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Juventus, tutte le svolte tattiche di Allegri

Massimiliano Allegri, allenatore della Juventus che ancora una volta ha cambiato assetto alla sua squadra (Getty)

Analizzata, sperimentata, riuscita. L’idea notturna di Massimiliano Allegri che ha portato l’allenatore a cambiare il volto della sua Juventus ha dato ottime risposte nelle due partite in cui è stata applicata. Contro la Lazio il tecnico bianconero ha calato il poker: 4-2-3-1 con Cuadrado, Dybala e Mandzukic dietro a Higuain. Tutti in campo contemporaneamente, un potenziale offensivo non indifferente per rispondere sia alla sconfitta di Firenze nel turno precedente, sia alle voci che etichttavano la squadra come stratosferica sulla carta ma poco convincente dal punto di vista del gioco. Allegri potrebbe così aver trovato l’intuizione capace di far svoltare la stagione della Juve – soprattutto in Europa – così come già era accaduto in passato.

22 gennaio 2017 –
“Ci sono momenti in cui le cose vanno in un certo modo e serve spaccare la stagione in due”, ha detto l’allenatore dopo la gara contro la formazione di Inzaghi. Un match deciso in 17 minuti, tanti ne sono serviti a Dybala e Higuain per andare a segno e permettere poi alla squadra di controllare il risultato. Una vittoria convincente “grazie alla bravura dei calciatori che sono riusciti a essere squadra”, ha aggiunto ancora Allegri nella conferenza pre Milan. Davanti a Pjanic (il migliore della stagione) e Khedira e dietro a Higuain che segna anche a occhi chiusi, la Juventus può contare sulla spinta e i guizzi di Cuadrado, su un Dybala di nuovo decisivo e su Mandzukic in una posizione esterna come quella che ricopriva ad inizio carriera (attacca e difende, “lui può e non fa neanche fatica perché ha un motore diverso dagli altri”). Dopo la Lazio il bis (forse un po’ inaspettato) contro il Milan e il copione che più o meno si ripete; probabilmente così sarà anche domenica contro il Sassuolo.

21 novembre 2015 – Un avvio difficile quello della scorsa stagione: la sconfitta in casa contro l’Udinese alla prima giornata, quelle contro Roma e Napoli e la vetta della classifica sempre più lontana. Il tonfo di Sassuolo dà la scossa, almeno dal punto di vista emotivo. Sotto l’aspetto tattico, invece, la Juventus cambia nell’intervallo della partita contro il Milan. I due successi in campionato (contro Torino ed Empoli) avevano sì portato ai bianconeri sei punti ma avevano lasciato ancora dubbi sulla posizione in campo di certi giocatori. Nell’intervallo della gara contro i rossoneri si cambia: dal 4-3-1-2 al 3-5-2, fuori Hernanes a centrocampo e dentro Bonucci (dietro con Chiellini e Barzagli). Alex Sandro e Lichtsteiner spingono sulle fasce, in mezzo Pogba, Marchisio e Sturaro dietro alle punte Mandzukic-Dybala (poi Morata). Prima di lasciare il campo al compagno l’argentino segna e decide il match, la terza vittoria consecutiva di una serie di 15 poi interrotta dal pareggio con il Bologna. L’inizio di una cavalcata che a maggio consegna alla Juve uno scudetto che mesi prima sembrava irraggiungibile. Una svolta mentale e tattica, il 3-5-2 una certezza.

4 novembre 2014 –
Nella prima stagione in bianconero la svolta di Allegri arriva in Champions League. In campionato la squadra è prima ma in Europa fatica e si gioca tutto o quasi nella quarta gara in casa contro l’Olympiakos. Reduce da due sconfitte e una vittoria nel girone il match contro i greci è fondamentale per il passaggio del turno e per la prima volta l’allenatore adotta il 4-3-1-2 con il centrocampo a rombo formato da Marchisio, Pirlo, Pogba e Vidal. La Juve segna poi va sotto, sull’1-2 Llorente e Pogba rimettono le cose a posto (e Vidal sbaglia anche un rigore nel finale). Il nuovo modulo funziona e diventa lo schema di riferimento in una stagione che vedrà i bianconeri vincere Scudetto (con 17 punti finali di vantaggio sulla Roma seconda), Coppa Italia e sfiorare la Champions a Berlino. Un assetto tattico che mette in luce tutte le qualità del centrocampo, vera ricchezza di quella Juventus oltre a una difesa solidissima e a un attacco guidato da un Tevez sempre decisivo.

Un’idea, una scintilla improvvisa nella testa di Allegri che per tre anni ha cambiato il corso della stagione dei bianconeri; rispetto al passato quest’anno il cambiamento è arrivato qualche mese dopo ma in tempo per il grande appuntamento di Champions League contro il Porto. I bianconeri hanno chiuso primi nel girone senza però mai convincere tutti al cento per cento. La trasferta portoghese del 22 marzo si avvicina, l’allenatore avrà ancora tempo per trovare ulteriori certezze ma la strada da percorrere sembra segnata. Dopo il 4-3-1-2 e il 3-5-2 la Juventus di oggi si disegna con un 4-2-3-1 che in attesa dell’esame europeo vince e (ora) convince.

Fonte: SkySport

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