A poco più di metà campionato la corsa salvezza sembra già chiusa: Crotone, Palermo e Pescara sembrano spacciate. Ma c’è chi dalla loro posizione ha ribaltato una classifica infernale ed è riuscito a salvarsi. Dal Cagliari di Ranieri al Venezia di Novellino, gli esempi a cui ispirarsi per sognare il miracolo
Per salvarle ci vorrebbe più di un miracolo. Servirebbe un’impresa epocale in stile Leicester, con un obiettivo meno prestigioso: la permanenza in A. Ma se tutto – gli 11 punti dalla zona salvezza, i numeri e i bookmakers – dice che Crotone, Palermo e Pescara hanno un piede e mezzo in B, c’è qualche storia che può ancora accendere una speranziella nei tifosi. Sognare, anche un miracolo, non costa nulla.
Ci avevano creduto quelli del Sassuolo, neopromosso nel 2013 e dato per spacciato a inizio marzo. Da dicembre la squadra di Di Francesco e poi di Malesani aveva messo insieme la miseria di 3 punti in 12 partite: 11 sconfitte e una vittoria (e che vittoria: il 4-3 sul Milan col poker di Berardi che costò la panchina ad Allegri). Quando alla 27esima giornata Squinzi rimise in sella Di Francesco, il Sassuolo era ultimissimo a 17 punti, lontano 4 lunghezze dalla zona salvezza. Nelle ultime 12 i neroverdi si ritrovarono e vinsero 5 gare. A maggio 2014 festeggiarono come fossero stati promossi un’altra volta.
Non sarà stato come vincere la Premier con una squadra di ex carpentieri, ma Claudio Ranieri un piccolo capolavoro l’aveva già compiuto nel 1991, quando salvò un Cagliari che sembrava destinato a finire dritto in B. Era ancora l’era dei 2 punti a vittoria, i rossoblù dopo 21 giornate ne avevano solo 13: penultimo posto, quando a retrocedere erano in 4 squadre su 18. Ebbene: nelle ultime 13 partite i sardi di Francescoli e Fonseca pareggiarono con Juventus e Roma, vinsero contro Parma, Lecce e Bologna e all’ultima giornata si salvarono con 29 punti.
Pochi anni dopo è il Venezia di Novellino a riemergere dall’inferno di una Serie B quasi sicura: dopo una partenza con 2 punti in 8 giornate, fino a metà campionato Recoba e compagni stazionano fissi in zona retrocessione. Al giro di boa sono penultimi con 15 punti. Ma il girone di ritorno è impressionante: il sinistro magico del Chino e i gol di Schwoch e Maniero portano la squadra di Zamparini a chiudere la stagione con 42 punti, addirittura al decimo posto in classifica. All’epoca il presidente più impaziente della Serie A riponeva un briciolo di fiducia negli allenatori. A Palermo, quest’anno, ne sono già passati 4.
Ce la stava per fare anche il Carpi lo scorso anno, penultimo alla 25esima giornata con appena 19 punti. La squadra di Castori nell’ultimo terzo del campionato ritrovò gioco, cuore e orgoglio: a 3 giornate dalla fine sarebbe stata salva, a +3 sul Palermo, con 35 punti in saccoccia. Solo un calendario iellato – con Juve e Lazio alla 36esima e 37giornata – tolse agli emiliani la gioia del secondo anno di Serie A della propria storia, salutata comunque con la vittoria in trasferta a Udine. Una retrocessione a testa altissima. Il traguardo minimo per le ultime tre di questo campionato.
Fonte: SkySport