier ha rivendicato la sua deviazione di testa con orgoglio. Da vero bomber: “L’ho sfiorata!”. Birsa “si accontenta” e ne segna uno, il sesto in campionato. “Uomo squadra”. E chissà se i due maschietti seguiranno le orme di papà, ex centravanti diventato fastasista col suo Chievo dei miracoli: “Fermarsi? Guai!”. Maran se la ride e batte l’Empoli 4-0, 38 punti per i suoi ragazzi: “Ora siamo più sereni”. Perché così si riesce a giocare anche meglio: “Possiamo eguagliare il record dell’anno scorso, 50 punti sono possibili, si può anche superarli”. Parola di Birsa, l’uomo in più con uno score di tutto rispetto quest’anno: 6 reti, 8 assist. Lì dietro le punte c’è lui.
Dietro le quinte di Birsa – Il vero segreto resta… sua moglie: “E’ una super cuoca!”. Svelato l’arcano: “Rispetta la mia dieta. Via pane, pasta, formaggi, maiale. Quando si cresce bisogna curarsi per fare ottime performance”. Quelle che al Milan, purtroppo, non si sono viste: “Fu un’occasione che non potevo lasciarmi sfuggire – ha raccontato di recente – volevo provarci, forse non era il momento. Al Chievo mi sono rimesso in gioco”. Sfornando belle prestazioni, quelle che gli valsero il passaggio in Italia, al Genoa: “Non andai benissimo”. Nove presenze, 0 gol e una Ferrari distrutta in autostrada. Meglio al Toro di Ventura: “Facevo l’esterno nel 4-2-4. Al Milan giocavo da trequartista invece, eravamo in due dietro la punta. Con Allegri mi sono divertito. Con Ventura devi fare quello che dice lui, con Allegri c’è più spazio per il talento”. Visto all’Auxerre, dove tra un tiro mancino e l’altro si rende protagonista di un bel gesto di fair play: Bakary Koné lo spinge, l’arbitro pensa sia una gomitata e lo espelle. E Birsa che fa? Va dall’arbitro e gli spiega che Koné non ha fatto niente, che il gesto è involontario. Chapeau.
Valter senza la W – Ora c’è Rolando Maran, allenatore pragmatico che sa quello che vuole. Uno che l’ha saputo valorizzare al meglio: “Se l’avete preso al fantacalcio avete fatto un buon acquisto” aveva detto sorridendo. Fautore del Birsa fantasista. Chiamatelo “Valter” senza la “W” però, l’italianizzazione dell’inglese Walter. Intuitivo a sposare il “progetto Chievo” di cui va tanto orgoglioso, nessun gol il primo anno ma già 12 nei due successivi, già equagliato il record di 6 della stagione scorsa: “Sono in un gruppo fantastico, dove tutti vogliono dare il meglio e tanti si sono rimessi in gioco. Il club ti fa lavorare in serenità, non si guarda all’età, oggi conta se sei bravo, se hai la testa giusta e corri. Se dopo i 30 anni hai tanta voglia di dare fai meglio di uno di 22 che si sente arrivato”. Così parlò Valter Birsa, (altro) segreto del Chievo.
Fonte: SkySport