Juve, Inter, Roma: voltare pagina dopo i veleni
Ma le parole raccontano le cose, o qualche volta vanno oltre? “L’Inter non sa perdere, eppure dovrebbero esserci abituati” aveva sibilato velenoso John Elkann, presidente FCA, dopo il derby d’Italia vinto dalla Juve con le squalifiche degli interisti Icardi e Perisic. Di ghiaccio la reazione milanese: “Ognuno ha la propria storia, noi abbiamo la nostra e ne siamo orgogliosi”. Poi da Roma, il frasario colorito di Radja Nainggolan, rincarava la polemica in un video che ha fatto il giro della Rete: “Odio la Juve. Li odio perché vincono sempre con un rigore, con una punizione”.
Non è più sfottò, dove sta il fair play? Si sta andando al di là e serve darci un taglio. Perché si sa: “Bisogna spegnere l’eccesso più dell’incendio” predicava il filosofo Eraclito, una specie di arbitro dell’antichità. Come se chi ha fame si comprasse il ristorante: che esagerazione.
E’ Massimo Moratti, gentiluomo con uso di mondo, a suggerire la chiusura in bellezza delle recriminazioni e delle offese: “Le parole di Elkann? In questo caso ci vogliono saggezza e il silenzio intelligente di Zhang. Lasciamo perdere”. A patto di voltare pagina tutti. Come ammettono, per fortuna, Stefano Pioli e Manuel Agnelli, giudice di X Factor, alla vigilia di una nuova, benedetta domenica.
Fonte: SkySport