Juventus, Buffon: ”Il triplete? Sognare in grande ma piedi a terra”
TORINO – Juve-Milan comincia a tavola. Questa sera il ds Rocco Maiorini offrirà una cena alla squadra di Montella, rinnovando quella che tra i rossoneri sta diventando una tradizione. Ieri è invece toccato a Leonardo Bonucci convocare tutti i compagni in una trattoria torinese, per chiudere definitivamente il caso della sua lite con Allegri. “Cena pagata! E ora più carichi di prima verso i tre obiettivi stagionali!”, ha cinguettato il difensore, ribadendo la volontà della Juventus di tentare l’impresa-triplete. “Con una mezza cenetta Leo è riuscito a rimettere la barca in pari – scherza Buffon, intervistato da Sky e Mediaset -. Se Bonucci sbaglia, lo fa inconsapevolmente. Le sue iniziative sono sempre finalizzate al bene della squadra. E’ uno generoso, positivo, trainante”. BUFFON RIGIOCA JUVE-INTER: “SBIGOTTITO DA CERTE STRUMENTALIZZAZIONI” – Se non ora, quando? Quel pensiero stupendo (ancorché un po’ spudorato) di fare un en plein ancora inedito nell’ultracentenaria storia bianconera alberga anche nella testa di Gigi Buffon, capitano dalle ambizioni sfrenate ma anche dal profilo basso: “Il triplete? Bisogna sognare in grande e provarci sempre, ma bisogna anche tenere i piedi ben piantati a terra e operare con grande umiltà. Nulla è precluso, ma se vinceremo soltanto lo scudetto non sarà una delusione”. A deludere Buffon, semmai, sono i soliti sospetti che aleggiano sulle vittorie bianconere. Ogni riferimento alle polemiche deflagrate dopo Juve-Inter del 5 febbraio è puramente voluto: “Più delle proteste del Napoli per la sconfitta in Coppa Italia mi hanno sbigottito quelle precedenti: non accetto che si parli del nulla, quella è soltanto strumentalizzazione. In quell’occasione mi sono piaciuti tanto i media, davvero bravi ad allentare certe tensioni che non avevano davvero senso di esistere”.
“HO TIFATO NAPOLI CON TUTTO IL CUORE” – Il numero uno di Juve e Nazionale torna quindi sul ko del Napoli agli ottavi di Champions contro il Real Madrid, rivelando di aver sostenuto la squadra azzurra: “Lo dico senza mezzi termini e senza retorica: ieri il Napoli mi ha appassionato – sentenzia Buffon -. Ho tifato per loro con tutto il cuore, come del resto avevo fatto in occasione dell’andata a Madrid. E’ una squadra che stimo tanto, ha un allenatore molto bravo e un gioco molto bello”. SuperGigi, non è una novità, ha un debole per… i più deboli o i meno forti: “E’ bello che una formazione che quanto al valore dei singoli non eguagliava quella spagnola sia comunque riuscita a giocarsela alla pari per 55 minuti. Soltanto certi episodi hanno permesso al Real di vincere in modo largo, ma questo non cancella i valori del Napoli. Purtroppo so cosa si prova in certi momenti, avendo perso tanto anche io. Ma il fatto di essere mentalmente con loro mi ha fatto realmente piacere. Mi ha fatto sentire, come dire?, sano, e questa è una cosa importante”. Chissà come Buffon avrà preso il gesto del suo ex compagno Morata che, in un rigurgito di juventinità, ha zittito il San Paolo dopo il suo gol del definitivo 1-3.
WENGER E SANCHEZ SEPARATI IN CASA ARSENAL – Ha invece ammutolito l’Emirates Stadium il rotondo 5-1 incassato dall’Arsenal – un’altra manita dopo quella vista all’andata in casa del Bayern -, sempre più ai ferri corti con il suo manager Wenger, alla settima uscita consecutiva agli ottavi di finale di Champions. Un fallimento, l’ennesimo, che spinge Allegri un po’ più vicino ai Gunners, attenti anche ai tecnici Thomas Tuchel (Borussia Dortmund) ed Eddie Howe (Bournemouth). Un ko che segna ulteriormente la distanza tra l’Arsenal e Alexis Sanchez, beccato a ridacchiare in panchina dopo la sostituzione al 72′. La Signora sogna di portare il Ni?o Maravilla a Torino, ma dovrà guardarsi dalla concorrenza di Chelsea, City, Inter, Atletico Madrid e quel Psg che nel 2012 ha già beffato i bianconeri nella corsa per Verratti: “Pensavo che Marco andasse alla Juve – ha rivelato a L’Equipe suo fratello Stefano -, il nostro sogno da piccoli”. Poi, sul futuro: “Penso che se potesse Marco rimarrebbe tutta la vita al Psg. Lui è molto attaccato a quella città, lì è nato suo figlio. In Italia tornerebbe soltanto nel momento in cui il Psg non lo ritenesse più utile”.
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- Protagonisti:
- gianluigi buffon
Fonte: Repubblica