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Dal Psg all’Osasuna, ascesa e declino di Sirigu

Salvatore Sirigu, nuovo portiere dell’Osasuna (Getty)

Parigi, Siviglia, Pamplona. La parabola discendente dell’ex Palermo, da miglior portiere della Ligue 1 alla zona retrocessione nella Liga. Questione di una fiducia che è venuta a mancare. Come la buona sorte, Ora la rinascita?

Se lo chiedevano un po’ tutti a fine mercato: “Che fine ha fatto Sirigu?”. Anzi, meglio: “Dov’è finito?”. Domanda più che lecita, proviamo a rispondere: “Osasuna”. Per i meno esperti: Liga spagnola. Semplice semplice. Anche se a guardare la situazione di classifica non si direbbe. Baschi penultimi a 10 punti, un momentaccio. Ed è qui che scatta un’altra domanda: “Cosa ci fa Sirigu in una squadra così?”. Miglior portiere della Ligue 1 per due anni consecutivi, 4 titoli di Francia. Poi 3 Supercoppe, 2 Coppe di Lega, 2 Coppe Nazionali e la maglia azzurra da vice-Buffon. Insomma, non il classico “scarso”. Ora, però, l’arrivo all’Osasuna e una sfiza di perché. “Declino fisiologico? Ha subìto il colpo dell’esclusione dal Psg?”. Ancora: “Poca sicurezza?”. Domande alle quali è anche difficile rispondere. “E’ andata così, punto”. E a capo. Prestito secco fino a giugno dopo l’esperienza-no al Siviglia. Sirigu riparte ancora dalla Spagna.

“Mai stato preso in considerazione” – Basta ricorrere ai soliti numeri per capire che c’è qualcosa che non torna: dal 2009 al 2015, Sirigu ha viaggiato ad una media annuale di 42 partite giocate. Per completezza: 33, 45, 41, 43, 49, 45. Titolare fisso e inamovibile. La chiave. Poi, nella stagione 2015/16, soltanto 12 apparizioni. Qualcosa non va. “Qualcuno” piuttosto, giusto? Più precisamente Kevin Trapp, acquistato dal Psg nel 2015 proprio per “rimpiazzare” il portiere titolare. “Colpa” di alcune brutte prestazioni dell’ex Palermo (vedi la gara col Barcellona in Champions League) e una sfuriata in sala stampa. Dopo una gara col Nizza vissuta da protagonista, Sirigu rispose così: “Stavolta per voi sono decisivo, ma mercoledì dopo il Barcellona dicevate che ero una mer**!”. Vetriolo puro, svelato il perché di Trapp (e il rinnovo non c’entra nulla, Sirigu aveva appena prolungato il suo contratto fino al 2018).

Chic? Macchè…” – Vita tranquillissima: “Faccio la spesa, vado dal panettiere, al cinema, ho fatto amicizia con i vicini”. Periferia di Parigi, tutto liscio. Pure la lingua, tecnica d’acchiappo che funziona. Chiedete alla sua fidanzata:”Camille ha la mia età e fa l’attrice. La vidi una sera in un ristorante dove lavorava come hostess e fu un colpo di fulmine. Ma il primo appuntamento fu un disastro. Spero sia la donna della mia vita, anche se lei dice che non sono più romantico come ai primi tempi, quando le scrivevo pure lettere d’amore in francese”. Lì devi saperlo. E’ un campione nelle imitazioni, ama sua madre ma si definisce freddo: “Forse perché sono andato via da casa presto e ho sempre pensato di dover gestire da solo le difficoltà. E’ un difetto, ma lo faccio per proteggere gli altri”. Due hobby:  i cavalli e la lettura. Slogan di vita: “Dicono che i portieri siano pazzi, ma la mia pazzia è fare il portiere”. Chiaro.

L’involuzione del talento – Poca fiducia, tantissimi sfoghi: “Se vogliono che me ne vada, me lo dicano e tolgo il disturbo. Non voglio essere un peso”. E ancora: “Tornato dalle ferie capii che volevano sbattermi fuori, non ho mai potuto giocarmela alla pari, non sono mai stato preso in considerazione”. Delusione totale, specie dopo 178 presenze col club: “Ci sono rimasto malissimo”. Nel mezzo, anche un po’ di sfortuna. Gioca – e perde – una gara all’Europeo, eterno secondo di quel Gigi che non si ferma mai. Anche se Sirigu lotta ancora per il posto: “Buffon, goditela fin che puoi! Quella maglia poi toccherà a me”. Solo parole fin qui. Un mistero il suo, il classico esempio di come la chiave del successo resti sempre la fiducia. Confianza, sì. Quella che vorrebbe ritrovare all’Osasuna dopo aver sfiorato il Cagliari, la squadra che lo scartò da ragazzino: “Ci stava, non ero ancora formato”. Nessun rimpianto, ci pensò il Venezia: “Questo ha un curriculum da professionista, avrà successo”. Detto, fatto. Finché c’è la fiducia…

Fonte: Sky

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