De Laurentiis aveva rimproverato a Sarri la sua tattica (“Tiene sempre la difesa troppo alta”) e il mancato utilizzo di Rog e Pavoletti. Più generiche le accuse ai giocatori, riassunte nella parola “cazzimma”. Ma gli ha dato fastidio vederle riportate sui media, anche se fedelmente. “Tutto falso, il nostro allenatore è super e il rapporto tra di noi è ideale, checché ne dicano”. A Napoli si dice “Vott a pretella e annasconne a manella“: getta il sasso e nascondi la mano. Farlo in diretta in tv, però, è un numero estremo e da acrobata del circo. “Sopportatemi, poi dopo cinque minuti mi passa”, ha infatti concluso il suo intervento il presidente, quando ormai però aveva già rovinato con le sua apparizione televisiva la grande prova di sportività del San Paolo. I tifosi e la squadra hanno dato in mondovisione una immagine stupenda, in campo e fuori. I 60 mila, oltre a regalare alla società un incasso record di 4 milioni e mezzo, hanno incoraggiato gli azzurri dall’inizio alla fine e li hanno applauditi pure dopo la sconfitta, causata dai soliti limiti difensivi. Il punto debole è quello, oltre a una comunicazione non all’altezza di un club che ambirebbe ad essere protagonista in Italia e in Europa. “Questa eliminazione non ci ridimensiona, ora daremo tutto in campionato e Coppa Italia”, ha promesso il capitano, Marek Hamsik. Dichiarazioni sagge e condivisibili, ben diverse da quelle del suo datore di lavoro. serie A
- Protagonisti:
- aurelio de laurentiis
Fonte: Repubblica