Genoa-Sampdoria 0-1, le pagelle: Simeone delude, Skriniar non sbaglia nulla
GENOA
LAMANNA 6
Ha sulle spalle il grosso peso di sostituire Perin in una partita che per i tifosi del Genoa vale una stagione. Criticato spesso nelle ultime esibizioni, vedi il gol subito su punizione con il Bologna, nel primo tempo appare molto sicuro, soprattutto in uscita. Incolpevole sulla rete di Muriel che decide la sfida.
MUNOZ 5,5
Perde un contrasto basilare, quello che permette a Muriel di andare in porta e decidere la gara a favore della Sampdoria. L’episodio lo penalizza enormemente.
BURDISSO 6
E’ il regista della squadra, visto che spesso l’azione rossoblù parte da dietro. La Sampdoria non pressa e lui può sventagliare a proprio piacimento. Leader della squadra, è uno dei quattro superstiti rispetto alla formazione titolare dell’andata, in una squadra completamente rivoluzionata dal mercato, ma anche dalla mano di Mandorlini. Ammonito per un bruttissimo fallo su Muriel, sarà squalificato
IZZO 5
Muriel cerca di saltarlo palla al piede, ma lui fa sempre buona guardia, dimostrando di non essere fragile come Orban. Più problemi con Schick, si becca due tunnel.
LAZOVIC 4,5
I pericoli per la porta di Viviano arrivano soprattutto dalla sua parte. Ntcham cambia spesso il campo e lui cerca di mettere in difficoltà Regini, puntandolo e andando sistematicamente al cross. Sparisce nella ripresa. Dal 31’ st Palladino sv.
HILJEMARK 6
Uno dei migliori nella squadra di Mandorlini, sfrutta a dovere la superiorità numerica in mezzo al campo. Nella carambola che si crea davanti alla porta blucerchiata a metà primo tempo, prova con scarsa fortuna a sferrare il colpo del kappao. Apnea dopo l’intervallo.
COFIE 5,5
Mossa a sorpresa nell’undici iniziale, Mandorlini, astutamente, lo sacrifica a uomo su Fernandes, il giocatore della Sampdoria che fra le linee potrebbe scompaginare i piani difensivi avversari. Il risultato è quello di limitare fortemente il raggio d’azione del blucerchiato, che finisce soffocato nell’intasamento degli spazi da parte dei rossoblù. Dal 38’ st Taarabt sv.
NTCHAM 5
Aspettato dalla Nord come la Divina Provvidenza, dopo le prodezze con Bologna ed Empoli, nel primo tempo non trova mai il tiro da fuori, ed è velleitario quello d’inizio ripresa, ma si segnala per molti cambi di campo, che certo non fanno piacere ai meccanismi difensivi allestiti da Giampaolo. Ha sulla coscienza il derby. Non si può dare una palla all’interno, errore di concetto molto grave. Dal 45’ st Morosini sv.
LAXALT 5
Poco servito e abbastanza in ombra nel primo tempo, trova le giuste praterie nella ripresa, quando il Genoa arretrando ulteriormente, sbilancia sempre di più la Samp. Lui però non le sfrutta quasi mai a dovere.
SIMEONE 4
Compresso fra Silvestre e Skriniar, fatica a trovare gli spazi giusti, Quando ci riesce, finisce quasi sempre in fuorigioco, irretito da quella che è la tattica difensiva blucerchiata.
PINILLA 4,5
Ha sul piede la palla che potrebbe far pendere la bilancia a favore dei rossoblù, ma tira senza troppa convinzione, anche se va dato pure merito a Viviano che respinge con i piedi da campione. Il primo gol nella sua seconda avventura in rossoblù resta una chimera.
SAMPDORIA
VIVIANO 6,5
Ancorché provocato da Pinilla, è ingenuo nel finale. Perché era diffidato e il cartellino giallo rimediato gli costerà la gara con la Juventus. Perdonabile però, che nell’unica volta in cui alla Sud vengono i brividi, il portiere d’istinto con i piedi salva da campione su Pinilla.
SALA 6,5
Nel primo tempo, lontano da Giampaolo, fatica, più preoccupato a contenere Laxalt che ad offendere. Esce di prepotenza nella ripresa, quando finisce per dominare la propria fascia.
SILVESTRE 7
Non si fa mai scappare Simeone o Pinilla. Prova gladiatoria da un veterano in maglia blucerchiata. Da quando ha rinnovato il contratto, se possibile, è salito ulteriormente di tono.
SKRINIAR 7
Sta diventando un fedelissimo di Giampaolo, che in lui ha sempre creduto in lui, anche quando qualcuno criticava qualche suo censurabile errore. Adesso è uno dei centrali più forti della serie A, non sbaglia praticamente niente.
REGINI 6,5
A molti tifosi sampdoriani non piace, ma lui fa sempre il suo compito con grande impegno. E se non sarà un mostro in fase di spinta, svolge sempre a dovere gli obblighi difensivi. Non è un caso che l’allenatore per questa sfida delicata lo abbia preferito a Pavlovic.
BARRETO 6,5
Mette anima e cuore. L’immagine più emblematica è a pochi minuti dalla fine, quando si getta in avanti per raccogliere un invito di Schick e finalizzare un contropiede. Indispensabile.
TORREIRA 6,5
Meno presente di altre volte, anche perché il Genoa cerca di asfissiarlo con il pressi8ng e di mandarlo in confusone con una marcatura stretta. Il piccoletto però ha tante risorse e riesce a fare la sua parte.
LINETTY 6,5
Aveva giocato bene all’andata, si ripete al ritorno. In una gara così fisica il suo dinamismo è provvidenziale e si fa preferire alla maggiore qualità di un Praet. Non a caso Giampaolo lo tiene in campo fino al termine, troppo preziosi i suoi garretti.
FERNANDES 6
E’ il giocatore fra le linee, quello che potrebbe mandare all’aria il catenaccio organizzato di Mandorlini. Il tecnico rossoblù gli piazza ad uomo Cofie e lui finisce disorientato. Faticando a trovare la giocata che possa fare la differenza. Dal 30’ st Praet sv.
QUAGLIARELLA 6,5
Solita partita generosa. Corre per due, contribuisce a sfiancare la retroguardia rossoblù, che non a caso nella ripresa è senza fiato. Si segnala anche per un paio di pregevoli agganci, con conclusioni repentine. Purtroppo fuori misura. Dal 22’ st Schick 7: stavolta non c’è il gol da subentrante, ma un paio di volate con tunnel ad Izzo che mandano in visibilio la Sud.
MURIEL 7
Aveva promesso, deciderò il derby ed è stato di parola. Il Genoa è chiuso, lui non ha spazi. Ma nel momento in cui appare il varco giusto, non perdona. Va in doppia cifra, dieci gol, in una delle serate più importanti della stagione. Dal 41’ st Djuricic sv.
ARBITRO Orsato 7
Inizia tardi ad ammonire, ma poi non si ferma più. Gli serve per tenere in pugno una sfida non facile.
Fonte: Repubblica