Juve, Porto battuto 2-0. E’ la vittoria di Allegri
Nei primi minuti al do Dragao fa veramente caldo e i tifosi portoghesi spingono la squadra di Nuno Spirito Santo, urlando contro i giocatori della Juve tutta la loro voglia di vincere. Per la verità però sul campo i bianconeri controllano abbastanza agevolemte le ripartenze del Porto che ci prova ma senza troppe velleità. Buffon guarda terminare alte due conclusioni da fuori area di Brahimi e Ruben Neves, la Juve invece al piccolo trotto comincia piano piano ma inesorabilmente a conquistare importanti porzioni di campo. La partita è fisica e intensa, come sempre in Champions, ma ristagna sul palleggio ragionato degli uomini di Allegri che fanno girare la palla con pazienza per cercare poi il varco giusto per servire Dybala e Higuain. Ma nei primi 20 minuti in area proprio non si riesce a entrare e anche i bianconeri ci provano solo da fuori, ma la mira di Pjanic, Alex Sandro e Dybala non è delle migliori. Le squadre restano compatte e la gara equilibrata e l’impressione è che serva un epidosio per mutare il primo tempo. E al 27′ effettivamente la partita cambia. Colpa di Alex Telles, l’ex terzino sinistro dell’Inter mai rimpianto dai nerazzurri che in due minuti, tra il 24′ e il 26′, stende prima Cuadrado e poi Lichtsteiner e termina la sua gara per una doppia ammonizione. Nuno Spirito Santo leva una punta come Andre Silva e inserisce un mediano come Layun, ma anche con un 4-4-1 molto coperto il Porto non riesce a contenere la Juve che prende immediatamente il sopravvento. E inizia a far male. Sulla punizione che segue il secondo giallo di Telles Pjanic trova Cuadrado il cui destro esce di un nulla, poi Pjanic ci prova da fuori prima di dare il via a una bellissima azione proseguita da Alex Sandro che Khedira, di testa, per poco non trasforma in gol. Higuain è un animale in gabbia, quella costruita da i difensori del Porto, e dopo un primo tempo complicato al 38′ trova la prima conclusione in porta: crossa dalla sinistra, zampata dell’argentino che rimpalla sulle gambe di Felipe e per poco non beffa Casillas. La Juve attacca con più convinzione da oramai 15 minuti ma il vantaggio non arriva e nemmeno Dybala, mentre si sta spegnendo la prima frazione, riesce a smuovere il risultato, soprattutto perchè il suo sinistro dai 16 metri si stampa sul palo. Nulla da fare: nonostante le 8 conclusioni totali e il 78,4% di possesso palla Allegri torna negli spogliatoi con la partita ancora sullo 0-0.
La ripresa non cambia il volto delle due squadre, d’altronde oramai la partita ha il suo copione e la Juve una voglia sempre maggiore di segnare e battere il Porto. Fin dai primi minuti si gioca praticamente a una sola metà campo, anche se la difesa portoghese chiude con puntualità tutti i varchi centrali e i bianconeri non riescono a trovare occasioni clamorose. Per la verità una bella grossa Dybala ce l’avrebbe, ma proprio sul più bello, quando era solo davanti a Casillas, l’assistente di Brych segnala una posizione di fuorigioco assolutamente inesistente. La pressione sale, Khedira e Higuain ci provano ancora con due destri a giro che non vanno troppo lontani dai pali della porta dei padroni di casa, ma Allegri capisce che è arrivato il momento di cambiare e lo fa. L’allenatore della Juventus manda in campo prima Pjaca e poi Dani Alves, come fiutando nell’aria la loro voglia, differente ma molto simile, di incidere sulla stagione dei bianconeri. Detto, fatto e a Oporto va in scena la magia. Dopo meno di 4 minuti dal suo ingresso in campo, infatti, Pjaca si ritrova casualmente un pallone all’interno dell’area dopo che Layun aveva deviato il tentativo di assist di Dybala: destro potente, angolino centrato e tutti ad abbracciare il croato. E’ il suo primo gol di questa stagione, un momento migliore di certo non poteva sceglierlo. La Juve ora fiuta il sangue del Porto e come le grandi squadre non si ferma anzi azzanna al collo la sua preda. Ci pensa appunto Dani Alves, entrato da meno di tre minuti, bravo a raccogliere un cross dalla sinistra di Alex Sandro e a infilare Casillas con un sinistro in precario equilibrio. 0-2 e il Porto a questo punto è tramortito. Una reazione da parte dei padroni di casa sembra molto complicata, anche perchè la squadra è in dieci e ora accusa le fatiche di una cinquantina di minuti passati a rincorrere il possesso palla della Juventus. Praticamente non accade più nulla e va bene così. Serviva una riposta europea al do Dragao, una prestazione convincente che potesse dimostrare ad Allegri che la sua squadra, anche senza Bonucci, in Champions può andare lontano. Intanto torna dal Portogallo con due gol segnati e nessuno subito. Gli ottavi dei bianconeri sono appena cominciati, ma sembrano già essere andati in archivio.
Fonte: SkySport