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Napoli in cerca di identità, tra i 90 minuti in campo e i 5 del presidente

Napoli in cerca di identità, tra i 90 minuti in campo e i 5 del presidenteDe Laurentiis con Malagò (ansa) NAPOLI – La metafora dell’uscita di scena a testa alta regge soltanto in parte, questa volta: perché il Napoli è stato buttato fuori dalla Champions dalla doppia esecuzione aerea di Sergio Ramos e perché l’inopportuno e ingiustificato dopo partita di Aurelio De Laurentiis ha mortificato lo straordinario spettacolo offerto dai 60 mila tifosi in tribuna e per un’ora anche dalla squadra sul campo. Mentre il San Paolo applaudiva, anche per rendere omaggio ai campioni d’Europa del Real Madrid, il presidente si è infatti lanciato nella sua ennesima crociata contro i media in tv, “dimenticando” d’essere lui l’unico responsabile delle tensioni delle settimane scorse in casa azzurra, diretta conseguenza delle sue dure critiche a Sarri e ai giocatori dopo la resa di metà febbraio, al Santiago Bernabeu. Invece il numero uno azzurro ha pensato bene di rimangiarsele (“I giornali, in particolare quelli del nord, mettono zizzania”), incurante di avere mandato in onda anche la prima parte della sua sceneggiata in diretta televisiva, di cui ovviamente ci sono le registrazioni e sotto gli occhi di tutti.
 

De Laurentiis aveva rimproverato a Sarri la sua tattica (“Tiene sempre la difesa troppo alta”) e il mancato utilizzo di Rog e Pavoletti. Più generiche le accuse ai giocatori, riassunte nella parola “cazzimma”. Ma gli ha dato fastidio vederle riportate sui media, anche se fedelmente. “Tutto falso, il nostro allenatore è super e il rapporto tra di noi è ideale, checché ne dicano”. A Napoli si dice “Vott a pretella e annasconne a manella“: getta il sasso e nascondi la mano. Farlo in diretta in tv, però, è un numero estremo e da acrobata del circo. “Sopportatemi, poi dopo cinque minuti mi passa”, ha infatti concluso il suo intervento il presidente, quando ormai però aveva già rovinato con le sua apparizione televisiva la grande prova di sportività del San Paolo. I tifosi e la squadra hanno dato in mondovisione una immagine stupenda, in campo e fuori. I 60 mila, oltre a regalare alla società un incasso record di 4 milioni e mezzo, hanno incoraggiato gli azzurri dall’inizio alla fine e li hanno applauditi pure dopo la sconfitta, causata dai soliti limiti difensivi. Il punto debole è quello, oltre a una comunicazione non all’altezza di un club che ambirebbe ad essere protagonista in Italia e in Europa. “Questa eliminazione non ci ridimensiona, ora daremo tutto in campionato e Coppa Italia”, ha promesso il capitano, Marek Hamsik. Dichiarazioni sagge e condivisibili, ben diverse da quelle del suo datore di lavoro. serie A

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Protagonisti:
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Fonte: Repubblica

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