Roma, esperimenti, pochi giocatori e stanchi: a rischio il secondo posto
ROMA – Due partite di fila non le perdeva da 461 giorni. E pure quella volta la seconda fu un ko in casa, con l’Atalanta: l’ultimo, prima del Napoli. In una settimana, la Roma è scomparsa, Spalletti e la matematica dicono la stessa cosa: “Scudetto impossibile”. Ma per difendere il secondo posto – il gol di Strootman mantiene in vantaggio i giallorossi negli scontri diretti – servirà una Roma diversa da quella delle ultime due gare.
ROMA-NAPOLI 1-2: GOL / PAGELLE
GLI ERRORI NEI BIG MATCH – Sette giorni fa Nainggolan sbalordiva l’Italia a San Siro con una doppietta e qualcuno parlava pure di rimonta alla Juve. Oggi invece c’è chi vede tutto nero. Certo però nelle partite da dentro o fuori alla Roma succede qualcosa di inspiegabile. A tutti, compreso Spalletti. Contro il Napoli ha colpito la rinuncia a Salah – il migliore, appena entrato – e il “rimpasto” della formazione rispetto al derby, con 4 uomini cambiati ma soprattutto un assetto totalmente rinnovato, con la difesa a 4 e il tridente davanti. Con la comodità del giudizio a posteriori, mosse che non hanno pagato, anzi che hanno zavorrato la Roma costringendola a giocare un calcio che non ha più nelle proprie corde. Alzi la mano chi non ha ripensato, in quel momento, alla scelta di impiegare Gerson a Torino contro la Juve: 45 inspiegabili minuti da titolare senza vederla mai. Gli ultimi della sua stagione, visto che da quel momento è letteralmente scomparso. Mosse pagate care in termini di classifica e anche di risultato. Andò meglio nel ritorno col Villarreal, ma un turnover estremo rischiò nel primo tempo di compromettere una qualificazione già in tasca.
FATTORE STANCHEZZA – C’è anche altro, però. Perotti ha lanciato l’allarme: “Siamo stanchi”. Certo, quel finale all’arma bianca potrebbe far pensare il contrario, ma più i nervi che le energie hanno guidato la reazione. La stanchezza della Roma in fondo non è solo nelle gambe o nelle parole del numero 8: è nei numeri. I dieci giocatori di movimento più impegnati della rosa romanista hanno giocato in media, ognuno, tre gare e mezzo più degli omologhi juventini. E quasi due gare in più di quelli del Napoli. Insomma, la stagione dei romanisti è oggettivamente più pesante, soprattutto in questo periodo: si gioca ogni tre giorni ma le soluzioni scarseggiano. A Spalletti è stata consegnata una rosa tronca: Dzeko non ha un’alternativa (e infatti è la punta più utilizzata del campionato), a centrocampo c’è un solo cambio affidabile per 3 uomini (Nainggolan e Strootman sono nella top 5 dei mediani per minuti giocati), Grenier fatica pure a andare in panchina, Vermaelen non è pronto, Mario Rui non ritrova il ritmo e come non bastasse Iturbe, partito a gennaio, non è stato sostituito. Di fatto, l’allenatore si ritrova in mano soltanto 14 giocatori davvero utilizzabili per giocare ogni 3 giorni. Troppo poco per non ammettere che sì, così, riprendere la Juve è davvero “impossibile”.
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- Protagonisti:
- luciano spalletti
Fonte: Repubblica