Fiorentina-Cagliari 1-0, decide Kalinic all’ultimo assalto
FIRENZE – Sembra una partita di fine stagione. Anzi, lo è. Fiorentina e Cagliari hanno poco da chiedere e poco da dire. Sousa in realtà dovrebbe fare di tutto per una remuntada verso la zona Europa League. Ma non è che i suoi si diano un gran da fare. E così, uno stadio mezzo vuoto che se non altro ha avuto modo di applaudire i suoi eroi di una vita fa, compresi Ranieri (commosso e applauditissimo) e l’imperatore Terim, trascorre il tempo nella noia ascoltando i cori della curva contro Sousa e i Della Valle. Ma il tempo non passa lo stesso e dopo un palo di Sau che sembra la condanna definitiva, nel recupero arriva la testa di Kalinic a mangiare tre punti all’Atalanta.
Europa sempre lontana, ma un po’ meno, e arrendersi sarebbe davvero triste. In tutto questo c’è anche Sousa che toglie Bernardeschi per mettere Badelj, un mediano. Una delle sue provocazioni. Anche nella disfatta di Europa League il tecnico portoghese aveva tolto di mezzo il dieci beccandosi un marea di fischi. La sensazione è quella di un braccio di ferro a distanza con la proprietà, con la quale Sousa ha rotto un anno fa dopo un litigio per il mercato sottotraccia che tale è rimasto fino ad oggi. Lui sperava di essere cacciato, ma Diego Della Valle ha deciso di tenerlo. Così i fischi e i cori sono condivisi. E non è un caso. A ognuno il suo, nello squallore generale, a parte la luccicante presentazione del progetto per il nuovo stadio. Come dire: ora in effetti siamo tristi ma tra quattro o cinque anni vedrete. Sì, cioè, forse. Qualche ostacolo da superare c’è, ma perché non crederci? Beh, tra il passato che ritorna con Claudio Ranieri (una coppa Italia e una supercoppa italiana) e il plastico futuribile del nuovo impianto a forma di giglio con annessi e connessi, Firenze scopre una Fiorentina che è sempre poca roba in una partita che vale venti gocce di Valium.
Borriello quello che tra i giocatori del Cagliari fa più paura (due bei tiri finiscono fuori) Sau manda sul palo e tutto sembra destinato a un grigio pareggio, anche perché Kalinic si mangia due palle gol davanti a Rafael. Poi la sostituzione di Bernardeschi, ancora fischi e cori contro Sousa e tutto sembra diventare maledettamente cupo. Ma, insieme all’ultimo respiro, ecco un cross di Tello (partita ancora una volta mediocre) e Kalinic che di testa la manda sul palo lungo. La gioia per un istante fa dimenticare i fischi. Ma è giusto un istante. Brutta Fiorentina, con Sousa che attraversa con fare zen contestazioni e accuse. Lui è oltre. Da un bel pezzo, tra l’altro.
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Fonte: Repubblica