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Inter-Lazio 1-2, Inzaghi batte Pioli e prenota il derby in semifinale

MILANO – C’è profumo di derby romano in semifinale di Coppa Italia. La Lazio indossa l’abito migliore per la sfilata di San Siro, interrompe la striscia di nove successi consecutivi tra campionato e coppe dell’Inter di Stefano Pioli e si prenota per la stracittadina, Cesena permettendo. Lo fa con una partita nella quale spreca l’impossibile per almeno un’ora, subendo poi l’ammirevole reazione nerazzurra. Finisce 1-2, con Simone Inzaghi che abbraccia i suoi a centrocampo e con il pubblico interista che applaude comunque il tentativo di rabbioso finale di Perisic e compagni.

UN LAMPO CAMBIA IL MATCH – I due tecnici testimoniano l’importanza della posta in palio con le rispettive scelte: turnover limitato per l’Inter, con Icardi che lascia spazio a Palacio, Banega preferito a Joao Mario e Kondogbia che fa rifiatare Gagliardini, e pressoché inesistente per la Lazio, con l’eccezione di Murgia al posto di Milinkovic-Savic. Il copione, rispetto al match di campionato di un mese fa, sembra diverso. L’Inter porta subito un pressing altissimo ed efficace, Perisic spreca con il destro dopo soli 4 minuti, poi Kondogbia spaventa Marchetti con una conclusione potentissima dal limite che colpisce il palo. Gli ospiti si accendono all’improvviso, Lulic mette in mezzo da sinistra, Felipe Anderson prende il tempo ad Ansaldi, taglia alla perfezione e devia di testa in modo dolcissimo. Il vantaggio estromette l’Inter dalla contesa, la Lazio potrebbe dilagare. Miranda spedisce Immobile a tu per tu con Handanovic ma il centravanti spara alle stelle, passano quaranta secondi e Felipe Anderson può attaccare una prateria di 50 metri, centrando però in pieno il portiere. Brozovic prova a scuotere i suoi, Marchetti è attento sul suo mancino dal limite. I nerazzurri trovano tempo per protestare in un paio di episodi: Candreva giù in area a contatto con Parolo dopo aver già perso l’equilibrio (Guida lascia correre, sembra la decisione giusta), poi Hoedt affossa Palacio – partito in posizione sospetta – a ridosso dei sedici metri. L’arbitro assegna correttamente punizione dal limite ma ne nasce una mini-rissa che porta al giallo D’Ambrosio e Radu: quello del terzino laziale si rivelerà particolarmente pesante.

MIRANDA-IMMOBILE, QUANTI DUBBI – Si riparte con Pioli che getta nella mischia i grossi calibri: Icardi e Joao Mario per Palacio e Banega. Ma la partita la fa ancora la Lazio. Hoedt di testa su un angolo da destra provocato dall’ennesimo assolo di Felipe Anderson, Handanovic smanaccia, Parolo da due passi spara incredibilmente sopra la traversa. La partita vive il suo episodio clou al 9′. Murgia inventa in verticale per Immobile, è guerra di velocità con Miranda. La vince l’attaccante, aiutato dall’ennesimo pasticcio del brasiliano. Il 17 biancoceleste resiste alla carica fuori area, arriva nei sedici metri e va giù. Il contatto con il piede dell’ex Atletico Madrid c’è ma è leggerissimo, Guida ritiene basti per il penalty. Sarebbe già un episodio difficile da valutare, l’arbitro aggiunge un’altra decisione pesante: rosso diretto per Miranda. L’analisi alle moviole, Lucas Biglia se ne cura il giusto e calcia di potenza sotto la traversa. Avanti di due gol e con un uomo in più, la Lazio dovrebbe amministrare in grande tranquillità. Non lo fa, anche perché Felipe Anderson spreca un’altra chance enorme su imbeccata di un ottimo Lulic. L’Inter, con Perisic a tutta fascia dopo l’ingresso di Medel per lo spaesato Ansaldi, spinge più di pancia che di testa. Icardi sfiora il gol di testa, provvidenziale una deviazione di Hoedt: poco prima ci aveva provato anche Murillo, sporcando con la spalla una ghiotta chance sugli sviluppi di un corner. Inzaghi si spaventa, richiama Anderson e Lulic per Milinkovic e Lukaku. Senza più uomini di gamba per ripartire, la Lazio sparisce.

QUINDICI MINUTI DI FUOCO – Quando scocca la mezz’ora, Icardi “imita” Immobile, andando giù al minimo contatto con Radu dopo un dribbling ben riuscito. Secondo giallo e parità numerica ristabilita, è il segnale che il pubblico di San Siro aspettava per ruggire. Inter in totale proiezione offensiva, Inzaghi corre subito ai ripari inserendo il gigante Wallace per Murgia. Lazio con una difesa a 5, padroni di casa che buttano in area ogni pallone capiti sulle corsie. Perisic, monumentale nella ripresa, tiene vivo un cross destinato sul fondo con una sponda aerea che pesca Brozovic. Parolo si addormenta, il croato no: lob vincente a scavalcare Marchetti con 6 minuti più recupero da giocare, c’è ancora vita per l’Inter. I biancocelesti non ne hanno più per ripartire ma riescono a difendere con ordine, nell’offensiva nerazzurra c’è invece tanta confusione, con Candreva che sbaglia l’impossibile in fase di rifinitura. Nella lotta di nervi c’è spazio anche per una sortita in area avversaria di Handanovic, che finisce per caricare il collega Marchetti su cross di Brozovic. Vince la Lazio, che si prenota per il derby. Cesena permettendo, ovviamente.

INTER-LAZIO 1-2 (0-1)
Inter (4-2-3-1): Handanovic; D’Ambrosio, Murillo, Miranda, Ansaldi (12′ st Medel); Brozovic, Kondogbia; Candreva, Banega (1′ st Joao Mario), Perisic; Palacio (1′ st Icardi). (Carrizo, Andreolli, Nagatomo, Santon, Biabiany, Gagliardini, Eder, Gabigol, Pinamonti). All.: Pioli
Lazio (4-3-3): Marchetti; Patric, de Vrij, Hoedt, Radu; Parolo, Biglia, Murgia (32′ st Wallace); Felipe Anderson (29′ st Milinkovic-Savic), Immobile, Lulic (30′ st Lukaku). (Strakosha, Vargic, Basta, Bastos, Djordjevic, Kishna, Luis Alberto, Folorunsho, Rossi). All.: Inzaghi
Arbitro: Guida
Reti: 20′ pt Felipe Anderson, 11′ st rig. Biglia, 39′ st Brozovic
Ammoniti: Patric, D’Ambrosio, Brozovic, Lulic, Parolo
Espulsi: Miranda per fallo su chiara occasione da gol, Radu per doppia ammonizione
Recupero: 1′ e 4′

Fonte: Repubblica

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