West Ham, Bilic traballa: è subito Mancini-mania
Sono bastate un paio di foto e un video: la suggestione è servita. Il West Ham fa presto a sognare Roberto Mancini, dopo lo schiaffo casalingo rifilato dal Manchester City nel turno infrasettimanale di Premier League. 0-4 all’Olympic Stadium e Slaven Bilic nuovamente messo in discussione. L’addio di Payet (passato al Marsiglia dopo aver rotto col club) sembrava aver portato serenità e nuova linfa agli Hammers, che sono ricaduti – dopo due vittorie – negli errori di sempre. E l’occasione per tornare a galleggiare nelle zone alte della classifica il prima possibile, ora, potrebbe avere un nome tutto italiano.
Visita al West Ham – Mancini è tornato giovedì a respirare l’aria di casa, di quell’Inghilterra che gli ha dato grandi soddisfazioni. L’ultima avventura all’Inter è stata piena di insidie e ora cerca una nuova occasione per poter ripartire, magari all’estero. Secondo i tabloid britannici, la visita all’Olympic Stadium era proprio soggetta a un invito del West Ham, disposto a dargli il ruolo di manager. Intanto, Mancini ne ha approfittato per seguire anche il suo Manchester City, con cui ha vinto un titolo in Premier League, nel 2013. Nel suo tour per gli stadi londinesi, ha avuto occasione di trascorrere anche una serata all’Emirates, mercoledì, per seguire Arsenal-Watford.
No alla Cina – In un’intervista, Roberto Mancini ha parlato appunto dei suoi progetti per il prossimo futuro: “Quando torno ad allenare? Posso anche aspettare un altro po’, però è vera la teoria che dopo tanti anni di lavoro poi ti ‘stanchi’ a non fare niente. Appena ho lasciato l’Inter ho avuto tre offerte dalla Cina, li ho ringraziati e ho rimandato la questione. Adesso sono più attratto da altri campionati, soprattutto la Premier League. A Conte ho detto: ‘mi raccomando non fare scherzi, diventi il quarto italiano ad aver vinto la Premier League, battiamo i tecnici inglesi ed entriamo nella storia’. Gli allenatori italiani sono i migliori”.
“Lo stadio conta: vedi il West Ham…” – “In certe partite può succedere di tutto – ha detto Mancini parlando del big match di Serie A di domenica sera – secondo me l’Inter non parte sfavorita contro la Juventus, il filotto di vittorie in campionato non è casuale. Tuttavia, credo nell’effetto Stadium: il fattore campo porta ai bianconeri sette-otto punti in più all’anno. Lo stadio conta. Vuole sapere cosa è successo al West Ham? Il nuovo Olympic Stadium non ha la stessa atmosfera di Upton Park, là c’era un clima diverso, più rumore. Me ne sono accorto andando a vedere la sfida contro il Manchester City”.
Sull’addio all’Inter – “Non è questione di pazienza, all’Inter si era creata una situazione assurda, sempre più difficile da gestire, c’erano troppe persone che parlavano. Mi è dispiaciuto andare via, sono sicuro che avremmo fatto un grande campionato. I ragazzi stavano migliorando, la mia Inter si stava preparando a rivincere, ma per lavorare bene serve la fiducia di tutti. Ho sperato fino in fondo che le cose si potessero aggiustare ma dentro di me sentivo che si era rotto qualcosa. La squadra non era stata costruita male, i giocatori hanno sempre dato l’anima, era impensabile che potessimo essere già pronti il 20 agosto. Comunque, con me i cinesi sono stati perfetti”, ha concluso Mancini.
Fonte: Sky