Quando Higuain voltava le spalle e sceglieva il freddo e la nebbia di Torino al posto del sole e del calore di Napoli … e dopo appena un paio di mesi il suo sostituto Arek Milik, che negli schemi di Sarri quasi subito si era ambientato,si lesionava il crociato lasciando il team partenopeo pressoché orfano in attacco, sembrava dover inevitabilmente calare un oscuro sipario sulle certezze azzurre. Certo … c’era Gabbiadini, ma, senza offesa e non per sua colpa, nel Napoli non aveva mai fatto testo … Gennaio era lontano e Sarri doveva pur inventarsi qualcosa per ingannare il tempo tamponando in qualche modo fino all’inizio della sessione invernale di calciomercato. Il tecnico opta così per una soluzione che lascia un po’ spiazzati i più, soprattutto quel Gabbiadini di cui sopra, che nell’immaginario popolare e sulla carta, avrebbe dovuto raccogliere l’eredità di Higuain e Milik messi insieme. Il coach azzurro, dicevo, a cui delle teorie altrui poco o niente importa, decide, smentendo tutti invece, di affidare le sorti del reparto offensivo a quel Dries Mertens che, già falso belga diventa con la regia di Sarri pure falso nueve. In breve l’idea del tecnico si rivela vincente e “Ciro” Mertens, nei panni del Messi azzurro, produce meraviglie e fa sì che il Napoli giochi in avanti in maniera esplosiva generando un calcio spettacolare degno del miglior Barcellona e da cui tutti gli spettatori, napoletani e non, quanto meno quelli intellettualmente onesti, restano rapiti. Possiamo affermare che Mertens sta vivendo il momento migliore di tutta la sua carriera e che Sarri, estraendo un nuovo coniglio dal cilindro, ha fatto sì che il furetto belga frustrato, fino a circa 4 mesi fa dall’etichetta di panchinaro di lusso e noto soprattutto per la consueta staffetta alla metà dei secondi tempi col collega Insigne ad egli quasi sempre preferito come titolare, diventasse nel suo nuovo ruolo, uno degli attaccanti al momento migliori: i numeri europei ci dicono che egli si segnala a livello realizzativo come l’attaccante più in forma da un paio di mesi in qua. Gli impegni che attendono il Napoli sono molteplici, e alcuni proibitivi, ma a dispetto del recupero di Milik o dell’innesto a gennaio di Pavoletti,pensiamo di sapere su chi vorrà puntare Sarri per presentarsi al cospetto della squadra più forte del mondo.
Tilde Schiavone