Genoa, tifosi in sciopero contro Preziosi: ”Superato il limite, deve dimettersi”
GENOVA – Quella contro la squadra ultima in classifica e che sul campo non aveva mai vinto, considerate anche le dimensioni, non poteva essere una sconfitta come le altre. E infatti lo zero a cinque di domenica a Pescara ha avuto effetti devastanti. Squadra attesa da trecento ultrà domenica all’aeroporto, Juric esonerato e al suo posto preso, con ingaggio sino al 2018, un allenatore inviso alla tifoseria come Mandorlini e accolto al suo primo allenamento da uno striscione eloquente “Mando vai se Gasp non ce l’hai”. E oggi da parte di tutti gruppi della Gradinata Nord è arrivato il comunicato che invita a disertare lo stadio domenica in occasione della partita col Bologna.
Attraverso un lungo comunicato è annunciato lo sciopero del tifo: “Domenica è stato superato il limite. E anche chi scende in campo, che da noi ha sempre avuto il sostegno incondizionato, ha tradito tutti noi, servo del suo padrone e di chissà quali interessi, disonorando nel modo più subdolo la nostra Maglia. Questo non lo possiamo accettare. Domenica prossima, in occasione dell’incontro Genoa-Bologna, chiediamo a tutti quelli che hanno il Genoa nel cuore un sacrificio grande, forte e forse doloroso. Chiediamo a tutti i tifosi Genoani di non andare allo stadio, di non entrare, di non appendere striscioni. Per noi è un prezzo carissimo, ma non dare un segnale ci renderebbe complici di questa vergogna”. Lo stadio vuoto è solo il primo passo di una contestazione ad oltranza: “Chiediamo al Presidente Preziosi che, contestualmente alla salvezza del Genoa, lo stesso annunci il nome dell’Advisor che sarà incaricato di trattare la cessione del Genoa 1893 insieme alle sue dimissioni”.
Per il nuovo mister Mandorlini, chiamato a rilanciare una squadra alla deriva capace di conquistare soltanto due punti nelle ultime nove partite, si annuncia un compito estremamente delicato anche perché dovrà lavorare in condizioni ambientali particolarmente delicate. Con lo zero a cinque di Pescara il Genoa ha toccato uno dei punti più bassi della sua storia ultracentenaria e c’è chi la paragona al famoso Genoa-Siena con le maglie consegnate agli ultrà. Preziosi si è infilato in un vicolo cieco dal quale ora fa fatica ad uscire. Il divorzio di quest’estate da Gasperini, al quale per togliere il disturbo è stata anche pagata una robusta buonuscita, appare inspiegabile. Nei quattordici anni di Preziosi al vertice della società rossoblù il tecnico piemontese è stato l’unico in grado di completare un’intera stagione sulla panchina del Genoa.
Il fronte anti Preziosi è compatto. Anche due famosi cantanti genovesi (e genoani), Francesco Baccini e Sandro Giacobbe, hanno preso posizione contro. “Dovremmo cambiare un presidente che a ogni mercato ci smembra la squadra ma, visti i debiti, nessuno lo può fare”, ha dichiarato Baccini. E Giacobbe su Facebook: “Caro Preziosi ti ho sempre sostenuto e difeso ma ora ti chiedo perché far pagare un abbonamento a tutti quei tifosi ammalati di Genoa come me, proponendo a luglio una squadra che puntualmente a gennaio non c’è più? Credo che siamo vicini ad una truffa, è come dire che io pago un biglietto per vedere un concerto di Vasco Rossi e al suo posto mi ritrovo Massimo Di Cataldo… Che delusione quelli che giocano con i sentimenti dei tifosi, prendendo amore e passione e restituendo solo ceneri e rottami”. genoa
- Protagonisti:
- enrico preziosi
- andrea mandorlini
Fonte: Repubblica