EMPOLI – “È ora di prendere punti”. Dopo le sconfitte con Inter, Lazio e Juve, Giovanni Martusciello chiede all’Empoli di ripartire. I 7 punti sul Palermo sembrano un ottimo vantaggio ma il tecnico azzurro non si fida: “Dobbiamo ripartire perché anche dietro si stanno muovendo. Le tre sconfitte sono state accompagnate da buone prestazioni, ma ora dobbiamo tornare a concretizzare. Non dobbiamo cercare di fare risultato in maniera caotica, ma dobbiamo giocare con ordine e con criterio”.
MI ASPETTO UN GENOA AGRESSIVO – Martusciello teme il Genoa di Mandorlini. “Dovremo fare molta attenzione. È cambiato molto rispetto alla gara di andata. Mi aspetto una squadra molto aggressiva. Viene da partite dove ha raccolto poco, ma sarà il campo a dire se è in forma o meno. Ha attaccanti forti ma non ho preparato niente per fermarli. Noi lavoriamo su concetti che sono indipendenti dal modo di essere degli avversari. Dobbiamo prima di tutto pensare alla prestazione. Abbiamo preparato bene la gara, proveremo a metterlo in difficoltà. Loro in casa possono avere dei problemi perché giocano sotto pressione, fuori casa invece no, possono essere più liberi mentalmente e le prestazioni possono essere migliori”.
MI ASPETTO DI PIU’ DA EL KADDOURI – Oltre a provare a distanziare le squadre che si trovano dietro, un ulteriore stimolo potrebbe essere quello di provare ad avvicinare proprio i rossoblù. “L’ho sempre detto che bisogna cercare di guardare in avanti, vincere in serie A però non è mai semplice, lo dimostrano le gare delle dirette concorrenti”, dice. Martusciello dovrà fare i conti con l’assenza di Mchedlidze, mentre Krunic ha recuperato e sarà regolarmente in campo. “Levan sarà ancora fuori, dispiace perché aveva trovato continuità ed è stato di nuovo costretto a fermarsi. È un giocatore che ha caratteristiche importanti per noi, nella fisicità e nei movimenti, ma preferisco parlare di chi ci sarà, ovvero Maccarone, Marilungo, Pucciarelli e Thiam. El Kaddouri? È un ragazzo che ha grandi colpi, ha personalità e fisicità, mi aspetto che metta dentro il suo modo di giocare e ci dia una mano”.
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Fonte: Repubblica
