Derby d’Italia, all’Inter manca almeno un rigore
JUVENTUS-INTER – Nel primo tempo su un angolo per l’Inter due corpo a corpo in area juventina: Chiellini mette un braccio in faccia a Icardi, poi Lichtseiner strattona D’Ambrosio per la maglia, che si allunga vistosamente. Né Rizzoli né l’addizionale Mazzoleni intervengono. La Juve si salva anche dopo quando, a due passi proprio da Mazzoleni, Mandzukic entra in scivolata prendendo un po’ di pallone e molto di Icardi, prima che il pallone stesso oltrepassi la linea di porta. Solo calcio d’angolo.
In pieno recupero dopo un fallo in attacco fischiato contro l’Inter protestano Handanovic e Perisic: giallo per il primo e rosso per il secondo, che dopo il cartellino continua a rivolgersi a Rizzoli: occhio al giudice sportivo per lui e per Icardi, che dopo il fischio finale calcia via il pallone sfiorando Rizzoli: l’arbitro – si vede dal labiale – chiede ai colleghi di individuare il colpevole. Se nel referto si dovesse parlare di gesto volontario scatterebbe la sanzione anche per il capitano interista.
BOLOGNA-NAPOLI – Avesse avuto il cartellino arancione probabilmente Massa lo avrebbe usato due volte: prima in occasione del rigore poi fallito dal Bologna perché Callejon smanaccia il pallone a due passi dalla porta ma dopo un colpo di testa non ben indirizzato da Destro, e poi sul fallo di Masina ai danni di Mertens lanciato in contropiede. Ma lascia più perplessi la prima decisione rispetto alla seconda: Mertens aveva controllato il pallone e nonostante la distanza dalla porta Maietta aveva pochissime possibilità di recupero. Poco da discutere invece sul rosso preso da Callejon poco dopo quello scampato: la reazione da terra nei confronti di Nagy non poteva che essere punita con l’espulsione.
MILAN-SAMPDORIA – Alla fine del primo tempo Guida, alla terza partita a San Siro in 8 giorni, ferma Muriel per questo presunto fallo su Paletta che gli si para davanti e va a terra, ma il doriano è del tutto incolpevole. Un po’ meno innocente Silvestre quando nella ripresa protegge così l’uscita di Viviano spingendo via Bacca non tanto con la spalla quanto con il braccio, differenza importante. Forte rischio rigore.
Nessun dubbio sul rigore vittoria della Samp: Quagliarella disorienta Paletta che entra in ritardo e lo mette giù. Guida non ha esitazioni e indica immediatamente il dischetto. Nel finale non fa una piega il primo giallo dato a Sosa quando ferma in scivolata fallosa una buona ripartenza di Linetty, è severa invece la seconda ammonizione, per questo fallo su Djuricic: il colpo non è così duro né l’azione così pericolosa.
PESCARA-LAZIO – Regolare il primo gol del Pescara: sul tiro di Kastanos è in fuorigioco non punibile Caprari, mentre Benali che riprenderà il pallone per poi segnare parte in posizione regolare. Sull’1-2 il Pescara fallisce il rigore del possibile pareggio concesso da Giacomelli per questo intervento di Hoedt che allarga la gamba e commette fallo su Zampano. Nessun cartellino per il laziale perché c’è Keita pronto a recuperare.
ATALANTA-CAGLIARI – Va di lusso a Conti quando nel secondo tempo entra con una scivolata molto pericolosa su Capuano. Gavillucci dopo aver concesso il vantaggio lo ammonisce ma sarebbe stato del tutto legittimo il cartellino rosso.
GENOA-SASSUOLO – Dopo pochi minuti sullo 0-0 chiede un rigore – rinunciando peraltro a proseguire l’azione – Berardi, che su un lancio lungo viene affrotnato da Laxalt con una spallata robusta, ma che tutto sommato si può considerare nei limiti del regolamento.
EMPOLI-TORINO – Regolare il gol di Belotti: al momento del calcio di punizione di Ljajic, l’attaccante del Toro è tenuto in gioco da Cosic. Alla fine del primo tempo El Kaddouri tenta una rovesciata ma colpisce in piena faccia Ajeti, che per fortuna si riprende senza conseguenze. Giusto il giallo: c’è imprudenza, nulla di più.
Paradossalmente – ma non tanto – è più da rosso questa entrata di Mchedlidze su Barreca, anche se il contatto è più lieve, perché la foga dell’attaccante empolese è ingiustificabile e rischiosa: recentemente di rossi così se ne sono visti. Ingiusta invece un’ammonizione a Krunic per una simulazione al limite dell’area: forse accentua la caduta ma viene comunque toccato sulla gamba da Moretti. A inizio ripresa rigore per il Toro, poi fallito da Iago Falque: Ljajic salta avversari in serie e poi cade sul contrasto di Bellusci: è vero che l’attaccante è già sbilanciato ma il difensore allarga la gamba sulla sua traiettoria e lo colpisce sul ginocchio. Successiva e irrilevante la leggera deviazione del pallone.
CHIEVO-UDINESE – Il Chievo chiude in 10 per l’espulsione di Cesar ammonito due volte da Aureliano: la prima per questo doppio intervento su Zapata, trattenuta e poi calcetto. Il difensore tra l’altro rischia subito il secondo giallo stringendo la mano all’arbitro e – sembra – dicendogli bravo, atteggiamento che non viene solitamente tollerato. Più tardi l’ammonizione numero due arriva comunque dopo uno scontro ruvido con Matos che anticipa l’avversario e gli consegna la colpa del contatto.
PALERMO-CROTONE – Il Crotone chiude in 10 perché a metà ripresa Crisetig prende due gialli nel giro di pochi minuti per due falli simili su Nestorovski prima e Chochev poi. Due interventi in ritardo sull’avversario che aveva già scaricato il pallone. Poco dopo brutto lo sgambetto proditorio di Stoian a Embalo sfuggito a Rocchi, che seguiva l’azione, e ai suoi collaboratori. Era da giallo perché non è un calcio, altrimenti vista la mancata sanzione sarebbe potuta scattare anche la prova tv.
Fonte: SkySport