ANDERSON: MENO QUALITÀ, PIÚ SOSTANZA – Degli 11 cross complessivi, ad esempio, solamente uno è andato a buon fine. E delle sei palle lunghe giocate, la metà è arrivata a destinazione. Statistiche non da lui, che pure al Castellani si è dimostrato tra i giocatori più presenti e coinvolti nella manovra della squadra di Simone inzaghi con 93 palloni toccati, dietro solo a Biglia (106) e Lulic (101) in questa speciale classifica. Ha pensato più alla fase difensiva, il brasiliano, con i suoi 4 tackle in fase d’interdizione (uno su El Kaddouri impressionante, recuperando in pochi passi uno svantaggio di dieci metri sull’avversario), secondi solo agli 8 del capitano biancoceleste. Una prova di sostanza, che pur con qualche errore di troppo in attacco testimonia il processo di maturazione di Anderson.
“CON INZAGHI HO AMPLIATO IL MIO GIOCO” – In questa stagione Simone Inzaghi gli sta chiedendo più sacrificio e, dopo qualche titubanza iniziale, ora Felipe si sta calando nella parte con dedizione: “Il mio gioco – spiega in un’intervista a Globoesporte – è rimasto lo stesso, si è semplicemente ampliato. In alcune partite ho svolto anche un lavoro di marcatura dell’avversario. Io mi sento meglio a giocare in attacco ma il tecnico sa che può contare su di me, sulla mia forza e la mia velocità. Credo di essere migliorato molto nella fase difensiva. Lui mi ha dato questa nuova missione, quella di giocare ala, e mi sta bene. Spero di continuare così per aiutare i miei compagni”.
ss lazio
- Protagonisti:
- felipe anderson
Fonte: Repubblica