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Lazio-Milan 1-1, Donnarumma show prima del pari di Suso

ROMA – Chi è causa del suo mal non può che piangere se stesso. La Lazio domina lo spareggio europeo con il Milan per 85 minuti, spreca un numero folle di ripartenze, esalta a più riprese i riflessi di un monumentale Donnarumma. Ma non ha l’istinto del killer per finire una squadra arrivata all’Olimpico con più cerotti che certezze. I biancocelesti si piacciono troppo, il Diavolo sa essere brutto, sporco e tremendamente cattivo. Agli ospiti basta un mancino calibrato al millimetro di Suso per tornare a Milanello con un punto prezioso (1-1) per diverse ragioni, dall’economia del doppio confronto alla possibilità di non vedere Biglia e compagni allontanarsi in maniera magari non decisiva ma comunque rilevante.

LE PAGELLE

SUBITO DONNARUMMA – Montella, in un mare di scelte obbligate dall’emergenza, si prende la responsabilità di rinunciare a un centravanti tradizionale come Bacca o Lapadula, varando il tridente leggero con Deulofeu in mezzo e il tandem Suso-Ocampos ai lati. Poli è preferito a Bertolacci al posto di Kucka, scelta più muscolare per provare a mettere pressione su Biglia. Inzaghi, con Keita che vince il ballottaggio con Lulic, vuole una Lazio d’attacco. I biancocelesti soffrono il pressing altissimo del Diavolo nei primi 10 minuti di gara ma appena l’intensità rossonera si abbassa leggermente sono i padroni di casa a controllare il gioco. Tra i sopravvissuti del Milan c’è Donnarumma, il portiere scalda i guanti su una sassata di Biglia ma può solo sperare quando Immobile prende il tempo a Gomez su un bel cross di Parolo: incornata a lato di un soffio. La Lazio riesce a fare quello che vuole fino all’ingresso in area, Parolo pesca Felipe Anderson che scarica rasoterra per Keita, rasoterra soft che fa il solletico a Donnarumma. L’estremo rossonero controlla in due tempi un’altra conclusione di Keita, ringrazia la mira difettosa di Immobile su un assist involontario di Zapata e pesca dal cilindro una parata sensazionale sulla zampata mancina di Hoedt, ispirato dalla sponda aerea del solito Milinkovic-Savic. E il Milan? Praticamente non pervenuto, eccezion fatta per una sgroppata di Ocampos provocata da un mezzo disastro di Basta. Mentre Montella prova a mescolare le carte con Deulofeu che si allarga e l’ex genoano che si prende il ruolo di centravanti, la Lazio sfrutta gli ultimi respiri del primo tempo per passare. Brutta palla persa da Vangioni, contropiede biancoceleste, Immobile riceve in area di rigore e indovina il controllo a seguire. Sull’uscita di Donnarumma il centravanti non fa nulla per evitare il penalty, a consegnarglielo non è tanto il portiere, il cui intervento sembra pulito – né palla, né gamba – quanto l’apertura di ginocchio di un goffo Gustavo Gomez. Sul dischetto va Biglia per la fucilata del vantaggio, mentre Donnarumma ricopre di urla l’assistente di linea Mazzoleni lasciando il campo per l’intervallo.

LA LAZIO SPRECA, SUSO NO  –  Nella ripresa Felipe Anderson è straripante, Vangioni non lo tiene mai. Due soluzioni di potenza del brasiliano non trovano l’incrocio dei pali per questione di centimetri, la Lazio si ritrova spesso e volentieri in ripartenza ma quasi mai indovina l’ultimo passaggio, con Donnarumma straordinario in almeno un paio di uscite basse. Sosa per Locatelli è la mossa di Montella per avere più qualità in mediana, Lapadula per Ocampos la correzione di un errore palese nelle scelte iniziali. I padroni di casa continuano ad avere chance: l’unico a lasciare impietrito Donnarumma è Milinkovic-Savic con un destro a giro che esce di un soffio. Inzaghi, che aveva gettato nella mischia Lulic per Keita, vede il bosniaco trovare da terra Immobile a 7′ dalla fine. L’attaccante ignora Felipe Anderson sul secondo palo e va per il 2-0 in prima persona, contro un muro come Donnarumma non è una grande idea. Lulic, qualche minuto prima, aveva atterrato con eccessiva irruenza Abate in area di rigore: il penalty poteva starci, ma l’esame del replay evidenzia il fuorigioco di partenza del terzino milanista. La Lazio non ha neanche la maturità sufficiente per addormentare la partita, il Milan colpisce al primo vero squillo. Sosa per Suso non è solo musica per gli amanti delle allitterazioni ma è soprattutto l’asse che crea il pari: l’ex Besiktas in interdizione prima e costruzione poi, lo spagnolo con la superba protezione del pallone sul duo Radu-Biglia e con il sinistro a giro che condanna Strakosha, tra i pali per l’ennesimo infortunio stagionale di Marchetti. In un finale surreale, con la Lazio tramortita psicologicamente che non riesce a ripartire e un Milan in proiezione offensiva costante ma mai convinta, al punto di perdere svariati secondi per corner e rimesse laterali, non succede più nulla. Per il Diavolo è un punto che ha il sapore della vittoria, per Inzaghi l’ennesima occasione per riflettere su una Lazio a tratti bella ma troppo spesso incompiuta.

LAZIO-MILAN 1-1 (1-0)
Lazio (4-3-3): Strakosha; Basta, de Vrij, Hoedt, Radu (42′ st Patric); Parolo, Biglia, Milinkovic-Savic; Felipe Anderson (42′ st Lombardi), Immobile, Keita (20′ st Lulic). (Vargic, Bastos, Lukaku, Wallace, Crecco, Murgia, Djordjevic, Tounkara). All.: Inzaghi
Milan (4-3-3): Donnarumma; Abate, Gomez, Zapata, Vangioni; Poli (32′ st Mati Fernandez), Locatelli (8′ st Sosa), Pasalic; Suso, Deulofeu, Ocampos (18′ st Lapadula). (Storari, Plizzari, Zucchetti, Bertolacci, El Hilali, Bacca). All.: Montella
Arbitro: Damato
Reti: 46′ pt rig. Biglia, 40′ st Suso
Ammoniti: Radu, Milinkovic-Savic, Vangioni, Fernandez
Recupero: 0 e 4′

milan ac

ss lazio
serie A
Protagonisti:

Fonte: Repubblica

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