Elezioni Figc, Abodi: “Voglio una federazione più trasparente e moderna”
Andrea Abodi ROMA – La corsa alla Figc è entrata più che mai nel vivo. Tra meno di dieci giorni – il 6 marzo – si vota per eleggere il nuovo numero uno del calcio italiano. Il candidato presidente Abodi, che ha appena rinunciato alla conferma a capo della Lega Serie B, conta di recuperare sul rivale Carlo Tavecchio, attuale capo della Federcalcio, ricandidatosi per un secondo mandato: “Nel massimo rispetto del presidente Tavecchio – ha dichiarato Abodi, ospite del videoforum di Repubblica Tv – penso che il calcio abbia bisogno di un salto di qualità ulteriore”.
Abodi punta molto sul concetto di trasparenza, per rilanciare l’immagine del calcio italiano: “Vorrei una federazione più libera e trasparente, più moderna. Penso non sia mai abbastanza trasparenza. Ce ne vuole sempre di più per far capire alla gente cosa accade dentro quello che viene comunemente chiamato ‘palazzo’. Se andiamo a interrogare l’opinione pubblica, credo che il livello di consenso e reputazione non sia elevatissimo”, aggiunge.
Il dirigente lascia l’incarico nella Lega Serie B, per un lavoro che gli garantirebbe uno stipendio inferiore: “Perché faccio un passo indietro dal punto di vista economico? Si tratta di una scelta di vita. Avrei avuto altri quattro anni di lavoro già impostato, che sono sicuro andrà avanti a prescindere della mia assenza. Ho preso una decisione al confine tra incoscienza e coraggio. Di fondo c’è la passione e la voglia di dare un senso al mio percorso di responsabilità. La classe dirigente deve farlo. La mia ambizione è quella di usare uno strumento per migliorare il paese. Per farlo c’è bisogno che qualcuno faccia una passo indietro e prenda delle responsabilità importanti”.
Il candidato ha parlato anche della Serie A, che appare sempre meno competitiva nel contesto del calcio europeo: “Dobbiamo produrre campionati che siano fortemente competitivi. Le distanze tra le competizioni non si devono allargare, ma ridurre. La retrocessione non può essere un dramma sportivo e finanziario”. Su una potenziale riduzione a 18 squadre della Serie A, vista da molti come una soluzione all’attuale crisi delle squadre di bassa classifica: “Per me la Serie A ha delle punte d’eccellenza. Non penso che il taglio delle squadre sia l’unico problema. Penso più a una ridistribuzione delle risorse. Se il divario economico resta ampio, il campionato ne risente anche a 18 squadre”. Da pochi giorni la Roma ha avuto l’ok da parte del Comune di Roma per la realizzazione dello stadio, pur con cubature ridotte: “Sulle infrastrutture c’è troppa poco intraprendenza. Bisogna lavorare di più a fianco del governo, pronto a recepire alcune istanze. In agenda è uno dei primi punti”.
Sul calcio femminile: “Il livello di coinvolgimento delle donne nel calcio sta aumentando. Ma bisogna affrontare certi argomenti con convinzione e non solo perché siamo obbligati a farlo”, mette in guardia. “Tempo fa ho chiesto a Tavecchio di organizzare un esecutivo femminile, e ancora non è stato fatto. E le risorse per investire nel calcio delle donne ci sono”.
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- Protagonisti:
- Andrea Abodi
Fonte: Repubblica