SPALLETTI: “EVIDENTE LA MATURAZIONE DELLA SQUADRA” – “Da un punto di vista fisico ci sarà un po’ di dispersione di energie e saremo costretti a cambiare qualcosa. Sono convinto però – dice Spalletti nella conferenza stampa alla vigilia della semifinale d’andata di Tim Cup – che la squadra si farà trovare pronta. Cercherò di creare meno problemi possibili ai calciatori, con le mie scelte. E’ evidente la loro maturazione: si percepisce un cambiamento nella forza mentale, che è fondamentale per affrontare questo periodo che ci vede di fronte ad avversari di grandissimo spessore”. Non pensa – dall’alto di una tradizione favorevole che vede i giallorossi mai sconfitti dopo la finale di maggio del 2013 – alle eventuali ripercussioni che la tensione possa provocare nell’approccio al match: “Il derby avvicina molto le qualità e le possibilità. Fra la Roma e la Lazio c’è meno differenza che tra Juve e Torino per cui sarà sicuramente una sfida più equilibrata. Spesso si è visto quanto incida il fattore emotivo, la paura e il timore nel portare avanti determinati concetti durante una partita così: quando ti bussa il timore alla porta, serve coraggio per aprirla”.
“DERBY VALE TRIPLO. VOGLIAMO LA FINALE” – Coraggio, mai arroganza. L’allenatore toscano indica ai suoi il percorso di giusti comportamenti da seguire per evitare di far spegnere la scia di fiducia dopo la bella vittoria di San Siro. Con poco interesse replica a chi indica nella sua squadra, il team favorito nel doppio confronto: “C’è da vedere chi lo dice. A volte quelli che ora parlano di noi come favoriti, sono gli stessi che hanno twittato su Dzeko, consigliando di spostare le porte per permettergli di fare qualche gol. Io vedo due squadre forti – aggiunge Spalletti – che si affronteranno ad armi pari avendo costruito un discorso basato sul gioco e sulle vittorie. Noi abbiamo anche altri obiettivi, loro danno molta importanza a questo confronto e staremo a vedere come gestiranno la pressione. C’è da dire che siamo migliorati: non mi sembra di aver visto video che incitano alla guerra o alla battaglia. Quando hai alle spalle una città e un pubblico come quello della Roma e quando sei un professionista come noi, hai degli obblighi di competenza, nel far vedere convinzione e forza. Il derby vale triplo, non doppio: l’accesso alla finale è la cosa più importante. Noi siamo sensibili a ciò che sta a cuore ai nostri tifosi, e il derby sta a cuore ai nostri tifosi.”. Spalletti, però, certifica anche di aver visto molti progressi negli avversari, rispetto all’ultimo confronto diretto (il derby vinto 2-0 il 4 dicembre scorso: “Erano stati costruiti per avere successi come quelli che stanno raccogliendo. Sembrava ci potessero essere dubbi sull’allenatore, ma ha dimostrato di non essere il rincalzo di nessuno e di poter ambire ad allenare squadre di questo livello”.
“NAINGGOLAN ANIMALE RARO: NON HO ALCUN MERITO” – L’Olimpico, nuovamente accessibile per un derby in notturna e con le barriere dimezzate all’interno delle curve – da tempo disertate dagli sportivi più passionali delle rispettive squadre – sarà uno scenario ideale per il livello di sfida previsto dal tecnico: “C’è più atmosfera in notturna. Abbiamo un’occasione che dobbiamo sfruttare, andando verso il punto d’incontro mediano, naturale quando ci sono due pensieri così distanti: io andrei a vederla la partita se non fossi in campo, tiferei per la squadra e accetterei qualsiasi risultato. Se qualcuno vorrà vedere una curva vuota, non sarà la nostra. La Curva Sud è casa nostra, un luogo di riferimento della passione dei nostri sportivi. Quando penso a casa nostra, la immagino sempre piena a livello ideale – aggiunta necessaria visto la poca euforia che sta accompagnando le ultime fasi di vendita dei tagliandi (8000 biglietti acquistati sponda Roma) – Le statistiche dicono che siamo tantissimi, in continua crescita, ovunque si respira l’aria giallorossa. Curva piena mercoledì, pienissima”.
Anche per assistere al miglior momento della carriera di Radja Nainggolan: 51 i gol realizzati dal trio composto dal belga, Salah e Dzeko. Un bottino complessivo che Spalletti si augura di alimentare da qui a fine stagione: “Sono un completamento: uno è forte a livello fisico, uno è veloce e velenoso. L’altro, Radja, sa fare tutto. Gli puoi chiedere qualsiasi cosa, lui codifica e lo sviluppa subito. E’ l’evoluzione della ‘specie-calciatore’. Se hai dieci come lui, hai una squadra fortissima senza nemmeno dover badare ai ruoli. E’ partito da niente, come Perrotta: sono giocatori che hanno tutto – prosegue Spalletti – sanno fare tutto e si adattano in maniera perfetta. Se lo lasci stare va più forte di quello che gli chiedi. Non ho alcun merito nel cambio di ruolo, abbina cose come in pochi fanno. E’ un animale raro”. Da qui a parlare di dipendenza, però, c’è un abisso che l’allenatore scongiura di dover mai navigare: “La squadra è forte, parliamo di maturità proprio perché la crescita avviene attraverso le qualità complessive. La Roma non è un calciatore solo, la Roma è e deve essere una squadra, una società, un insieme di impegno e di conduzione professionale che porti ad un confronto continuo di alto profilo. Visto che abbiamo questo tipo di equilibrio – conclude Spalletti – ora Radja riesce a trasferire ancor di più alla squadra. Messo dentro un meccanismo che funziona, ciò è ancor più evidente. Ma abbiamo bisogno di un’addizione di calciatori forti per essere una squadra forte: uno da solo non può mai far vincere una squadra”. Anche il miglior Nainggolan di sempre.
as roma
- Protagonisti:
- luciano spalletti
Fonte: Repubblica